Rocca Borromeo - complesso

Angera (VA)

Indirizzo: Via Rocca 10 (Fuori dal centro abitato, in posizione dominante) - Angera (VA)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Configurazione strutturale: La porzione più antica è costituita dalla torre detta "castellana", che sorse isolata e venne in seguito collegata ad altre strutture difensive, prima viscontee, poi scaligere e infine borromaiche

Epoca di costruzione: sec. XIII

Descrizione

La decorazione a fresco della Sala di Giustizia della rocca di Angera costituisce una delle principali testimonianze figurative della fase di sviluppo del linguaggio pittorico gotico in territorio lombardo; propone inoltre un raro e precoce esempio di pittura a tematica profana, di significato storico-politico e celebrativo.
La sala, al secondo piano dell'ala viscontea dell'edificio, è a pianta rettangolare, divisa in due parti da un arcone a sesto acuto. Il soffitto, formato da volte a crociera, è rivestito da una vivacissima decorazione a motivi geometrici, con quadrati e tondi intrecciati a formare una sorta di sontuosa stoffa dipinta. Le sei campate delle pareti, illuminate da ampie bifore, ospitano la decorazione pittorica, che si articola in tre registri sovrapposti entro grandi archi definiti da bordure ornamentali con stelle e fiori stilizzati: le scene di carattere narrativo, al centro, sono sovrastate da un'alta fascia con soggetti astrologico-astronomici, mentre il registro più basso è formato da una decorazione a losanghe che sosteneva un elegante velario dipinto, oggi quasi del tutto scomparso.
Il ciclo narra le gesta di Ottone Visconti, arcivescovo e signore di Milano dal 1277 dopo la vittoria ottenuta a Desio sulla famiglia avversaria dei Torriani. Da tempo gli studi hanno collegato gli affreschi ad una precisa fonte letteraria, il Liber de gestis in civitate Mediolani, operetta in lode dei Visconti scritta dal monaco Stefanardo da Vimercate probabilmente nell'ultimo decennio del Duecento; ad essa si ispirano i tituli che accompagnano le scene, mentre altre iscrizioni latine riportano, a completamento della fascia decorativa superiore, alcuni versi del trattato astrologico De Sphaera.
Dal punto di vista stilistico l'autore dei dipinti mostra uno spiccato gusto per la complessa impaginazione delle scene, pur trascurando la coerenza dei rapporti figure-architetture; le forme sono semplificate ed i volti, privi di caratterizzazione individuale, ricavano forte consistenza dalla risentita definizione lineare e dagli spessi contorni scuri; elementi questi che costituiscono un evidente aggancio con la tradizione pittorica duecentesca di matrice bizantineggiante, filtrate probabilmente attraverso la conoscenza di opere di area veneta. È del resto già presente e viva quell'attenzione che sarà tipicamente lombarda per la definizione realistica dei dettagli o per la descrizione dei costumi.
Il brillante effetto d'insieme della sala è accresciuto dalla girandola di colori della volta, vera e propria esplosione di felicità cromatica che trova immediati confronti nella volta del S. Bassiano di Lodi Vecchio, anch'essa decorata con soggetti gioiosamente laici.
Le raffigurazioni dei pianeti e dei segni zodiacali sono invece ancora legate a quelle tematiche astrologico-astronomiche che ebbero enorme sviluppo fin dagli inizi del Medioevo cristiano e in particolare in periodo romanico; connesse alla scansione del tempo e delle diverse attività lavorative - in particolare agricole e pastorali -, presentavano molteplici implicazioni etiche, civili e religiose. Ad Angera l'accostamento di questi temi a scene di carattere narrativo sembra voler sottolineare una sorta di fatale consequenzialità e di arcana irreversibilità degli eventi storici (Pirovano 1986). Situato nell'aula di giustizia della Rocca, il ciclo doveva avere inoltre valore di exemplum per chi era chiamato a giudicare, attraverso la sottolineatura di motivi come quello della clemenza del vincitore sul nemico vinto o dell'assoggettamento del potere terreno agli astri e alla Fortuna, e con precise indicazioni sulle virtù che dovrebbero accompagnare l'esercizio del potere.
Quanto alla datazione dei dipinti, la critica si è variamente espressa, con ampie oscillazioni tra il 1277 della battaglia di Desio ed il 1314, anno in cui Matteo Visconti acquisiva definitivamente il possesso della rocca dopo un periodo di dominazione da parte dei Torriani e di altre famiglie.

Notizie storiche

Alta su un promontorio, sulla sponda lombarda del lago Maggiore, la rocca di Angera fronteggia quella di Arona, a controllo di quasi tutto lo specchio d'acqua e di una vasta porzione del territorio varesino, nonché di uno snodo strategico come il punto di innesto del corso del Ticino. Di antica pertinenza della mensa vescovile milanese, la rocca venne realizzata nelle forme attuali tra XIII e XIV secolo. Fu uno dei punti di scontro più acuti nelle lotte tra Torriani e Visconti, nel cui pieno possesso tornò solo dopo il primo decennio del Trecento. Nel 1449 la Repubblica Ambrosiana concesse la rocca a Vitaliano Borromeo, privilegio confermato dagli Sforza.
La porzione più antica è costituita dalla torre detta "castellana", che sorse isolata e venne in seguito collegata ad altre strutture difensive. In particolare a questa si addossò, sullo scorcio del XIII secolo, il corpo meridionale, a due campate, che ospita la Sala di Giustizia.

Uso attuale: avancorpo: museo; corpo principale: abitazione

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: dalle ore 9.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso)
Per informazioni e modalità di visita: www.borromeoturismo.it

In macchina: Autostrada dei Laghi - 61,5 Km da Milano - uscita Sesto Calende, proseguendo con la strada statale 629 in direzione di Angera, dove l'accesso alla Rocca è facilitato dalla segnaletica turistica.

In battello: si raggiunge la Rocca da Stresa, Arona, Pallanza, Locarno ecc. con i battelli della Navigazione Lago Maggiore. Per informazioni: www.navigazionelaghi.it. Numero verde 800.551801
Navigazione Lago Maggiore - Viale Francesco Baracca, 1 - 28041 Arona (NO) - Tel. +39 - 0322 233200 - Fax: +39 - 0322 249530
Sul lago sono attive diverse società di navigazione che offrono possibilità di spostamento a tutte le ore e per tutte le destinazioni.

In treno: Ferrovie dello Stato, linea Milano-Sempione, fermata Arona, con il battello si raggiunge Angera.

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1991, [vol. 2], pp. 146-149

Mainoni P./ Tamborini M., Appunti e ricerche sul castello di Angera..., in Fortilizi del bacino verbanese., Intra 1980

Frigerio P./ Tamborini M., Vicende costruttive della Rocca di Angera, in Fabularum patria. Angera e il suo territorio nel medioevo, Bologna 1988

Beltrami L., Angera e la sua Rocca. Arona..., Milano 1904

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Mascione, Maria (1999)

Aggiornamento: Ribaudo, Robert (2009); Caspani, Pietro (2015)

Descrizione e notizie storiche: Balzarini, Maria Grazia

Fotografie: Ardiani, Paolo; BAMS photo Rodella/ Jaca Book; Caspani, Pietro

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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