Velodromo P. Baffi

Crema (CR)

Indirizzo: Via IV Novembre 125 - Crema (CR)

Tipologia generale: architettura per la residenza, il terziario e i servizi

Tipologia specifica: impianto sportivo

Configurazione strutturale: La struttura portante del velodromo è formata da 39 pilastri in cemento armato, irrobustiti da pareti di tamponamento in mattoni pieni, che sostengono una soletta in cemento armato a pendenza variabile, per uno sviluppo complessivo di 333,33 m. La disposizione della pista segue l'orientamento nordest - sudovest del lotto. L'ingresso principale, posto su via IV Novembre, è sottolineato da due portali in ferro sorretti da tre pilastri in muratura di base rettangolare. Da qui si accede alla tribuna in cemento armato, priva di copertura, che ospita al proprio interno gli spogliatoi. L'accesso al campo centrale in erba e alla pista avviene tramite un sottopassaggio

Epoca di costruzione: primo quarto sec. XX

Autori: Stramezzi, Giuseppe, progetto / costruzione

Descrizione

Il velodromo Pierino Baffi è situato sul margine sud-est del centro storico di Crema, in prossimità della riva del Fiume Serio. L'impianto è costituito dalla pista, da un campo da calcio in erba di 90 x 45 metri, e dalle tribune. La giacitura segue l'orientamento nord-est, sud-ovest del lotto. La pista ciclistica è formata da 39 pilastri in cemento armato, irrobustiti da pareti di tamponamento in mattoni pieni, che sostengono una soletta in cemento armato a pendenza variabile, per uno sviluppo complessivo di 333,33 metri. L'ingresso principale, posto su via IV Novembre, è sottolineato da due portali in ferro sorretti da tre pilastri in muratura di base rettangolare. Da qui si accede alla tribuna in cemento armato, priva di copertura, che ospita al proprio interno gli spogliatoi. L'accesso al campo centrale in erba e alla pista avviene tramite un sottopassaggio. Con valenza polisportiva ospita attrezzature per la pratica del ciclismo su pista, e per il gioco del calcio. La pista ciclistica è costituita da un "anello" in cemento armato con sviluppo di 333,33 metri con tribune e sottostanti spogliatoi. Il Velodromo segue l'orientamento nord-est, sud-ovest del lotto su cui insiste ed è delimitato a nord da una roggia coperta, ad est da un percorso ciclo-pedonale, a sud sulla via Sinigaglia da un centro sportivo per la pratica del tennis e ad ovest da insediamenti residenziali. Sull'appendice nord-ovest del lotto è posto il cancello d'ingresso principale da cui si raggiunge la tribuna che sorge sul lato ovest e, poco oltre, il sottopassaggio che consente di accedere al parterre del campo da calcio di dimensioni 90x45 circoscritto dalla pista ciclistica. La misura di 333,33 metri era dettata dal fatto che ogni tre giri i corridori avrebbero percorso un Km di distanza, si tratta di uno dei primi esempi di struttura specialistica.

Notizie storiche

L'idea di dotare Crema di un impianto per competizioni ciclistiche su pista si deve alla Società Moto Velodromo di Crema e in particolare del suo Presidente, Conte Antonio Rossi Martini, che commissiona il progetto all'ingegnere Giuseppe Stramezzi. L¿istanza di licenza di costruzione, datata 9 maggio 1922, riguarda una pista in cemento armato dello sviluppo di 333,33 m, due tribune in legno coperto con cartone catramato e uno steccato lato 2,50 m. Si tratta di una prime piste ciclistiche olimpioniche realizzate in Europa, in anticipo di quasi un decennio rispetto al Vigorelli di Milano. Inaugurato nel 1926, il velodromo di Crema diventa in breve tempo un prestigioso punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo, ospitando allenamenti e sfide tra i grandi campioni dell'epoca, tra i quali: Alfredo Binda, Costante Girardengo, Franco Giorgietti.
Nel 1941 viene venduto al Comitato Olimpico Nazionale Italiano (C.O.N.I.). Durante la seconda guerra mondiale le attività sportive si interrompono e sotto l¿anello, tra un sostegno e l'altro, sono ricavati rifugi temporanei per sfollati e profughi. A partire dai primi anni Cinquanta i programmi sportivi consentono al velodromo di raggiungere l'apice della propria importanza, tale da ipotizzare perfino lo spostamento della Scuola Ciclistica Fausto Coppi dal Vigorelli di Milano a Crema, senza però concretizzarne il progetto. Nel 1986 il velodromo viene intitolato a Pierino Baffi, grande sprinter degli anni Cinquanta, soprannominato il toro di Vailate, ricordato da una stele con medaglione scultoreo realizzato dallo scultore cremonese Pietro Ferraroni. Tra le trasformazioni subite dall'impianto rispetto alla configurazione originaria i lavori di maggior rilievo riguardano la sostituzione delle tribune originarie in legno con una nuova struttura in cemento armato, l'adattamento degli spazi accessori e dei percorsi di ingresso, oltre a interventi manutentivi sulla pista e sul campo centrale. Il velodromo di Crema è ancora oggi un esempio rilevante di architettura sportiva e di tecnica ingegneristica, come testimoniato dall'utilizzo del cemento armato, materiale nuovo per l'epoca che in quest'opera svela le sue grandi potenzialità plastiche nel disegno dell'anello con le sue studiate pendenze. Riconosciuto bene di interesse storico artistico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2007, grazie a un accordo con il Demanio, nel corso del 2016 la proprietà sarà trasferita al Comune di Crema, come primo atto di un progetto di recupero e valorizzazione dell'impianto.

Uso attuale: intero bene: non utilizzato

Uso storico: intero bene: pista ciclistica per competizioni ed allenamenti

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Riferimenti bibliografici

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, DL-Velodromo Pierino Baffi, Milano 2007

Credits

Compilazione: Di Genova,Ilaria (2016)

Descrizione e notizie storiche: Di Genova, Ilaria

Fotografie: Bonizzoni, Alice; Di Franco, Andrea

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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