Bastioni di Cremona (resti) - complesso

Cremona (CR)

Indirizzo: Cremona (CR)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: mura difensive

Epoca di costruzione: sec. XVI

Descrizione

Delle cortine colleganti i bastioni si conservano oggi solo alcuni tratti frammentari, in modo particolare lungo il lato sud occidentale (tra le vie Col di Lana e Massarotti, in fregio a via Amidani nei pressi di porta Po e tra le vie Cadore e Del Giordano), lungo il lato meridionale (sempre in fregio a via Cadore) e lungo il lato orientale (in fregio a via Pedone).
Le testimonianze di maggior rilievo tuttora riscontrabili sono offerte dai bastioni: il bastione di porta Mosa, detto anche Caracena, risalente ai primi decenni del Cinquecento, e il bastione del forte di San Michele (in fregio a via Tofane), risalente al 1520; quest'ultimo, a foggia pentagonale, presenta un corpo murario costituito da un corridoio e da vari locali. Sul lato meridionale della cinta difensiva si conservano pure le tracce del cinquecentesco bastione di Sant'Erasmo, i resti di due contrafforti anch'essi cinquecenteschi e i resti di una piattaforma seicentesca, destinata al fiancheggiamento del bastione di porta Mosa. Quanto basta per rendersi conto della tecnica edilizia utilizzata, a terrapieno con rivestimento di laterizio, e della relativa altezza del sistema (peraltro oggi fortemente falsata dalla colmatura dei fossati e dalla sparizione delle opere in terra, fondamentali per il funzionamento dell'insieme).

Notizie storiche

La posizione geografica di Cremona, quale crocevia di strade importanti e punto di passaggio sul Po (il cui alveo era spostato in origine più a settentrione, fin quasi a lambire il primo insediamento romano), ha avuto una influenza determinante sulla conformazione topografica della città e sull'assetto delle sue difese. La cinta delle mura medioevali - quella il cui impianto ha condizionato tutta la topografia cittadina - assunse infatti una configurazione oblunga, grosso modo parallela al corso d'acqua, ch'è fortemente condizionata dallo sviluppo a sua volta assunto dalla città, allungata a ridosso del fiume.
I Visconti innalzarono nel 1370 un castello in corrispondenza dell'angolo nord occidentale delle mura, in prossimità di porta Milano, formando quindi anche a Cremona quello schema di sistema difensivo integrato mura-castello che gli stessi Visconti avevano realizzato in altre città importanti. È assai probabile che, sempre a opera dei Visconti, si sia anche provveduto a un rafforzamento delle mura.
Anche gli Sforza si occuparono del castello cremonese e, a opera del loro principale architetto militare, Bartolomeo Gadio, dettero corso a un adeguamento dell'apparato difensivo cittadino: un intervento determinato sostanzialmente dall'importanza della posizione geografica di Cremona nell'ambito dello scacchiere orientale di difesa del ducato, quale città più esposta dei domini milanesi a oriente. Tuttavia di questo castello, demolito nel 1784 e i cui ruderi sono stati definitivamente rimossi nel 1921, non è rimasta più traccia, all'infuori dei resti di una torre rotonda, aggiuntavi dai Francesi nel 1520, che si conservano ancor oggi all'angolo tra le vie Piave e Ghinaglia.
Anche le mura medioevali sono scomparse. Resta tuttavia una chiara testimonianza topografica del loro tracciato, sul quale si è poi sovrapposta la successiva cinta bastionata cinquecentesca e seicentesca. Le uniche tracce tuttora visibili sono le vestigia della porta Mosa, risalente - pare - all'XI secolo (in fregio all'odierna via Pedone).
La necessità di un rafforzamento delle antiche mura mediante la costruzione di moderni bastioni si impose a Cremona fin dai primi decenni del Cinquecento, in considerazione del fatto che la città rappresentava il caposaldo terminale del sistema difensivo orientale del Ducato di Milano nei confronti della Repubblica Veneta; cosicché l'anello delle vecchie mura medioevali venne assoggettato a continui interventi di rafforzamento, prima da parte dei Francesi e poi da parte degli Spagnoli, fino a tutto il Seicento, per adattarlo ai nuovi modelli difensivi mediante l'aggiunta di bastioni sporgenti, di piattaforme e di torrette rompitratta.

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Conti F./ Hybsch V./ Vincenti A., I castelli della Lombardia, Novara 1992, v. III pp. 51-52

Credits

Compilazione: Carabelli, R. (1999)

Descrizione e notizie storiche: Conti, Flavio

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