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Edificio per abitazioni, uffici e teatro-cinematografo
Milano (MI)

Indirizzo: Via San Gregorio 3 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; centro polifunzionale

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: pannelli prefabbricati in cemento color vinaccia con finitura superficiale in graniglia; granito
  • coperture: a falde in rame anticato
  • serramenti: in legno verniciato bianco (in larga parte sostituiti)

Cronologia:

  • progettazione: 1957 - 1959
  • esecuzione: 1957 - 1959
  • data di riferimento: 1957 - 1959

Autori:

Uso:

  • (attuale) abitazione/ negozio/ ufficio/ laboratorio medico
  • (storico) abitazione/ negozio/ ufficio/ cinema-teatro

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Tra le opere milanesi meno conosciute del noto architetto e designer Vico Magistretti, l'edificio polifunzionale in via San Gregorio 3 si distingue per l'originalità di alcune soluzioni architettoniche all'interno della più generale produzione edilizia dell'epoca. L'intervento si inserisce in un'area edificata tra il 1882 e il 1890, a seguito della demolizione dell'antico Lazzaretto di origine quattrocentesca situato lungo lo stradone di Loreto, fuori Porta Orientale. Tra i nuovi edifici tardo-ottocenteschi è sopravvissuto, confinante con il lotto di progetto, un frammento dell'antico complesso che, come testimoniano alcuni schizzi di studio, costituisce per Magistretti un importante riferimento per le scelte cromatiche ed espressive. Il programma funzionale prevede la realizzazione di un corpo su strada destinato ad uffici e abitazioni e la ristrutturazione di una sala teatrale, utilizzata sin da subito anche come cinema, collocata all'interno dell'isolato e dedicata all'attore Gustavo Modena (1803-1861). Magistretti progetta un'architettura di sei piani - gli ultimi due arretrati - che si inserisce nella cortina di edifici ottocenteschi esibendo un linguaggio moderno, non privo di rimandi alla tradizione. Il piano terra è scandito dal passo irregolare di pilastri rivestiti in granito e ruotati di 45 gradi rispetto all'andamento della strada; sviluppandosi in altezza, gli elementi strutturali rendono corrugata l'elegante superficie di pannelli prefabbricati in cemento dalla caratteristica finitura in graniglia color vinaccia che riveste l'edificio. Il ritmo della pannellatura è anch'esso irregolare, differenziato per ciascun piano, mentre la particolare soluzione cromatica costituisce un riuscito riferimento alla consistenza materica del laterizio del Lazzaretto. Il taglio delle aperture su via San Gregorio è di due tipi: la portafinestra "alla milanese", stretta e a tutta altezza, con parapetto in vetro, e la fenditura verticale, ancor più ridotta, collocata in corrispondenza del vano scala o dei locali di servizio. Come denunciato dall'articolazione delle aperture in facciata, la soluzione distributiva adottata in pianta presenta una singolarità: per i primi due piani, adibiti ad ufficio, il vano scala è posto sul fronte strada, per poi spostarsi verso l'interno ai piani successivi, destinati alle residenze, consentendo una maggior superficie di affaccio su via San Gregorio agli ambienti interni. Il vano ascensore, dall'originale forma esagonale, è collocato invece al centro del corpo edilizio. Interessante è anche la soluzione del fianco rivolto verso il Lazzaretto, dove una serie di ampie aperture lievemente sporgenti, concepite come una sorta di svuotamento volumetrico della massa edificata, consente di valorizzare dai soggiorni degli appartamenti lo scorcio sul monumento antico. La sala teatrale, oggi non più esistente, era collocata nel volume basso inserito all'interno dell'isolato con accesso indipendente su strada attraverso un piccolo foyer; ai lati della sala erano previsti dei corridoi laterali a cielo aperto che fungevano da uscite di sicurezza e consentivano, oltre a lasciare uno spazio di rispetto verso il Lazzaretto, di non incrociare i flussi di persone in entrata e in uscita. L'interno del salone era interamente rivestito in pannelli di legno fonoassorbenti e illuminato da applique appositamente disegnate dallo stesso Magistretti.

Notizie storiche

Lungo via San Gregorio si trovano i resti di sei campate dell'antico recinto che costituiva il Lazzaretto di Milano. Costruito a partire dal 1488 sotto la direzione dell'ingegnere ducale Lazzaro Palazzi su incarico dei Deputati dell'Ospedale di Milano, preoccupati di edificare una struttura in grado di limitare il contagio delle frequenti epidemie di peste, fu completato intorno al 1509. Si trattava di un ampio recinto quadrato, circondato da un fossato, che ospitava 288 stanze di 4,75 metri per lato affacciate su un portico. L'elegante linguaggio tipico del quattrocento milanese si sviluppava attraverso un preciso sistema di misure che richiamavano complesse simbologie e rapporti matematici. Al centro del quadrato era collocata la piccola cappella di Santa Maria della Sanità, rimaneggiata nel 1585 da Pellegrino Tibaldi per volere del Cardinale Carlo Borromeo; intitolata inizialmente a San Gregorio, è ancora oggi esistente in largo Paolo Bellintani. Nel 1881 l'area veniva acquistata dalla Banca del Credito Italiano, dopo che già nel 1861 il complesso era stato tagliato dal passaggio del nuovo viadotto ferroviario. Nel giro di pochi anni il Lazzaretto venne demolito per lasciare spazio ad un nuovo quartiere tardo ottocentesco nella cui morfologia urbana, costituita dalla giustapposizione di blocchi edilizi quadrati, è ancora leggibile il tracciato dell'antico complesso. L'edificio di Magistretti sorge in corrispondenza di un piccolo teatro popolare fondato nel 1905 - oggi non più esistente - dedicato all'attore e patriota ottocentesco Gustavo Modena (1803-1861). Si trattava di un "teatro di rivista", dedicato a spettacoli di varietà e intrattenimento con misto di prosa, musica e danza. Il progetto di Magistretti va incontro all'esigenza di ristrutturare la sala per gli spettacoli, adibita sin da subito anche a cinema, realizzandone una nuova più efficiente e moderna. Nel 1985 il Teatro Cinematografo Gustavo Modena chiude e viene ristrutturato per lasciare il posto prima ad un supermarket, poi ad un centro medico.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Vico Magistretti. Fondazione Vico Magistretti, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Vico Magistretti. Fondazione Vico Magistretti, Milano - sito vedi »

Bibliografia

Grandi M./ Pracchi A., Milano, guida all'architettura moderna, Bologna 1980, pp. 308, 317

Irace F./ Pasca V., Vico Magistretti, architetto e designer, Milano 1999, p. 50

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 316

Neri G., Archi, Svizzera italiana 2014, n. 4, p. 50

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea