Scuderie di Palazzo Arese Borromeo

Cesano Maderno (MB)

Indirizzo: Via Giuseppe Garibaldi, 1, 3 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Cesano Maderno (MB)

Tipologia generale: architettura rurale

Tipologia specifica: scuderia

Configurazione strutturale: Corpo di fabbrica integrato al palazzo, d'impianto rettangolare, elevato su due piani; ambiente interno al piano terreno di forma prossima al quadrato, con fondo in terra battuta; struttura portante costituita da muratura continua mista in pietra e mattoni di laterizio; volta a crociera su colonne lapidee; copertura su capriate lignee con tetto a padiglione, manto a coppi di laterizio.

Epoca di costruzione: post 1654 - ante 1670

Descrizione

Permanenza di notevole valore storico, le scuderie costituiscono un importante documento della complessa architettura di Palazzo Borromeo Arese, un insieme articolato di spazi rappresentativi e di servizio realizzati nel solco di un'idea di grandiosa monumentalità, il cui significato non è limitato alle pur enfatiche forme della residenza, ma si estende anche nelle sue parti meno appariscenti e nascoste alla vista, pur mantenendo nell'insieme un ruolo di non marginale importanza per la vita quotidiana e il governo della dimora.
Situata a ridosso dell'ala meridionale del palazzo e prospiciente la torre, la scuderia non è lontana dall'ingresso alla corte d'onore e facilmente raggiungibile attraverso un androne con cancello che porta a un cortiletto rettangolare, delimitato a sud, lungo la via Garibaldi, da un fabbricato su un piano nel quale una stalla è strutturata da pilastri di granito a sostegno della travatura lignea orizzontale.
A sinistra, oltre i due portoni della rimessa delle carrozze, si eleva un fabbricato su due piani che ospitò al livello superiore l'oratorio privato dedicato a San Pietro Martire; il prospetto è semplice, al piede, tra due finestre simmetriche, si apre un portoncino di legno per l'accesso al ricovero dei cavalli. L'ambiente della scuderia è di semplice bellezza, caratterizzato tipicamente per il tempo e il rango dall'architettura da elementi costruttivi di pregio, con quattro colonne tuscaniche di granito a sorreggere volte a crociera. L'impianto architettonico basato su colonne a sostegno delle volte non è infrequente nelle stalle e nelle scuderie delle dimore padronali, trovando testimonianze anche nelle cascine delle maggiori proprietà terriere del Basso milanese.
Il corpo di fabbrica ha struttura portante in muratura di laterizio misto a pietra e presenta un fondo in terra battuta; organizzato su un complessivo impianto rettangolare, lo spazio interno è prossimo al quadrato, misurando circa dieci e dodici metri per lato.
Sorprendente la conservazione delle mangiatoie di legno, di certo non più tarde dell'Ottocento e forse risalenti al secolo precedente, al tempo dell'inventario di Baselino che, nel 1762, annoverò tra gli altri ambienti anche la "scuderia in volta vicino alla rimessa". Ogni colonna presenta anche gli anelli di ferro agganciati a perni conficcati nel fusto lapideo, ai quali venivano legati i cavalli durante le operazioni di uscita e di pulizia.
L'auspicio della salvaguardia e del recupero anche del fabbricato delle scuderie si accompagna alla concreta possibilità che alla fruizione pubblica di Palazzo Arese Borromeo si aggiunga questa importante testimonianza architettonica degli antichi fasti della dimora di Cesano Maderno.
Il progetto di restauro finalizzato al recupero funzionale e alla valorizzazione di uno degli spazi complementari al governo del palazzo è parte integrante del Distretto Culturale Evoluto della Provincia di Monza e Brianza, promosso e cofinanziato dalla Fondazione Cariplo, che individua nel patrimonio culturale un ruolo strategico per lo sviluppo sociale ed economico del territorio. A lavori ultimati, il fabbricato dell'antica "scuderia in volta" sarà sede di elevata formazione nella conservazione preventiva e programmata, con l'archivio delle conoscenze e le attività del Distretto volte alla conoscenza e educazione al patrimonio.

Notizie storiche

Attraverso secoli di storia si è sedimentato l'inscindibile rapporto tra il luogo di Cesano Maderno e la casata Arese, con proprietà terriere acquisite sin dai primi anni del XVI secolo e sancite nel 1537 con la registrazione di una "casa con orto".
Alla prima dimora, situata in prossimità del torrente Seveso, verso il confine settentrionale del Comune, si è sostituito il palazzo accresciuto in fasi complementari, tra il corpo principale e i fabbricati pertinenziali e di servizio, con le stalle e le scuderie, sino a divenire il monumentale complesso al centro del sistema urbanistico della cittadina.
L'edificio fu commissionato da Bartolomeo III Arese nell'anno 1654, prendendo forma nel tempo attraverso vicende costruttive portate a compimento coerentemente all'iniziale ispirazione, giungendo al nostro tempo con contenute difformità dall'impianto originario. Con l'affermazione della casata Arese, l'iniziale palazzo venne ampliato e dotato di spazi di rappresentanza e di servizio adeguati al rango.
Alla morte di Bartolomeo il palazzo di Cesano Maderno fu ereditato dalla figlia Giulia che, andata a nozze con il conte Renato Borromeo, dette origine alla famiglia Borromeo Arese, illustre casato che proseguì l'opera d'ingrandimento e abbellimento. Con Carlo IV Borromeo Arese si manifestarono i primi interventi di adeguamento dell'architettura del palazzo al gusto settecentesco, cui seguirono trasformazioni e rivisitazioni nel solco evolutivo dal tardo-barocco al rococò operate dal nipote Renato III.
Dall'Inventario Baselino del 1762 sono giunte fondamentali descrizioni degli spazi del palazzo, un complesso costituito anche da fabbricati e ambienti di servizio necessari alla vita quotidiana e al governo delle attività sui fondi agricoli. Fra questi, Ferrante Baselino annoverò la "scuderia in volta vicino alla rimessa", il cui ruolo fu centrale in taluni momenti storici. Nel mese di giugno 1797 a palazzo Arese Borromeo convennero il generale Napoleone Bonaparte, proveniente allora dalla villa Crivelli di Mombello, e l'ambasciatore austriaco marchese del Gallo, riuniti per verificare la tenuta del patto di pace siglato pochi mesi prima a Leoben; in quell'occasione la scuderia ospitò un drappello di cavalli e cavalieri delle milizie francesi, la cui indisciplina destò perplessità e malcontento nella casata Arese Borromeo.
Costruita con architettura voltata su colonne in granito, la scuderia fu pensata coerentemente alla monumentale immagine del palazzo, ben rappresentando anche nella dimensione e nella stabile presenza di una decina di cavalli il rango padronale della casata. Si può immaginare, peraltro, che il palazzo avesse anche altri spazi riservati al ricovero di cavalli e carrozze, per le quadriglie giunte a corte in occasione di feste e ricevimenti.
Dai fasti settecenteschi ai ripetuti periodi di oblio e d'incuria del palazzo durante l'Ottocento, sino all'abbandono, la scuderia sopravvissuta è giunta sino ai nostri giorni, integra seppur impropriamente utilizzata come deposito. Il progressivo recupero e valorizzazione dell'intero complesso di Palazzo Arese Borromeo, avviato tra il 1993 e il 1995 dopo l'acquisizione alla pubblica Amministrazione, ha fatto rinascere a nuova vita la dimora con il parco annesso. Di questi ultimi anni è il piano d'intervento finalizzato al riuso della scuderia, inserito nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche del Comune di Cesano Maderno relativo agli anni 2010-2012 e nel solco del più ampio programma del Distretto Culturale Evoluto della Provincia di Monza e Brianza, costituito per promuovere interventi di valorizzazione del patrimonio storico e coinvolgendo Amministrazioni, enti e soggetti privati del contesto territoriale, culturale ed economico.

Uso attuale: intero bene: deposito

Uso storico: intero bene: scuderia

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: L'accessibilità è totale nei limiti dell'attuale condizione del bene, oggi in attesa di recupero all'uso pubblico.

Cesano Maderno, principali collegamenti.

Trasporto pubblico su ferrovia e strada:
linea Ferrovie Nord Milano FNM Milano-Canzo-Asso, stazione di Cesano Maderno;
Autobus Brianza trasporti:
linea z209 Monza (FS) - Muggiò - Desio - Bovisio - Cesano Maderno (FNM);
linea z230 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS);
linea z250 Limbiate - Cesano Maderno (FNM) - Desio (FS)
linea z251 Desio (FS) - Bovisio Masciago - Varedo - Senago - Limbiate - Cesano Maderno (FNM);
linea z240 Desio (FS) - Cesano Maderno - Limbiate - Senago - Varedo - Bovisio Masciago - Desio (FS).
AIR Pullman:
linea Z150 Cantù-Asnago (FS) - Cermenate - Lentate s/S (Copreno) - Seveso - Cesano M. (FNM) -
Limbiate - Senago - Paderno D. - Cormano - Milano (Zara M3).

Trasporto privato su strada:
SP 44bis Strada Nazionale dei Giovi;
SS 35 Strada statale 35 dei Giovi (Genova - Ponte Chiasso), tratto superstrada Milano - Meda, uscita Cesano Maderno;
SS 527 Strada statale 527 Monza - Saronno - Busto Arsizio, a Limbiate direzione nord per Bovisio Masciago, Cesano Maderno.

Riferimenti bibliografici

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Binaghi Olivari M. T./ Suss F./ Bagatti Valsecchi P. F., Le ville del territorio milanese/ Aspetti decorativi, parchi e giardini, riuso, Banca Agricola Milanese, Milano 1989

Gatti Perer M.L., Il Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno, Milano 1999

Frigerio, D., Cesano Maderno nell'Ottocento, Amministrazione Comunale, Cesano Maderno 2000

Spiriti, A., Palazzo Borromeo Arese, Milano 2000

Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Borromeo Arese ( acura di), Palazzo Borromeo Arese Cesano Maderno/ Guida ragionata al palazzo e giardino di Bartolomeo Arese e Carlo IV Borromeo Arese raccontata dagli "Amici del palazzo e Parco Borromeo Arese", Associazione Vivere il Palazzo e il Giardino Borromeo Arese, Cesano Maderno 2002

Azzi Visentini M./ Cassanelli R./ Langè S./ Malovini C., Ville di delizia nella provincia di Milano, Milano 2003

Credits

Compilazione: Garnerone, Daniele (2012)

Aggiornamento: Garnerone, Daniele (2013)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: BAMS photo di Basilio Rodella; Garnerone, Daniele

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