Duomo Nuovo

Brescia (BS)

Indirizzo: Piazza Paolo VI (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Brescia (BS)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: L'edificio presenta croce latina a tre navate con presbiterio a terminazione absidata. Coperture a cupole, volte a botte unghiata, catino absidale

Descrizione

L'imponenza del Duomo Nuovo appare con evidenza nel suo affaccio su piazza Paolo VI, tra il Duomo Vecchio e il Broletto. La facciata settecentesca è costituita alla base, nella parte centrale, da altissime colonne corinzie e ai lati da lesene dello stesso stile, tra di esse si inseriscono i tre portali. Quello centrale è monumentale, con alte colonne dal capitello corinzio che reggono il timpano ricurvo, contenente il busto del cardinale Angelo Maria Querini. Un alto cornicione separa la parte superiore, che si sviluppa solo centralmente, ripetendo l'ordine sottostante con grande finestrone e timpano triangolare sovrastato da statue. I diversi prospetti trasmettono la magnificenza della grande fabbrica, che appare con tutta la sua forza architettonica proprio nella grande cupola ricoperta in rame, con alto tamburo dove si aprono otto finestre con timpano triangolare, intervallate da coppie di alte colonne; nella lanterna troviamo altrettante finestre arcuate. Anche l'interno è maestoso, a pianta quadrata con inscritta una croce greca coperta dall'ampia cupola. Questa risulta, per grandezza, la terza in Italia dopo quella di S. Pietro a Roma e S. Maria del Fiore a Firenze. Notevole la struttura sorretta da alte colonne scanalate, sempre corinzie, che reggono il cornicione decorato da preziosi fregi a girali di foglie d'acanto, su cui si impostano le volte. Preziosi gli altari di gusto neoclassico, disegnati dall'architetto bresciano Rodolfo Vantini, come pure le opere di Palma il Giovane e di Girolamo Romanino, nonché il monumento al papa bresciano Paolo VI, realizzato da Raffaelle Scorzelli nel 1984.

Notizie storiche

Il Duomo Nuovo viene edificato sui resti dell'antica chiesa paleocristiana di S. Pietro del Dom, costruita tra il V e il VI secolo. Nel 1599, a causa delle pessime condizioni dell'edificio, il Comune di Brescia decreta la sua demolizione. La prima pietra viene posata dal vescovo Marino Zorzi il 12 maggio 1604. Il progetto e la direzione dei lavori è dell'architetto bresciano Giovan Battista Lantana, ma nel 1614, per una serie di contrasti, è costretto a lasciare l'incarico all'architetto milanese Lorenzo Binago, che porta avanti i lavori in collaborazione con Francesco Maria Richino, Tomaso Lorando e Antonio Comino. I lavori proseguono fino al 1629, per poi arenarsi a causa della "peste manzoniana" che colpisce anche l'area bresciana e della quale rimane vittima lo stesso Lorando. La ripresa non è immediata e bisogna attendere fino ai primi anni del Settecento, con l'arrivo del cardinale Angelo Maria Querini, che porta un notevole impulso alla continuazione del cantiere. Infatti, dopo diverse consulenze richieste a tecnici di rilievo come Andrea Pozzo, Giorgio Massari, Filippo Juvarra, viene quasi completato sotto la direzione di Giovan Antonio Biasio, Giovan Battista e Antonio Marchetti. La cupola viene invece completata nel 1825 su progetto dell'architetto milanese Luigi Cagnola. La consacrazione del grande complesso avviene il 14 luglio 1914 con il vescovo Giacinto Gaggia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il 16 luglio 1944, la cupola viene colpita da un bombardamento aereo alleato divenendo uno dei simboli della devastazione bellica bresciana, viene restaurata nell'immediato dopoguerra.

Uso attuale: intero bene: chiesa

Uso storico: intero bene: chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Accessibilità: Da lunedì a sabato apertura 7.30-12.15/ 16.00-19.00. Domenica apertura 8.00-13.00/ 16.00-19.00

Credits

Compilazione: Morandini, Lucia (2007)

Aggiornamento: Morandini, Lucia (2014)

Descrizione e notizie storiche: Morandini, Lucia

Fotografie: Morandini, Lucia

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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