Chiesa di S. Stefano - complesso

Appiano Gentile (CO)

Indirizzo: Piazza della Libertà - Appiano Gentile (CO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: chiesa

Epoca di costruzione: sec. XVIII - sec. XX

Comprende

Descrizione

La chiesa, ubicata nel centro storico, domina con la sua mole la piazza principale. La facciata eclettica in gusto neobarocco scandita da un doppio ordine di lesene è preceduta da un'ampia scalinata a doppia rampa e da un portico tripartito, arricchito nell'arco centrale da un timpano curvo con due statue di angeli. Il settore superiore ripete la ripartizione del portico e termina con un frontone triangolare a forte aggetto. A sinistra del portico vi è l'antica abside romanica con muratura in mattoni a lisca di pesce e pietra scandita da lesene con capitelli a disegno geometrico ed archetti soprastanti. Sul fianco sinistro della chiesa l'elegante campanile settecentesco a tre ordini.
L'interno della chiesa, con impianto a croce latina, presenta un'unica navata con volta a botte unghiata, cinque cappelle su entrambi i lati e due cappelle nei transetti. L'assetto decorativo generale risale all'ampliamento novecentesco ma le cappelle lungo la navata conservano in buona parte le decorazioni realizzate nel XVII secolo. Le pareti sono scandite da lesene binate sopra le quali corre un'iscrizione in lettere capitali mentre la volta a botte è ornata da motivi geometrici e vegetali. La prima cappella destra ha un altare con timpano spezzato sorretto da angeli in stucco sul quale c'è una pregevole tela raffigurante S. Ambrogio, attribuita alla bottega del Fiammenghino. La successiva cappella di S. Giovanni Battista è arricchita da un paliotto in scagliola e presenta sull'altare due tele che raffigurano S. Giovanni Battista e la Pietà. Segue la cappella di S. Anna con un altare settecentesco sul quale vi è una tela con S. Anna e la Vergine. La quarta cappella, dedicata a S. Stefano, ha un elegante altare con figure di angeli che reggono il timpano spezzato. Le pareti e la volta della cappella sono arricchite da cornici in stucco che inquadrano sette tele realizzate dalla bottega di Panfilo Nuvolone che firmò nel 1624 la pala d'altare con il Martirio di S. Stefano. Segue la cappella di S. Luigi Gonzaga con affreschi seicenteschi incorniciati da stucchi e la statua del santo in una nicchia sull'altare. La prima cappella sinistra, caratterizzata da una decorazione novecentesca, presenta all'altare una statua dell'Angelo custode. La successiva cappella di S. Pietro conserva una decorazione seicentesca che comprende la pala con la Crocifissione e Santi, attribuita al Fiammenghino, l'altare con angeli in stucco e gli affreschi sulle pareti e sulla volta con episodi della vita del santo. Segue la cappella della Madonna del Rosario con una statua quattrocentesca della Madonna col Bambino ed un elegante altare seicentesco con timpano spezzato e figure di angeli in stucco è affiancato dai Misteri del Rosario. Sulle pareti e sulla volta sono affrescate le Grazie e i Miracoli della Madonna del Rosario. La quarta cappella di S. Benedetto presenta una decorazione seicentesca con stucchi sull'altare e sulle pareti. La pala d'altare raffigura la Madonna col Bambino e S. Benedetto, sull'arcone e sulle pareti episodi della vita del santo. Infine la cappella di S. Carlo Borromeo che ha un altare con timpano spezzato sopra il quale troneggia la statua in stucco della Vergine col Bambino affiancata da due figure femminili. La pala che raffigura S. Carlo che battezza gli appestati è di Giacomo Cavedone e risale al 1619. Ai lati dell'altare due nicchie con statue di angeli in stucco, sulle pareti e sulla volta affreschi con episodi della vita del santo. Al termine della navata si apre il presbiterio coperto da un'ampia cupola con una decorazione a finti lacunari ottagonali. Nei pennacchi raffigurazioni novecentesche dei Quattro Evangelisti opera di Gersam Turri. Interessante l'altare ligneo a tempietto con episodi delle Storie di S. Stefano opera dell'intagliatore Quadrio. Dietro l'altare coro ligneo e due tele settecentesche. Nell'antica Cappella dei Magi porzioni di affreschi quattrocenteschi. Nei due transetti tele con l'Annunciazione e Angeli.

Notizie storiche

La chiesa ha origini antiche e probabilmente in questo luogo già nel V secolo era presente un oratorio dedicato a S. Stefano come sembra indicare una lapide cristiana risalente al VI secolo. Le indagini archeologiche hanno messo in luce l'utilizzo del sito come necropoli probabilmente collegata ad un edificio di epoca paleocristiana di cui non si conservano tracce anche se le murature furono forse reimpiegate per la fondazione dell'abside semicircolare di epoca romanica, oggi inserita nell'attuale facciata dopo la modifica di orientamento della chiesa. Le caratteristiche della struttura, con muratura in mattoni a lisca di pesce scandita da lesene in elementi lapidei con capitelli a disegno geometrico, indicano che l'abside potrebbe risalire forse al XII secolo. A nord dell'abside gli scavi hanno messo in luce i resti di muratura di un altro edificio altomedievale con impianto rettangolare ed abside quadrangolare forse corrispondente alla struttura della chiesa di S. Giovanni. Secondo le descrizioni delle visite pastorali del XVI secolo, infatti, l'abside romanica apparteneva alla chiesa più antica, dedicata a S. Stefano, accanto alla quale furono realizzati altri due edifici sacri dedicati a S. Antonino e S. Giovanni Battista. Nel corso del XV secolo furono realizzati gli affreschi della Cappella dei Re Magi all'interno della chiesa di S. Giovanni. Nella visita pastorale del 1574 Carlo Borromeo richiese la costruzione di una nuova chiesa sfruttando le strutture degli edifici esistenti secondo un disegno inviato dall'architetto Pellegrino Tibaldi. Uno schizzo autografo conferma che Tibaldi aveva studiato due diverse soluzioni per la nuova costruzione, a tre navate su pilastri o a navata unica con cappelle laterali, e suggerì come soluzione più economica un'unica grande navata con 4 o 5 cappelle per lato. Una planimetria documenta la situazione nel 1576 e rappresenta al centro la chiesa di S. Antonino, caratterizzata da una grande abside poligonale, che aveva ormai inglobato gli altri due edifici: a sud la chiesa di S. Stefano, con abside semicircolare, e a nord la chiesa di S. Giovanni Battista a pianta rettangolare. I lavori proseguirono anche nella prima metà del XVII secolo, con la realizzazione della facciata, l'aggiunta del battistero sul lato sud, completato nel 1605, e la decorazione delle diverse cappelle. Il nuovo assetto della chiesa, consacrata nel 1643, è documentato in un disegno dell'inizio del XVIII secolo nel quale è raffigurata una grande navata con cinque cappelle laterali su ogni lato. Nel 1750 fu demolito l'antico campanile, collocato a lato della facciata e lesionato da un fulmine nel 1743; nel 1760 fu iniziata la costruzione del nuovo campanile completato nel 1765. Nel XIX secolo la chiesa si rivelò insufficiente per la popolazione e fu deciso un ampliamento. Nel 1885 il progetto fu affidato all'ingegnere Giovanni Battista Salvioni che invertì l'orientamento della chiesa e utilizzò l'area del sagrato per ampliare l'edificio con un impianto a croce latina innestando sulla navata i bracci del transetto e completando la zona del presbiterio con una grande cupola e un nuovo coro. A seguito di questo progetto quindi furono demolite l'antica facciata rivolta ad ovest e la grande abside centrale, completata nel 1891, per consentire l'edificazione di una nuova facciata sul lato est con un'ampia scalinata per superare il dislivello fra la navata e la piazza. Nel 1893 fu realizzata una prima versione della facciata terminata da timpano sommitale e preceduta da una doppia scalinata e da un portico di gusto neoclassico su quattro colonne ioniche sormontate da timpano, affiancato dall'abside romanica e da un'altra abside semicircolare simmetrica. All'inizio del XX secolo il portico in facciata fu demolito e fra il 1909 ed il 1914 fu realizzata la nuova facciata di gusto neobarocco, su progetto dell'architetto Federico Frigerio e furono rinnovati anche gli interni.

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso cattolico

Credits

Compilazione: Leoni, Marco (2004)

Aggiornamento: Galli, Maria (2009)

Descrizione e notizie storiche: Leoni, Marco

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