Villa Dragoni, Volta - complesso

Besana in Brianza (MB)

Indirizzo: Via Luigi Viarana, 21 (Nel centro abitato, in posizione dominante) - Besana in Brianza, Besana in Brianza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio originariamente costituito da muratura continua e solai a travatura lignea.

Epoca di costruzione: prima metà sec. XVIII - sec. XIX

Autori: Moraglia, Giacomo, ampliamento

Descrizione

Il nucleo storico di Besana Inferiore è caratterizzato da un compatto tessuto edilizio su un modesto rilievo, già fortificato in epoca medioevale. Ne rimane testimonianza qualche avanzo dell'antico castello. L'insieme è caratterizzato da alcune dimore nobiliari, allineate e giustapposte: Villa Viarana, nel 1902 lasciata in eredità all'Opera Pia Viarana e divenuta ospedale nel 1914; Villa Prinetti, poi Miotti e Filippini, attuale proprietà pubblica e sede della biblioteca, quindi Villa Dragoni, Volta, in parte edificata sul sedime dell'antico castello, Villa Corti, attigua e la chiesa di Santa Caterina.
Villa Dragoni Volta sorge dunque sulla parte più levata di Besana. Il complesso ha impianto planimetrico ad U, non secondo il modello tipico della villa nobiliare (corpo centrale e due ali attorno alla corte d'onore) bensì derivato dall'edificio principale allungato sulla strada, con giardino anteposto, e da fabbricati minori, dipendenze e servizi in un fabbricato ad L attestato al vertice nord-ovest della villa padronale, così originando il vasto cortile interno. Sopravvive una porzione dell'originario parco allestito lungo il pendio a sud della dimora e oltre la stretta via Gariberto, superata mediante un ponticello.
Oggi il luogo della dimora è totalmente sventrato dal cantiere edilizio che, si legge nel cartello identificativo, prevede opere di "risanamento conservativo e ristrutturazione". Del complesso è leggibile la porzione ad L che delimita il lato ovest, su due piani, mentre il fabbricato che si allunga a perimetro sud mantiene in piedi le sole possenti murature che con le volte a botte in pietra di alcuni ambienti interrati costituiscono le evidenti tracce dell'originario fortilizio.
Il fabbricato a nord, la villa padronale, è anch'essa priva di copertura e le murature visibili attraverso le cesate del cantiere sono finite con intonaco al rustico. La facciata principale appare con le finestre a vento, dietro le impalcature di servizio. Demolito completamente invece il fabbricato contiguo alla villa, lungo via Viarana, già presente nei primi anni del Novecento, come risulta da una fotografia d'epoca.
Appare evidente che è del tutto impossibile descrivere l'architettura della dimora, se non ricorrendo alla documentazione storica e alla bibliografia. Da queste, la grande dimora si riafferma sopra un rialzo terrazzato con l'alta facciata principale a nord, verso il nucleo storico di Besana. L'architettura neoclassica è forse derivata dall'intervento dell'architetto Giacomo Moraglia (1791-1860), autore della vicina Villa Zappa e dell'oratorio dei Ss. Luigi e Carlo. La rappresenta una composizione simmetrica a doppie paraste, con nicchie, balcone e timpano centrale arricchito da un bassorilievo; fra le finestre dei due piani sono interposti sfondatini rettangolari con figure e festoni, mentre sono allineate sull'asse verticale due nicchie con statue.
Di minore impatto stilistico la facciata a sud, aperta da un portale ad arco in pietra. Sulla corte, gli edifici rustici e i fabbricati di servizio attestati lungo la via Gariberto presentavano porticati ad arco a sesto acuto. La datazione più antica di questa porzione del complesso aveva anche documentazione nelle decorazioni a graffito emerse dopo lo stacco di un affresco datato 1744 e ricollocato dopo essere stato adagiato su tela.

Notizie storiche

In epoca feudale nel territorio dell'antica Besana si insediarono i Da Besana, per almeno tre secoli feudatari della Pieve di Agliate oltre il Lambro. Della nobile famiglia milanese fu illustre personaggio Gariberto, o Guarimberto, che dal 918 alla sua morte, nel 921, fu Arcivescovo di Milano. Della sua figura si ricordano le qualità pastorali e, nel centro storico dell'odierna Besana, quella che fu la casa dove nacque, a ridosso della Villa Dragoni Volta. In questo luogo, nel punto più elevato, fu eretto un castello posto a guisa di fortificazione e controllo delle terre.
Dopo alterne vicende, in età comunale gli eredi della famiglia fecero ritorno a Milano e sulle rovine del castello, distrutto probabilmente nel XIII secolo, fu costruita una prima dimora.
Alla fuga dei Capitani di Besana, il fabbricato che comprendeva anche la Chiesa di Santa Caterina passò in proprietà ai Riboldi, famiglia molto potente e titolare di vaste possessioni in Besana e nel vicino territorio di Renate. Attorno al 1510 la proprietà degli stabili passò al Monastero di San Vincenzo in Prato, che lo mantenne per quasi un secolo e mezzo. Il monastero possedeva in quel paese altri edifici acquisiti dai Da Besana e la dimora del nobile Riboldi fu poi data in affitto ai Casati.
L'edificio fu progressivamente ampliato e il complesso comprendente anche i fabbricati rustici e di servizio suddiviso in due proprietà. La parte a nord attestata alla strada e rivolta al paese fu acquistata dai nobili Caldara nel 1753, che adattarono la costruzione dandole la forma con cui è giunta sino alla fine del Novecento, mentre i restanti edifici sulla corte passarono dapprima ai Redaelli, nel 1762, poi a Carlo Visconti nel 1804, per tornare quindi fra le possessioni dei Riboldi quando fu acquistata dai fratelli Antonio e Giobatta.
L'intero complesso fu successivamente riunificato sotto la proprietà Caldara che prese possesso anche dei fabbricati rustici, in parte diroccati e bisognosi di riparazione.
Un ulteriore passaggio segnò un momento di particolare significato per la villa, acquistata dal conte Antonio Dragoni per la villeggiatura sui "beati colli della Brianza". Era il 1818, da allora la dimora prese il nome del nobile milanese ed in suo omaggio Cesare Cantù la chiamò "La Dragona".
Nel 1899 con la morte del figlio Emilio la famiglia si estinse e la proprietà passò in via ereditaria alla nipote Matilde Caglio Carones, quindi nel 1928 a Matilde Bruni coniuge del nobile Piero Volta. A questi si devono gli ultimi rinnovamenti nei saloni della villa, con l'impronta impero ed eclettica conservata sino agli anni Settanta del Novecento, quando la villa era in buono stato di conservazione.
Poi il declino attraverso gli ultimi trent'anni, con usi impropri o parziali e abbandono, sino all'attuale desolante situazione di cantiere, con la storica dimora sventrata, le finestre a vento e l'approfondito scavo al posto del cortile, tutto in attesa di risanamento.

Uso attuale: intero bene: cantiere

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In auto da Milano
Prendere A51/Tangenziale Est verso E70/Venezia/Tangenziale Nord/Usmate Velate/A52/A4/E64/Lecco/Torino
Continuare su SP41/Tangenziale Est (indicazioni per Lecco/Usmate Velate Nord/SS342dir)

In treno: linea ferroviaria Milano Porta Garibaldi-Monza-Carate Calò-Lecco (http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Monza-Molteno)

In autobus: Autolinee Brianza Trasporti sulla linea: Z226 Besana B (FS) - Biassono - Monza (Ospedale S. Gerardo)

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Cappellini A., Memorie di Besana in Brianza, Besana 1952

Cappellini A., Besana nella pieve di Agliate oltre il Lambro, Besana Brianza 1978

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Besana in Brianza 1869/ 1989 immagini di vita, Besana Brianza 1990

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Dondena, Elisabetta (1995)

Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Aldeghi, Corrado (2002); Bresil, Roberto (2009); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Bresil, Roberto; Garnerone, Daniele

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).