Villa Boltraffio

Besana in Brianza (MB)

Indirizzo: Via Rosnigo, 25 (Fuori dal centro abitato, distinguibile dal contesto) - Villa Raverio, Besana in Brianza (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Edificio originariamente costituito da muratura continua e solai a travatura lignea.

Epoca di costruzione: seconda metà sec. XV - seconda metà sec. XIX

Descrizione

Rosnigo è un piccolo borgo di antiche origini rurali, strutturato da edifici a corte allineati alla minuta maglia stradale a definire un fitto tessuto edilizio, al quale si attestano giardini e parchi di tre dimore signorili.
L'unitarietà e la compattezza del sito ancor oggi sostanzialmente mantenuta, seppur con qualche evidente compromissione, risulta ancor più evidente al solo osservare la dilagante edificazione dell'intorno, a nord e ad ovest in particolare, ma anche ad est, al limitare del parco della Villa Boltraffio. Verso sud-est, il respiro che percepiamo ampio per la residua permanenza di campagna e bosco ceduo.
Villa Boltraffio è interna, quasi nascosta. La si raggiunge percorrendo il primo tratto di via Rosnigo dove è oggi annunciata da un intervento di ristrutturazione che ha cancellato sic et simpliciter quantomeno la memoria storica.
Il corpo originario di quella che è divenuta la dimora della famiglia Boltraffio è un fabbricato preesistente che risale al XV secolo, coevo di un antico oratorio, dismesso e, almeno all'esterno correttamente restaurato, attestato alla cortina edilizia all'altezza dell'ingresso a Villa Pirotta, Clerici, oggi rinominata Luisa.
Il tempo trascorso certo ha lasciato i segni, tracce di memoria del primo nucleo di Villa Boltraffio da cercare sulla scorta di una buona fonte documentaria giacché la villa ora è altra cosa, trasformata e frazionata in seguito alla ristrutturazione di questi ultimi anni
Scriveva Francesco Süss nell'opera di riferimento principale "Ville della Brianza" (P. F. Bagatti Valsecchi, A. M. Cito Filomarino, F. Süss), di un edificio su due piani con poderose murature con abbozzo di scarpa e cantonali in pietra che conserva sul lato est, affacciato al giardino, alcune finestrature ad arco in cotto e la sporgenza di una canna fumaria di camino; ad ovest l'edificio affaccia su una corte, sulla quale sono attestati fabbricati minori a due piani con poche tracce originarie, siano essi portichetti o loggette lignee.
Addossato al fabbricato quattrocentesco descritto è l'edificio del XIX secolo, costruito in due distinte fasi. Alla prima metà dell'Ottocento risale la cortina allineata su due piani, con la facciata est rivolta al parco caratterizzata da una semplice e regolare soluzione di finestre incorniciate. Più tarda è la parte terminale verso sud, una testata sempre a due piani ma dalle maggiori dimensioni, pressoché doppie, a sottolineare almeno a livello planimetrico l'autonomia rispetto alla preesistenza. A questa epoca risale anche il fabbricato che ospitava la portineria, allungato sul lato opposto a delimitare un cortiletto di passaggio a quello più ampio e interno.
L'intervento realizzato sul fabbricato a partire dal 2004 ha dunque trasformato la villa, non ve n'è più traccia se non nel sedime, essendo nuovi anche i prospetti con un terzo piano a livello del sottotetto, nuove le finiture e nuovo il rivestimento "a cappotto".
Dentro tutto è pure nuovo, come non poteva essere altrimenti. Poi un sussulto, l'attenzione è catturata da un monumentale camino scolpito in pietra che ha scaldato per secoli i nobili Boltraffio.

Notizie storiche

Rosnigo è un nucleo di origini molto antiche, già strutturato nella forma di un aggregato a corti prima che si consolidasse il nucleo di Villa Raverio, in seguito ampliatosi e divenuto preponderante sul circondario col ruolo di frazione. Negli "Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346", il sito è indicato come "el locho de Villa Ravè con Menzonigo e Roxnigo", compreso nella pieve di Agliate e ad esso assegnato il compito della manutenzione della "strata da Niguarda" (Compartizione delle fagie 1346).
Costituitosi come insediamento rurale in stretta relazione con il paesaggio agrario di Besana, il villaggio ha visto affermarsi nel corso degli ultimi secoli la presenza della nobiltà milanese, dapprima associata alla conduzione di fondi agricoli, a partire dal 1600, e più tardi, dall'Ottocento, più legata alla villeggiatura agreste.
La Villa Boltraffio è tra le dimore di rilievo di Besana in Brianza quella di fondazione più antica, e tra le prime dell'intero territorio milanese, essendo databile al Quattrocento uno dei corpi di fabbrica.
I nobili Boltraffio furono i primi ad insediarsi a Rosnigo, nel corso del XVII secolo. Nella famiglia di antiche origine, già rinomata a Milano durante la signoria sforzesca, si annoverano illustri personaggi, tra i quali giova ricordare Giovanni Antonio Boltraffio, (1467-1516), pittore e allievo di Leonardo da Vinci, del quale sono testimonianza alcune significative opere conservate a Milano e la rappresentazione in una delle quattro statue che circondano alla base il monumento a Leonardo, in piazza della Scala.
La presenza a Rosnigo dei nobili de Boltraffio è documentata nel 1647, allorquando la famiglia venne rappresentata da Carlo e Maria al giuramento - tenutosi alla località Vergo, a nord-ovest, verso il Lambro - nella solenne occasione dell'investitura del marchese Tiberio Crivelli quale feudatario di Rancate, Ponte Albiate, Calò, Rosnigo, Villa, Vergo, Santa Caterina, Zoccorino, e Briosco.
Vent'anni più tardi, nel 1666, sarà Carlo Maria Boltraffio, notaio in Milano, a consolidare il ruolo della casata, ampliando la possessione a Villa Raverio con l'acquisto di 85 pertiche di terreno e 26 pertiche di bosco alla località Rigola, cascina dei dintorni.
Alla metà dell'Ottocento la villa prese una più consistente forma e fu rilevata col nome "casino Boltraffio" nella carta disegnata nel 1838 dal tenente Giovanni Brenna.
Rimasta in proprietà ai Boltraffio sino alla fine del Novecento, la villa ormai in condizioni precarie è stata venduta alla morte dell'ultima erede. Ne è seguito, tra il 2004 e il 2006, un intervento di ristrutturazione che, con la sola eccezione di rustici a nord del complesso e di un padiglioncino nel parco, "il pensatoio dei Boltraffio", ha completamente cancellato ogni traccia dell'originaria dimora.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Accessibilità: In treno: linea ferroviaria Milano Porta Garibaldi-Monza-Carate Calò-Lecco (http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Monza-Molteno)

In autobus: Autolinee Brianza Trasporti sulla linea: Z226 Besana B (FS) - Biassono - Monza (Ospedale S. Gerardo)

Per orari e mappe dei percorsi consultare il sito www.brianzatrasporti.it

Riferimenti bibliografici

Cappellini A., Memorie di Besana in Brianza, Besana 1952

Cappellini A., Besana nella pieve di Agliate oltre il Lambro, Besana Brianza 1978

Bagatti Valsecchi P.F./ Cito Filomarino A.M./ Süss F., Ville della Brianza. Lombardia 6, Milano 1978

Besana in Brianza 1869/ 1989 immagini di vita, Besana Brianza 1990

Percorsi tematici:

Credits

Compilazione: Dondena, Elisabetta (1995)

Aggiornamento: Mozzi, Attilio (1998); Garnerone, Daniele (2009)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Garnerone, Daniele

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