Villa Biancani Greppi

Cernusco sul Naviglio (MI)

Indirizzo: Via Camillo Benso di Cavour, 51 (Nel centro edificato storico perimetrato al 1989) - Cernusco sul Naviglio (MI)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: villa

Configurazione strutturale: Il complesso con pianta ad H è formato da due blocchi simmetrici a due piani, connessi da un portico sovrastato da un attico. L'ingresso ad esedra, il cortile d'onore, la villa e il giardino sono ordinati lungo un asse che termina nell'esedra chiusa da una cancellata. L'ingresso principale su via Tizzoni apre su un cortile di vaste proporzioni. Il fronte principale dell'edificio, a tessitura muraria liscia, si sviluppa su due piani paralleli su cui si innestano le ali laterali.

Epoca di costruzione: sec. XVII - ante 1685

Descrizione

La villa è in posizione arretrata rispetto al Naviglio. Il complesso ha pianta ad H ed è il risultato di diversi rifacimenti. L'edificio è formato da due blocchi simmetrici a due piani, connessi da un portico sovrastato da un attico. Il complesso è degno d'interesse per la ben congegnata successione di spazi: dall'ingresso a esedra, al cortile d'onore, alla villa e al giardino ordinati lungo un asse che termina nell'esedra chiusa da una cancellata. L'ingresso principale su via Tizzoni apre su un cortile di vaste proporzioni. Il fronte principale dell'edificio, a tessitura muraria liscia, si sviluppa su due piani paralleli su cui si innestano le ali. Al centro, su un piano arretrato, si apre il pregevole portico passante a tre archi a tutto sesto al quale s'accede da una semplice e breve scalinata. Al piano superiore, oltre la cornice marcapiano, la superficie muraria è interrotta solo dalle aperture delle finestre. Sopra l'arcata centrale s'affaccia un balconcino con ringhiera geometrica in ferro battuto. Oltre il cornicione, è un attico interrotto da finestre. L'interno, invece, ha perduto l'antico splendore. Gli unici resti pittorici sono nella cappella al piano nobile.
Il giardino, in origine molto vasto, era suddiviso in tre parti: nel XVIII secolo un lungo viale alberato permetteva l'accesso al Naviglio tagliando perpendicolarmente l'attuale via Cavour mediante due cancellate gemelle, una delle quali è oggi inclusa nel giardino di Villa Alari. Era presente anche un Ninfeo detto della Fortuna, l'impresa della famiglia Greppi, posto a conclusione d'un cannocchiale prospettico terminante nell'imbarcadero sul Naviglio. Il recente restauro, se nulla ha potuto relativamente agli interni, quasi completamente perduti, ha tuttavia restituito all'edificio la fisionomia esterna, salvandolo dall'abbandono e dall'incuria.
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Notizie storiche

La villa, davvero monumentale, è degna di nota soprattutto per la struttura architettonica esterna e per il giardino, con le due imponenti cancellate su via Cavour: l'interno, dopo l'ottocentesca trasformazione in ospedale e il successivo lungo abbandono, è stato recentemente restaurato (1973-78) e ospita oggi gli uffici comunali.
È del 1685 la notizia che tal Antonio Biancani possedeva a Cernusco una "Casa da Nobile": e, tale edificio, compare anche in una mappa catastale del 1721. Successivamente, fra il 1732 e il 1743, il primitivo fabbricato seicentesco è ampliato, riorganizzato e decorato con cicli pittorici oggi in gran parte scomparsi, per volontà del conte Giulio Antonio ultimo erede della villa e discendente della famiglia Biancani. E' possibile prendere atto dell'intervento - con il quale l'edificio raggiunge l'aspetto e le dimensioni attuali - ponendo a confronto la già citata mappa catastale (1721) con la veduta incisa da Dal Re in una tavola della fortunata serie dedicata alle "Ville di delizia" (1743).
Le disavventure del proprietario, che si concludono con la condanna a morte eseguita nel novembre 1746, investono anche la villa, confiscata e venduta ad Antonio de'Peccis (1752). Dal 1769 la villa è proprietà di Antonio Greppi che, fra il 1770 e il 1776, ne rinnova le forme secondo le tendenze neoclassiche in voga nell'ambiente milanese. L'attribuzione al Piermarini, cui sono ascritte le cancellate, o al suo maestro Vanvitelli, non è del tutto priva di fondamento. L'originaria sistemazione del giardino "alla francese" poi trasformato all'inglese, è nota attraverso un documento conservato presso l'Archivio dell'Ospedale Maggiore di Milano.
Lo spoglio delle carte d'archivio ha consentito di ricostruire la storia dei passaggi di proprietà del bene: lungo il XIX secolo il complesso, passa per vendita dapprima a Giuseppe Tizzoni (1848); successivamente, Luigi Tizzoni, erede di Giuseppe, lo lascia in dono all'Opera Pia Ospedaliera Uboldo, che lo cede all'Ospedale Maggiore di Milano (1886). La destinazione a uso ospedaliero ha provocato la dispersione, fra l'altro, degli arredi.
Dal 1961 la villa è proprietà del Comune di Cernusco sul Naviglio: nel parco è stato edificato un edificio scolastico e, più recentemente, la Biblioteca Comunale; oggi il parco è destinato ad uso pubblico.

Uso attuale: intero edificio: servizi: uffici comunali

Uso storico: intero edificio: abitazione

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: Come arrivare
In auto da Milano: dallo svincolo di Cascina Gobba, imboccare la strada statale Padana Superiore
Metropolitana: M2 Cernusco S/N
Note
Accesso consentito in orario d'ufficio in quanto sede del Municipio.

Riferimenti bibliografici

Coppa S./ Ferrario Mezzadri E., Cernusco sul Naviglio. Ville e cascine, Cernusco sul Naviglio 1980, pp. 54-69

Binaghi Olivari M.T./ Süss F./ Bagatti Valsecchi P.F., Le ville del territorio milanese, Milano 1989

Fonti e Documenti

ASMi, Mappe del Catasto di Carlo VI, cart. 3315, f. 17 (1721)

Archivio dell'Ospedale Maggiore di Milano, Milano Origine e dotazione. Case di Residenza. Cernusco sul Naviglio, cart. 39/1: planimetria: pianta terrena del Palazzo (...) relazione di stima 10 marzo 1800

ASMi, Mappe 1850, cart. 2696, fg.22

ASMi, cart. 145, Allegato A fg.22 Nuovo Catasto Terreni

Credits

Compilazione: Ferrario, Elisabetta (1991)

Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1998); De Francesco, Anna (2006); Laviscio, Raffaella (2006)

Descrizione e notizie storiche: D'Ascola, Simona; De Francesco, Anna

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