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Tempio e Casa Valdese di Milano
Milano (MI)

Indirizzo: Via Francesco Sforza 12/a - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura religiosa e rituale; tempio

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: ricostituzione antica facciata della Chiesa di San Giovanni in Conca, laterizio e pietra; tessere di marmo bianco; pietra di ceppo; mattoni
  • coperture: a falde in lastre di ardesia; piana non praticabile; a falde con tegole in cotto

Cronologia:

  • progettazione: 1950 - 1955
  • esecuzione: 1950 - 1955
  • data di riferimento: 1950 - 1955

Committenza: Ente Morale Tavola Valdese

Autori:

Uso:

  • (attuale) chiesa/ negozio/ foresteria/ ufficio
  • (storico) chiesa

Condizione giuridica: proprietà Ente religioso

Descrizione

Il Tempio della chiesa evangelica Valdese, la cui presenza a Milano è testimoniata sin dal XII secolo, sorge tra le vie Francesco Sforza, Giovanni in Conca e della Signora. L'edificio viene costruito tra il 1950 e il 1955 su progetto dell'ingegnere Natale De Molinari che prevede, oltre alla grande aula per il culto, anche due corpi edilizi di servizio collocati sul fianco e sul retro del tempio, divisi da un piccolo cortile. Il fulcro del complesso è costituito da un ampio vano a navata unica, coperto da un tetto a doppia falda retto da un sistema di arcate a sesto acuto in cemento armato. L'illuminazione naturale è garantita da alte finestrature laterali, di taglio verticale, ricavate tra il passo degli elementi strutturali. Sul retro della sala si trova la cantoria, un profondo soppalco che ospita l'importante organo a canne. Il fronte esterno, lievemente arretrato rispetto al filo della cortina stradale di via Francesco Sforza, è costituito dalla ricollocazione della facciata dell'antica chiesa di San Giovanni in Conca in piazza Missori - demolita negli anni Quaranta del Novecento e precedente sede della comunità valdese - frutto della rielaborazione ottocentesca di gusto neoromanico dell'architetto Angelo Colla. Svoltando sulla via laterale, il tempio rivela la sua natura di edificio moderno esibendo un prospetto articolato sulla sequenza di grandi aperture verticali ricavate nel muro di tamponamento rivestito in mattoni, arretrato e compreso tra due superfici cieche in pietra di ceppo. Di questo lato dell'edificio De Molinari disegna diverse versioni, a seguito della bocciatura di un primo progetto in stile da parte della commissione edilizia e a testimonianza della cura progettuale impiegata nel risolvere il delicato tema del raccordo tra la facciata storica e il nuovo fabbricato. Sul fianco sinistro del tempio trova spazio un corpo di tre piani fuori terra, rivestito in tesserine di marmo bianco, il cui profilo spezzato si riallinea rispetto al filo della cortina stradale. Da qui, originariamente, si accedeva attraverso un piccolo atrio alla sala conferenze, poi ristrutturata e ridimensionata ricavandovi uno spazio commerciale adibito a libreria. Il blocco edilizio lungo via della Signora, ad uso uffici e servizi, è frutto di un disegno datato 1951 e sviluppato a seguito di un primo progetto storicista, respinto dalla commissione edilizia nel 1950. La versione realizzata adotta un linguaggio moderno, scandito da aperture singole e accoppiate, con piccoli balconi, caratterizzato dal rivestimento in tessere bianche che lascia il passo, ai piani superiori, ad un paramento di mattoni in lieve aggetto.

Notizie storiche

La presenza a Milano dei Valdesi, il cui nome trae origine dal mercante francese Valdo di Lione (1140-1206ca), è testimoniata sin dal 1173. Il movimento religioso si collega al fenomeno del pauperismo, diffuso nel corso del XII secolo in tutta Europa sul consolidarsi della volontà riformatrice all'interno del cristianesimo. La comunità valdese, riconosciuta ufficialmente da Carlo Alberto di Savoia nel 1848, aveva sede nella chiesa di origini paleocristiane di San Giovanni in Conca, acquistata nel 1879 a seguito della parziale demolizione della sua parte anteriore per attuare l'allargamento di piazza Missori. La chiesa, ridotta sino alla zona del presbiterio, fu ristrutturata dall'architetto Angelo Colla che ne ricompose, ridisegnandola secondo i dettami del gusto ottocentesco, l'antica facciata di origine duecentesca, ridisegnandone le fasce laterali in mattoni e conservando la parte centrale in pietra con l'ampio rosone e il portale strombato con lunetta. La realizzazione della nuova via Albricci nell'immediato dopoguerra, nei pressi dell'antico quartiere del Bottonuto, comportò la definitiva demolizione della chiesa, della quale si conservano soltanto un tratto murario della parte absidale e la preziosa cripta romanica posta al di sotto della quota stradale. La facciata del Colla, tuttavia, non andò persa ma venne smontata e ricollocata nella nuova sede della Chiesa Evangelica Valdese costruita tra il 1950 e il 1955 dall'ingegnere Natale De Molinari. Esistono alcune varianti di questo progetto, che in una prima fase tra il 1950 e il 1951 presentava un carattere più marcatamente storicista, con il rifacimento in stile della chiesa. Il fronte su via della Signora, secondo una prima versione respinta dal Comune, era infatti disegnato secondo un gusto primo novecento, definito verticalmente dalla sequenza di basamento, fascia marcafinestra e cornicione, con ingresso affiancato da due paraste classiche sormontate da un balcone; ed anche il corpo laterale su via Francesco Sforza presentava due ordini di tre aperture ad arco di stampo tradizionale. Il fianco della chiesa, infine, è stato forse l'elemento oggetto di una maggior ricerca progettuale, come testimoniano - oltre alla prima versione respinta - le quattro varianti presentate in Comune e messe a confronto, che andavano da soluzioni neutre sino ad impaginati più marcatamente moderni dove gli elementi strutturali erano evidenziati in chiave espressiva.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - archivio vedi »

Bibliografia

Ribet A., La chiesa Valdese di Milano, Torre Pellice 1962

David M, San Giovanni in Conca, Milano 1982

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea