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Torre del Monastero di Torba

Gornate-Olona (VA)

Indirizzo: Via Stazione (Fuori dal centro abitato, isolato, integrato con altri edifici) - Torba, Gornate-Olona (VA)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: torre

Configurazione strutturale: Fu costruita con materiale tratto dalla demolizione di complessi cimiteriali di epoca romana, circostanza che induce a ritenere la sua edificazione avvenuta intorno alla fine del V secolo, come punto di difesa contro i Goti. Munita verso est e verso nord di contrafforti, la costruzione è stata profondamente modificata al momento della conversione del complesso a monastero, a scopi liturgici, di cui gli affreschi sono testimonianza. Venne infatti ampliata durante i secoli XII e XIII tramite l'inserimento della parte absidale, eretta con tufo e mattoni. Ad aula unica, con la copertura a capriate lignee e le pareti intonacate, ha conservato, grazie anche ad un attento restauro, tutta l'originaria semplicità di una struttura povera, medievale, monastica.

Epoca di costruzione: sec. VIII - sec. XIII

Descrizione

La chiesa si trova sulle pendici orientali del colle di Castelseprio, all'interno di un complesso monumentale che ingloba una torre difensiva del castrum posta a controllo della valle dell'Olona.
La chiesa appare da subito come un'architettura stratificata. Ad aula unica absidata, adiabasica e con due semplici accessi laterali in origine archivoltati, sembra conservare in alzato quattro fasi costruttive: il corpo longitudinale, che segue la linea di massima pendenza, è caratterizzato da una muratura abbastanza ordinata in ciottoli di fiume di pezzatura varia, con tratti a spina pesce, in letti di malta abbondante stilata. Si tratta di un apparecchio murario non dissimile da quello di Agliate, di S. Stefano di Vimercate o del nartece del S. Vincenzo di Pombia. Nella regione varesina lo si ritrova al S. Imerio di Bosto, databile alla prima metà dell'XI secolo. Una certa cura formale denunciano le tre monofore sopravvissute, sui fianchi sud e ovest, strette come feritoie a doppio strombo e con una ghiera laterizia bardellonata. Se si può assegnare a questa fase costruttiva una datazione entro la prima metà dell'XI secolo, anteriore sembra essere l'angolo sud-ovest dell'aula, che conserva il perimetro di una piccola torre campanaria, in muratura più eterogenea e disordinata con ciottoli medio-grandi e conci usati negli angoli per rafforzare la struttura. La sua datazione è incerta anche perché gli scavi di G.P. Brogiolo hanno riconosciuto all'interno dell'aula l'impianto di una prima piccola cappella quadrata absidata, che si potrebbe far risalire ai primi tempi dell'insediamento monastico femminile, nell'VIII secolo. Il piccolo campanile non sembra però pertinente a questa prima fase e va dunque collocato in modo generico al IX o più probabilmente al X secolo.
Il settore orientale della S. Maria combina altre due fasi costruttive. L'abside e le porzioni terminali dei fianchi della chiesa sono il frutto di due interventi successivi.
Il crollo dell'abside portò a una prima ricostruzione, sempre in ciottoli e grossi blocchi lapidei di reimpiego usati come cantonali. Alla fine del XII secolo, se non già nei primi anni del Duecento, rimonta l'ultimo restauro del presbiterio, a cui si deve assegnare la porzione superiore del fianco sud, con una eccellente muratura laterizia, una monofora a strombo mistilineo e un fregio sommitale ad archetti pensili e dente di sega di fattura simile a quelli dei cantieri cistercensi lombardi come Morimondo. Coeva dovrebbe essere la parte superiore dell'abside, anche se il dettaglio architettonico, come gli archivolti delle monofore, non è della medesima qualità e il paramento murario alterna corsi laterizi a corsi in ciottoli di fiume.
Le monofore absidali presentano uno strombo semplice e un diaframma laterizio mistilineo.
Di grande interesse, all'interno, i resti di una piccola cripta presbiteriale. Sopravvivono le scale dall'andamento curvilineo, e la parete occidentale, il cui tracciato del tutto irregolare e convesso è dovuto alla morfologia della scarpata su cui è costruita la chiesa, se non addirittura al fatto di reimpiegare il muro absidale della prima cappella scavata da Brogiolo: nel secondo arco di parete da nord si trova una spessa lesena che si interrompe sotto il formeret e non ha nessuna funzione in relazione alla copertura della cripta: potrebbe trattarsi di un contrafforte dell'absidiola altomedievale. La cripta costituiva di fatto una necessaria sostruzione per mantenere il presbiterio alla quota della navata, ma certo l'infelice collocazione della chiesa è all'origine dei ripetuti guasti del settore orien
Il perimetrale modulato da nicchie di ampiezza differenziata scandite da risalti quadrangolari impostati al di sopra di una fascia basamentale, con le tracce d'avvio delle crociere e dei sottarchi, è prova di un sistema di copertura che non troverebbe raffronti in Lombardia prima del Mille.

Notizie storiche

Il sito fu sede dall'VIII secolo di un monastero benedettino femminile. Abbandonato nel 1453, fu acquistato nel 1977 da privati e donato al FAI.
Al più tardi all'inizio del IX secolo risale il prezioso ciclo pittorico che riveste le pareti del primo e del secondo piano della torre che, abbandonata l'originaria funzione militare, venne trasformata in cappella per le monache (Bertelli 1988).
La chiesa sembra conservare in alzato quattro fasi costruttive: il corpo longitudinale è databile alla prima metà dell'XI secolo.
Il piccolo campanile va collocato in modo generico al ix o più probabilmente al X secolo.
Alla fine del XII secolo, se non già nei primi anni del Duecento, rimonta l'ultimo restauro del presbiterio, a cui si deve assegnare la porzione superiore del fianco sud. Coeva dovrebbe essere la parte superiore dell'abside.
La cripta di Torba è stata in passato assegnata ad età preromanica, ma è da riferirsi, per le evidenti caratteristiche tecnico-costruttive, alla terza fase della cappella, quella della metà dell'XI secolo.
Una cronologia tra il tardo X e gli esordi dell'XI secolo sembra indicata anche dalla ritmica parietale caratterizzata da nicchie di ampiezza contratta scandite da robusti risalti rettangolari, come anche nella cripta di S. Lorenzo di Cremona, dove tuttavia la modulazione della parete a nicchie accoppiate si complica attraverso l'alternanza di semicolonne e grossi semipilastri quadrangolari.

Uso attuale: intero bene: oratorio

Uso storico: intero bene: torre militare

Condizione giuridica: proprietà persona giuridica senza scopo di lucro

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1991, [vol. 2], pp. 163-165

Mazza S., Il complesso fortificato di Torba, in "Sibrium", 1978-79, Varese 1979, n. XIV

Credits

Compilazione: Mascione, Maria (1999)

Descrizione e notizie storiche: Schiavi, Luigi Carlo

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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