Corte dei Brina - complesso

Vimercate (MB)

Indirizzo: Via Cardinal Borromeo, 8 (Nel centro abitato, distinguibile dal contesto) - Oreno, Vimercate (MB)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: casa

Configurazione strutturale: Aggregato edilizio di forma regolare con impianto ad L uncinata elevato sino a tre piani con il corpo principale, con archi su pilastri e muratura continua in laterizio, solai su travatura di legno e metallo, copertura su capriate con tetto semplice a falde e a padiglione e manto a coppo in laterizio.

Epoca di costruzione: sec. XVIII - sec. XIX

Descrizione

Da piazza San Michele diparte verso ovest la via Cardinal Borromeo che, con andamento curvilineo, porta in breve allo slargo piantumato sul quale affacciano alcune tra le maggiori corti storiche di Oreno. Qui il viaggiatore ha certo motivi per soffermare l'attenzione sugli imponenti fabbricati della Curt di Brina, al civico 8, unita all'adiacente Corte San Carlo. Lo spazio aperto alla strada, contrapposto a quello chiuso della vicina Curt da la pesa, è delimitato da una muratura di recinzione nella quale si apre il cancello d'ingresso. L'impianto, con i fabbricati allineati al limite nord ed ovest del lotto, costituisce se non un'eccezione un dato planimetrico non frequente, tanto più se individuato all'interno dei tessuti di fondazione più antica.
Ciò che appare è il risultato della ristrutturazione compiuta tra la fine del Novecento e i primi anni del nostro secolo, un complessivo intervento di recupero alla piena funzionalità residenziale degli edifici, attuato con particolare attenzione al dato storico, non solo nei volumi o nell'architettura delle facciate, ma anche attraverso il mantenimento della travatura lignea del loggiato esistente.
L'edificio principale, elevato su tre piani, appare imponente nella successione di alte arcate a tutto tondo sorrette da massicci pilastri in muratura di laterizio, struttura portante e schermo al prospetto attraverso il quale è rievocata l'originaria tipologia del fabbricato, con le singole arcate corrispondenti a un alloggio sviluppato su più livelli, quello superiore aperto sul loggiato continuo, e quello immediatamente sottostante alla copertura servito da un ballatoio di legno.
Sotto il portico, dove si affiancano le regolari aperture di porte d'accesso alle abitazioni e finestre allineate ai diversi piani, compaiono un affresco con la Vergine attorniata da angioletti e una lapide marmorea con un piccolo tondo centrale, effige bronzea a bassorilievo di San Carlo Borromeo.
Anch'esso su tre livelli, l'edificio che delimita la corte a ovest è più basso, a ragione dell'inferiore altezza dei singoli piani derivata dall'originaria funzione prettamente agricola, con le stalle, le rimesse e i depositi di attrezzi e i fienili soprastanti. Già in precarie condizioni strutturali all'inizio degli anni Novanta, la sua trasformazione a uso residenziale è conseguente al progetto di recupero del fabbricato principale, un complessivo intervento dal quale ha preso forma la Corte San Carlo. La testata rivolta a sud è scandita da sfondatini arcuati a tutto sesto e dal soprastante tondo centrale, memoria di antiche aperture grigliate per l'aerazione dei fienili riproposte efficacemente nell'affaccio al cortile.
Con l'aggiunta di un piccolo fabbricato di servizio alla rimessa sotterranea per automobili, la corte è trattata come una piazzetta interna pavimentata in porfido, marcata da percorsi e spazi di sosta all'ombra di alberi.
Purtroppo non v'è più traccia di "due enormi gelsi" che, prima della ristrutturazione, erano di fronte ai fienili. Il dato evidenziato nella campagna di rilevazione dei beni architettonici degli anni Novanta doveva rappresentare certo un elemento importante, giustamente menzionato come appartenente all'unità culturale della corte se non anche all'organizzazione dello spazio.
È un "peccato" non vederne più traccia neanche fra le nuove essenze messe a dimora, essendo stato il gelso determinante nell'economia rurale dell'altopiano asciutto ed elemento di forte caratterizzazione del paesaggio agrario con le forme della piantata legata all'allevamento del baco da seta, raggiungendo con la tipica capitozza anche il piano irriguo non solo lombardo.

Notizie storiche

Oreno, terra di antiche origini con la presenza romana, è citato in documenti che risalgono all'anno 853. Caratteri fisici e amenità si rivelarono determinanti nei secoli successivi, quando il luogo si affermò come meta privilegiata di villeggiatura del ricco patriziato milanese. Ville e palazzi di rappresentanza sono stati la manifestazione più evidente di una stagione artistica, ma anche il riflesso di supremazia politica e culturale per la presenza nel territorio di Oreno della casata Borromeo che, con quella dei conti Gallarati Scotti, vi elesse dimora.
Tra case padronali con parchi e giardini e corti rurali aggregate si è sedimentato nel tempo un sistema urbanistico fortemente unitario, derivato dalla sovrapposizione e dall'affiancamento di edilizia minuta di origine rurale e architettura monumentale lungo i percorsi di attraversamento e di connessione tra il centro abitato e la campagna.
Gli estesi possedimenti della famiglia Borromeo comprendevano, oltre alla dimora inserita nel parco, anche alcune tra le principali corti rurali del paese, tra le quali la cosiddetta Curt de Brina, dal soprannome con cui era identificata la famiglia Brambilla che vi ha abitato per generazioni.
Il luogo, appartenuto nel Settecento al conte Renato Borromeo, è indicato nelle Tavole d'estimo del catasto teresiano come "casa da massaro con li orti alli numeri 69, 70, 72".
Fu durante il dominio austriaco che derivò la completa rappresentazione dello stato del territorio del Ducato di Milano, indagine promossa dall'imperatore Carlo VI. Nelle mappe di campagna di Oreno, rilevate nel 1721, il sito della corte risulta edificato lungo il perimetro a nord, con l'evidenza di un lungo fabbricato al quale corrisponde, per una porzione pressoché centrale, una maggiore profondità di sedime, probabile presenza di un ampio porticato. Accanto alla "Curt di Ferraro", il disegno evidenzia altri corpi di fabbrica minori, pertinenziali e di supporto alle attività agricole, mentre a ovest è un giardino sistemato ad aiuole.
Netto l'ampliamento dei fabbricati documentato nella successiva rilevazione catastale sotto il Regno Lombardo Veneto. In essa il sito ha impianto planimetrico a L aperto alla strada, costituendo una delle maggiori corti rurali del centro abitato. Il sedime edificato consolidatosi in quegli anni è giunto sino ai nostri giorni attraverso il lungo corso di un secolo e mezzo nel quale, mentre si manteneva sostanzialmente inalterato il nucleo storico di Oreno, tutto lo spazio a nord e a ovest andava modificandosi nel solco dei più consueti processi insediativi, tra nuove strade di lottizzazione e edificazione residenziale di completamento.
Verso la fine del Novecento un intervento di generale ristrutturazione ha posto argine al decadimento strutturale degli edifici, recuperando alla piena funzionalità residenziale la corte che, con il coinvolgimento dei fabbricati vicini, ha assunto il nome di Corte (o Cascina) San Carlo.

Uso attuale: intero bene: abitazione

Uso storico: intero bene: abitazione

Accessibilità: l'accessibilità al bene, a destinazione residenziale di condizione privata, è limitata agli spazi esterni.

Vimercate, principali collegamenti:

trasporto privato su strada:
Tangenziale Est A51, uscita Vimercate;
trasporto pubblico su ferrovia e strada:
Milano, Stazione FS Porta Garibaldi, Linea S8 e R,, Carnate FS interscambio autobus, Nord Est Trasporti Linea z3216 (Carnate, Mezzago, Trezzo d'Adda), Linea z319As (Vimercate-Ronco Briantino);
Metropolitana linea 2, direzione del capolinea Cologno Nord, quindi autobus Nord Est Trasporti Linea z322 (Cologno Nord - Trezzo sull'Adda), Linea z323 (Cologno Nord - Vimercate);
trasporto pubblico su strada:
Nord Est Trasporti, Linea z 320 Arcore Stazione Fs-Vimercate-Porto d'Adda; z321 Monza Stazione Fs-Vimercate-Trezzo Porto d'Adda-Mezzago; z221 Milano Bicocca-Sesto Stazione Metropolitana M1 FS Monza-Carate Brianza-Giussano-Mariano Comense;
trasporto pubblico urbano su strada:
linee Circolare Destra e Circolare Sinistra, Vimercate-Centro Polivalente Usmate Velate, Velasca-Stazione FS Arcore.

Riferimenti bibliografici

Dozio G., Notizie di Vimercate, Agnelli, Milano 1853

Cazzani E., Storia di Vimercate, Penati, Vimercate 1975

Merati A., Antichità vimercatesi, Pro cultura 1968

AA.VV., Lombardia, Touring Club Italiano, Milano 1985

Barzaghi L., Corti e cascine nei territori di Vimercate ed Oreno fra il 1750 e il 1900/ Tesi di laurea, Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, A.A. 1990-1991,

Credits

Compilazione: Gibelli, Silvia (1993); Mercuriali, Cristiana (1993)

Aggiornamento: Salerni, Patrizia (1999); Garnerone, Daniele (2011)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Garnerone, Daniele

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