Convento di S. Filippo (ex) - complesso

Lodi (LO)

Indirizzo: Corso Umberto I, 63-65 (Nel centro abitato, integrato con altri edifici) - Lodi (LO)

Tipologia generale: architettura religiosa e rituale

Tipologia specifica: convento

Configurazione strutturale: Al centro del fabbricato a due piani che dà su corso Umberto I (corpo A) il portale si apre su un corridoio voltato a crociera che conduce allo scalone monumentale. Alla destra del corridoio si apre il primo cortile che sul lato adiacente al corridoio è caratterizzato da un portico a tre archi ribassati retto da due coppie di colonne binate. Sul lato opposto al portico un secondo fabbricato a due piani (corpo B) reca al centro della facciata un balcone decorato in ferro e una nicchia con un affresco a monocromo. Il corpo di fabbrica verso via Solferino (corpo C), che chiude il quarto lato del cortile, è a tre piani. Il secondo cortile (l'ex Scuola di S. Paolo, tra via Solferino e via Fanfulla) ha il lato ovest occupato da un portico su colonne e archi a tutto sesto (corpo D, a due piani); si nota inoltre nel lato est un basso corpo di fabbrica a un solo piano con un piccolo portico ad archi a tutto sesto retto da una colonna. L'ultimo lato del cortile è occupato dall'ex oratorio.

Epoca di costruzione: sec. XVIII

Autori: Sartori, Pier Giacomo, progetto; Sartori, Michele, progetto; Ferrari, Federico, decorazione; Carloni, Carlo Innocenzo, decorazione; Cavanna, Giacomo, decorazione

Comprende

Descrizione

A croce greca, con vani laterali poco sviluppati e un profondo coro, è preceduta da una facciata dall'andamento elegantemente modulato, scandita da un doppio ordine di paraste composite. In base alla cronaca coeva del sacerdote Anselmo Robba, furono coinvolti nella decorazione dell'interno della chiesa, dell'attiguo oratorio e del collegio, i pittori di figura Carlo Innocenzo Carloni con il figlio Giovanni Battista (è uno dei pochi casi in cui quest'ultimo è documentato in attività di pittore a fianco del padre) e Federico Ferrario, inoltre i quadraturisti Felice Biella e Francesco Riva Palazzi. A questi nomi una seconda fonte, le manoscritte Note delle Pitture celebri che si trovano in questa città di Lodi del filippino padre Antonio Orietti, redatte nei primissimi anni dell'Ottocento, consentono di aggiungere quello del comasco Giuseppe Coduri, cui spettano le quadrature della chiesa. L'interno della chiesa è interamente rivestito dagli affreschi del Carloni, il cui intervento si colloca verso il 1752. I temi sono l'Assunzione della Vergine (volta della navata), gli Apostoli (a gruppi di tre nei pennacchi), l'Estasi di san Filippo Neri (volta del presbiterio) e la Crocefissione (lunetta sopra l'altar maggiore). L'attribuzione al Coduri delle quadrature (anziché al Biella, come abitualmente riportato dalla storiografia fino alle recenti ricerche di Alessandro Beltrami, 2005, 2006) trova sostegno, oltre che nell'affidabile testimonianza dell'Orietti, nei dati stilistici, poiché si riscontra in esse il nervoso e fragile calligrafismo tipico del maestro comasco, cui si aggiunge la sua documentata collaborazione col Carloni in altre occasioni: e significativamente anche per un'opera cronologicamente e geograficamente non lontana dalla grande impresa lodigiana, l'ornato architettonico intorno alla pala della Morte di san Giuseppe nella chiesa dell'Assunzione a Roncadello (1754).
L'apparato pittorico del Carloni e del Coduri si integra perfettamente con lo spazio architettonico dell'interno, contribuendo ad esaltarne il movimento e la centralità. Coerentemente con l'evoluzione della sua pittura intorno alla metà del secolo, il Carloni alleggerisce le composizioni, dilatando gli spazi, e rende più morbida e leggera la gamma cromatica, temperando i colori squillanti delle opere dei precedenti decenni.
Di ispirazione squisitamente pittoniana sono a Lodi le figure di san Filippo, mollemente abbandonato nell'estasi, quelle aggraziate e sorridenti degli angeli, e della Maddalena ai piedi della Croce. Sempre del Carloni, coadiuvato dal figlio Giovanni Battista, è l'affresco sulla volta dell'oratorio (più tardi divenuto salone dei Notai), con la Gloria di san Filippo Neri, entro quadrature di Felice Biella e Francesco Riva Palazzi.

Notizie storiche

Nel 1739 il Senato lodigiano autorizzava la ricostruzione della chiesa dei Filippini di Lodi. Eretta su progetto dell'architetto pavese Giovanni Antonio Veneroni (1683/86- 1749), la chiesa è uno degli edifici più armoniosi del Settecento lombardo; determinante fu l'incoraggiamento all'iniziativa degli Oratoriani da parte del vescovo Carlo Ambrogio Mezzabarba, membro di una nobile famiglia pavese, diretta committente del Veneroni per la sua residenza cittadina. Al Mezzabarba, che nel 1738 aveva convocato a Lodi il Veneroni per la riedificazione del palazzo vescovile, vennero sottoposti per approvazione nel 1740 dagli Oratoriani due disegni dell'architetto. La costruzione della nuova fabbrica, sotto la supervisione del capomastro Domenico Sartorio, partì dalla sagrestia (inizialmente utilizzata come chiesa provvisoria) e dal soprastante oratorio, ultimati nel 1742; nel 1749 fu portata a termine la demolizione della vecchia chiesa, e nel 1750 venne coperta la nuova, consacrata nel 1757, a lavori conclusi, dal vescovo Giuseppe Gallarati.

Uso attuale: intero bene: museo/ biblioteca

Uso storico: ala destra: sede della confraternita di S. Paolo

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Agnelli G., Lodi ed il suo territorio nella storia, nella geografia e nell'arte, Lodi 1917, pp. 37-38; 241-242

Cremascoli L./ Novasconi A., Il palazzo S. Filippo in Lodi, Lodi 1956

Novasconi A., Il barocco nel lodigiano, Lodi 1968, pp. 124 -133

Cassanelli L./ Doria A., Chiesa di S. Filippo Neri, Lodi, Lodi 1982

Lise G., Lodi: i palazzi : cortili, portali, facciate, Lodi 1988

Lodi storia, Lodi: la storia : dalle origini al 1945, Lodi 1989, v. II pp. 231, 252

Fonti e Documenti

Archivio di Stato di Milano, Mappe Carlo VI, Lodi città, cart. 3217, f. 2

Archivio di Stato di Milano, Mappe Catasto Lombardo Veneto, Lodi città, f. 3

Credits

Compilazione: Bonora, M. (2000)

Aggiornamento: Pavesi, Mauro (2001); Vergani, Cristina (2007); Caspani, Pietro (2015)

Descrizione e notizie storiche: Coppa, Simonetta

Fotografie: Caspani, Pietro

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