Palazzo dell'Informazione

Milano (MI)

Indirizzo: Piazza Cavour, 2 (Nel centro abitato, isolato) - Milano (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: palazzo

Configurazione strutturale: Edificio costituito da una testata con pianta ad U cui è collegata una addizione a pianta rettangolare, con struttura portante a pilastri di cemento armato su fondazioni a plinto e murature di chiusura e partizione interna in laterizio forato, con copertura piana a terrazza.

Epoca di costruzione: 1938 - 1942

Autori: Muzio, Giovanni, progetto; Sironi, Mario, decorazione scultorea

Descrizione

Percorsa via Manzoni da piazza della Scala e superati gli archi di Porta Nuova si giunge a piazza Cavour, ampio ed irregolare spazio aperto lungo il tracciato della cerchia dei navigli. Sul lato est della piazza si eleva il notevole Palazzo dell'Informazione, o dei Giornali, o, ancora, come fu battezzato al tempo della sua costruzione, Palazzo del Popolo d'Italia.
L'edificio è unico nel suo genere, pensato proprio per ospitare il luogo del lavoro delle agenzie e delle testate della carta stampata, una sorta di avamposto per seguire da vicino, se non dal cuore della città, i fatti e le vicende della capitale finanziaria ed economica della nazione.
Il sito, compreso tra due strade e con l'affaccio sulla piazza, ha favorito l'organizzazione dell'impianto per aree funzionali, con una parte retrostante più idonea alla movimentazione dei materiali e alla gestione dell'attività ed una parte anteriore celebrativa, specificamente destinata agli uffici principali e ai saloni di rappresentanza. Ruoli distinti attraverso la composizione dei prospetti e la selezione dei materiali di rivestimento; nella facciata principale prevalgono i contrasti chiaroscurali di grandi lesene rivestite in Chiampo, con una cornice a motivi classici, mentre nei prospetti secondari alla composizione molto semplificata si accompagna l'impiego del rivestimento in clinker.
Il grande edificio si affaccia alla piazza con un fronte di sei piani, aperto da un porticato architravato alla base e da una approfondita serie di tagli verticali corrispondenti alle finestrature dei piani a doppia altezza. Al centro della facciata, culmine dello spirito fortemente rappresentativo del progetto e simbiosi fra il palazzo, il giornale e la città, il palazzo presenta la propria sublimazione nell'arengo, con balcone scolpito in porfido ed il soprastante grande bassorilievo in marmo di Carrara, opera di Carlo Sacchi su disegno di Mario Sironi.
Un'architettura monumentale concepita da Muzio come un luogo dove integrare con felice sintesi le arti maggiori, giovando dell'apporto di scultura e pittura.
Grande rilievo hanno gli ambienti interni, oggi peraltro in parte modificati, dall'atrio di ingresso principale caratterizzato dalle pareti marmoree decorate con insegne romane e da sei poderosi pilastri in granito rosa al salone auditorium al quinto piano dove è conservato il mosaico "Il lavoro fascista" poi ribattezzato "L'Italia Corporativa". La notevole opera eseguita da Sironi nel 1936 in occasione della sesta Triennale al Parco di Milano è oggi esposta dopo un accurato restauro e valorizzata da una balconata che ne consente la completa visione.

Notizie storiche

Sul luogo si trovava la prima università della città, poi trasferita in piazza Leonardo Da Vinci: ne è testimonianza la via del vecchio Politecnico, che si diparte dalla piazza Cavour. In questo sito attraversato dal naviglio interno, appena ricoperto con miope visione del futuro della città, e aperto verso i giardini di Porta Venezia, si concentra l'attenzione del regime fascista per realizzare una sede adeguata alla redazione del Popolo d'Italia, con gli uffici e la tipografia.
Nel 1938 fu lo stesso Mussolini a commissionare all'architetto Giovanni Muzio il progetto del palazzo; per la realizzazione dell'austero e monumentale edificio, in ossequio alle esigenze rappresentative del regime, i lavori di costruzione si protrassero per quattro anni, con una spesa di circa 18 milioni di lire. Il Duce vi entrò nel 1942 ad opera ultimata, come primo direttore della testata. Gli uffici della redazione, inaugurati nell'ottobre del 1942, restarono in attività sino al luglio del 1943. Con la caduta del regime e, successivamente alla conclusione della guerra, il palazzo fu destinato ad ospitare numerose testate giornalistiche e prese il nome di palazzo dei Giornali.
Le rotative e le apparecchiature di stampa donate da Hitler a Mussolini, installate nel piano interrato del palazzo, furono così a disposizione delle nuove redazioni giornalistiche. Tra queste anche quella de Il Giorno, fondato nel 1956; tuttavia, il quotidiano dell'ENI, vi fu insediato solo alla fine del 1983.
La prima importante ristrutturazione dello stabile risale alla metà degli anni Settanta; smantellate e trasferite le rotative, ampi spazi sono stati riorganizzati per far fronte alle esigenze delle agenzie di stampa, italiane e straniere che avevano scelto il palazzo come luogo di strategica importanza per tenere sotto controllo le vicende finanziarie ed economiche della città.
Un primo cambio d'uso è stato attuato nella seconda metà degli anni Novanta, con lavori di ristrutturazione e di adeguamento degli impianti; il piano interrato è da allora occupato dalla palestra di un gruppo tra i più noti del settore in città.
In seguito all'abbandono della sede del quotidiano Il Giorno, l'ENI ha venduto il palazzo a un gruppo bancario americano.
Oggi nella storica sede dell'informazione rimangono alcune delle più prestigiose ed efficienti agenzie di stampa italiane e straniere. Accanto ad aziende di profilo diverso, vi sono le redazioni milanesi del quotidiano La Stampa e del Financial Times.

Uso attuale: intero bene: uffici

Uso storico: intero bene: uffici

Condizione giuridica: proprietà privata

Riferimenti bibliografici

Grandi M./ Pracchi A., Milano. Guida all'architettura moderna, Architettura, città e regime, Bologna 1980, pp. 216-227

Gambirasio G./ Minardi B., Giovanni Muzio. Opere e scritti, Milano 1982

Guida d'Italia del Touring club italiano. Milano, Milano 1985, p. 296

Belgiojoso L./ Bossaglia R./ Casè G./ Vergani G., Il Palazzo dell'Informazione, Immobiliare Metanopoli, Milano 1989

Irace F., Giovanni Muzio 1893-1982, Milano 1994

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 199

Fonti e Documenti

Archivio Civico Milano, Edilizia privata, atti n° 40698/1962

Percorsi tematici:

Collegamenti

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2007)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

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