Villa Monastero - complesso

Varenna (LC)

Indirizzo: Viale Giovanni Polvani, 2 - Varenna (LC)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Epoca di costruzione: fine sec. XIX - inizio sec. XX

Autori: Bertani G., progetto realizzazione loggetta; Achler, Enrico, progetto giardino; Architetto tedesco non identificato (1897-1909), progetto scalone tra p.t. e p.1; Miethe e Lang, decorazione scalone; Jackel, decorazione pannelli in maiolica scala secondari; Castiglioni G., lapide con busto

Comprende

Descrizione

Se il Mornico, primo proprietario privato, nella realizzazione della propria dimora si era ispirato a prestigiosi edifici tardorinascimentali lariani, Kees sembrò tenere presente non solo altre residenze locali, quali la villa Melzi di Bellagio e Villa Balbianello di Lenno, ma anche le suggestioni che gli provenivano dalla terra d'origine, che conferiscono alla dimora un aspetto piuttosto inconsueto nel panorama lariano. Seguendo il proprio gusto, che risente dello storicismo della seconda metà del XIX secolo, egli trasformò l'edificio seicentesco in una comoda residenza di villeggiature, dotata di notevoli comfort (un impianto di riscaldamento centralizzato, ovviamente germanico), arredandola con mobili ed oggetti che rivisitano gli stili del passato. Citazioni dal barocco tedesco compaiono soprattutto nella decorazione a stucco con lumeggiature dorate dell'imponente scalone in marmi vari, completata con ancor più evidenti richiami al mondo germanico con pannelli in maiolica in cui sono raffigurati Bach, Kant, Helmotz e Schlueter, il maggior architetto barocco. Vi sono però anche analogie nell'esuberanza decorativa degli arredi con le residenze che Luigi II di Baviera si era fatto costruire pochi anni prima, in particolare con Linderhof ed Herrenchiemsee.
L'elegante prospetto, su due piani, si affaccia direttamente sul lago lungo le cui sponde fa bella mostra di sé un singolare giardino, lungo e stretto, dove un'abbondante vegetazione accompagna il visitatore fra terrazze e belvedere panoramici con inconsueti scorci sul bacino centrale del lago. Statue e sculture ornamentali scandiscono il vialetto antistante cui si può accedere dal lago attraverso un'elegante scalea monumentale. Lo spiazzo antistante l'edificio, costruito a terrapieno, è ornato da balaustre e colonne tortili con un pregevole esempio di fontana barocca a quattro bacini sovrapposti. Fra il verde e i fiori del parco spiccano grandi vasi in pietra lavorata e un gruppo marmoreo incompiuto del Comolli noto come La Clemenza di Tito sul cui basamento si può ancora leggere un'antica iscrizione: "Morte trasse di mano a Gio. Battista Comolli lo scalpello che preparava questo storico emblema, nel 20 dicembre 1830". Tutto intorno eleganti cancellate in ferro battuto con lo stemma dei Mornico cingono la villa stagliandosi contro l'azzurro delle acque.
In questo scenario incantevole Fogazzaro scelse di ambientare la commedia "Nadejde" che gli fu probabilmente ispirata da un soggiorno presso questa elegante dimora. Dell'antico convento rimane la cappella che oggi è adibita a sala di studio e convegni.

Notizie storiche

Le origini del complesso risalgono alla fine del sec. XII: sullo scorcio di tale secolo veniva infatti costruito nei pressi del borgo di Varenna un monastero femminile cistercense, dedicato alla Beata Vergine Maria. Il monastero rimase operante fino al 1567, anno in cui venne soppresso per l'ormai esiguo numero di monache, per decreto dall'arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo. Poco dopo (1569) la proprietà fu acquistata da Paolo Mornico, nobile ricco ed intraprendente, che adattò l'edificio conventuale a casa privata ad eccezione della chiesetta che, ancora funzionante, rimase a disposizione dei fedeli.
La struttura subì profonde trasformazioni tra il 1609 ed il 1645 per volere di Lelio Mornico, figlio di Paolo, che decise di edificare qui una lussuosa dimora, che ben rispecchiasse il rango sociale raggiunto. Da lui la villa assunse il nome di Leliana. La proprietà rimase alla famiglia Mornico fino al 1862, quando venne venduta a Pietro Genazzini di Bellagio che operò alcune modifiche, ma fu costretto a rivenderla gravata da ipoteca di lì a poco. Nel 1876 la villa pervenne a Carolina Maumary vedova Seufferheld di Francoforte e residente a Milano, cognata di Massimo D'Azeglio. Nel 1897 ancora un passaggio di proprietà portò la villa nelle mani di un industriale tedesco, Walter Erich Jacob Kees che, tra il 1897 ed il 1909, intraprese importanti lavori di sistemazione che diedero alla villa ed al giardino, ampliato sia a meridione che a settentrione, il suo aspetto odierno.
Kees non poté godere a lungo della propria residenza: nel 1918 la villa venne requisita dallo Stato Italiano con quasi tutto quanto in essa contenuto. Nel 1925 venne venduta con i propri arredi al naturalista lombardo Marco De Marchi, il quale portò nella dimora i propri mobili ed alcuni oggetti che andarono ad aggiungersi alle raccolte già esistenti. Questi alla sua morte (1936) lasciò la proprietà alla moglie che, rispettando le volontà espresse dal marito, creò nel 1939 un Istituto per la Idrobiologia a lui intitolato, cui venne lasciata l'intera proprietà affinché venisse utilizzata per il pubblico godimento. Negli anni Cinquanta la villa divenne sede di convegni, al primo dei quali partecipò il fisico Enrico Fermi, cui venne dedicata una sala dopo la sua morte (1954).
Nel 1977 l'Istituto venne inglobato nel Consiglio Nazionale delle Ricerche che detiene tuttora la proprietà dell'immobile e del parco e che nel 1995 ha affidato la gestione alla Provincia di Lecco, attraverso l'Istituzione Villa Monastero.

Uso attuale: intero bene: centro convegni/ casa museo

Uso storico: intero bene: monastero; intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico non territoriale

Riferimenti bibliografici

Ferrario C., Ville e giardini del centro Lago di Como, Como 1978

Belloni L.M./ Besana R./ Zastrow O., Castelli, basiliche e ville. Tesori architettonici lariani nel tempo, Como 1991

Grigioni della Torre G., Ville storiche sul Lago di Como, Ivrea 2001

Case-museo, Case-museo tra storia e progetto: esempi sul lago di Como, 2007

Longatti A./ Peverelli R./ Pozzoni C., Lario romantico: personaggi, parchi, dimore di delizia e aria di lago, Como 2006

Pifferi E., Ville e giardini del Lago di Como, Como 2005

Fonti e Documenti

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Sacchi, R. (2001)

Aggiornamento: Paci, Giovanna (2006); Brucato, Roberta (2007)

Descrizione e notizie storiche: Paci, Giovanna; Solivani, Tiziana

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).