Castello Visconti Venosta

Grosio (SO)

Indirizzo: Dosso dei Castelli, Grosio (SO)

Tipologia generale: architettura fortificata

Tipologia specifica: castello

Configurazione strutturale: Fortilizio composto di due parti: il castello vero e proprio, a quota più alta verso ovest, e un recinto a quota inferiore a est. Il castello possedeva tre torri.

Epoca di costruzione: terzo quarto sec. XIV - primo quarto sec. XV

Descrizione

In posizione dominante sul promontorio che sovrasta i paesi di Grosotto e Grosio sorgono il Castello di S. Faustino, detto anche Castello Vecchio, e il Castello Visconti Venosta noto anche come Castello Nuovo, ora compresi nel Parco delle incisioni rupestri di Grosio e facilmente raggiungibili a piedi in breve tempo. Dopo aver superato la "Rupe Magna", sulla quale sono visibili innumerevoli incisioni preistoriche, si arriva al castello più recente: benché ormai allo stato di rudere, costituisce un interessante esempio castellano tra i meglio conservati della provincia di Sondrio. Il fortilizio è caratterizzato da una doppia cinta muraria che ha fatto pensare ad un castello-recinto dove la popolazione potesse rifugiarsi in caso di pericolo, e c'è chi pensa che lo spazio fra le due cortine murarie fosse utilizzato in modo quanto mai flessibile ed efficace, ancorando al muro esterno, a seconda delle necessità, un complesso sistema di scale retrattili e di strutture provvisorie.
Percorrendo la cresta del dosso roccioso fino alla sua estremità occidentale si raggiunge il castello più antico, di minori dimensioni, che aveva funzione unicamente difensiva. Di questo rimangono solo alcuni muri e tratti delle fondamenta, oltre alle tracce dell'abside semicircolare della chiesa castellana dei SS. Faustino e Giovita. Ai piedi del campaniletto romanico figurano due sepolcri scavati nella roccia di datazione ancora incerta, ma riferibili ad un edificio preesistente al castello stesso.

Notizie storiche

I due castelli, posti su un promontorio roccioso frequentato dall'uomo fin dall'epoca preistorica, risalgono a momenti storici molto diversi.
L'edificio più antico, sull'estremità meridionale del dosso, fu realizzato attorno al X-XI sec. ed è comunemente citato come Castrum Grosii o Castello di S. Faustino, dal nome del martire romano al quale venne dedicata, insieme a S. Giovita, la cappella castellana. I resti murari conservati permettono di riconoscere il perimetro del castello e di alcune strutture ad esso pertinenti. Tra queste svetta il campaniletto romanico, restaurato nella parte superiore verso la fine dell'800.
La costruzione del Castello Nuovo (Castrum Novum) risale invece al 1350-1370 per volere dei Visconti e con il concorso economico di tutta la valle. Questa nuova costruzione fu concepita per rispondere a mutate esigenze strategiche. Per i Signori di Milano, che nel 1335 avevano conquistato la Valtellina, poter disporre di un castello in questa zona, all'imbocco della Val Grosina, significava aver gioco facile nella conquista del Contado di Bormio, obiettivo raggiunto nel 1376, avvalendosi della fedele collaborazione dei Venosta. Nel 1635-36 furono chiusi i merli per ricavarvi feritoie, più efficaci contro le armi da fuoco. Diversamente dalle altre fortificazioni esistenti in Valle, queste non avevano subito lo smantellamento imposto dal Governo dei Grigioni nel 1526; furono rese inservibili solo nel 1639 in seguito all'insurrezione valtellinese del 1620.

Uso attuale: intero bene: non utilizzato

Uso storico: intero bene: difensivo

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico non territoriale

Accessibilità: Accesso dal Parco delle incisioni rupestri di Grosio

Credits

Compilazione: Mazzariol, P. (2001)

Aggiornamento: Ballarino, Elena (2014)

Descrizione e notizie storiche: Ballarino, Elena

Fotografie: Ardiani, Paolo; Bonetti, Luca

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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