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Complesso Ina Casa per dipendenti del Credito Italiano
Milano (MI)

Indirizzo: Via dell'Allodola 2, 4, 6, 8, 10, 12 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: struttura mista travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: intonaco tipo Terranova
  • coperture: doppia falda con manto in fibrocemento
  • serramenti: in legno (sostituiti in parte con pvc); in ferro finestra

Cronologia:

  • progettazione: 1959
  • esecuzione: 1959
  • data di riferimento: 1959

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Nella seconda metà degli anni Cinquanta, all'interno del piano Ina Casa promosso dal Ministro Fanfani, l'Istituto Autonomo Case Popolari affida alcuni incarichi all'architetto Gian Carlo Malchiodi per la realizzazione di residenze di tipo economico alla periferia di Milano. Tra i diversi progetti, per chiarezza e logica insediativa, occupa un posto di particolare interesse il complesso di via dell'Allodola, realizzato nel 1959 assieme ad altri due edifici lungo la vicina via della Capinera. L'intervento si inserisce in un comparto urbano compreso tra le direttrici di via delle Forze Armate e via Lorenteggio, collocato all'estremità ovest del territorio comunale. Il complesso residenziale, inserito nel verde, è formato da un lungo corpo in linea attestato su via dell'Allodola e rivolto verso sud, connesso ad altri tre edifici collocati all'interno dell'isolato; il sistema distributivo, composto da sei vani scala con ascensore, collega tra loro i diversi corpi edilizi e consente di accedere a due o tre appartamenti per ciascuno dei sei piani. L'efficace impostazione planimetrica, di evidente derivazione razionalista, permette di ottenere alloggi dotati di doppio o quadruplo affaccio, ciascuno con vano d'ingresso, salotto, cucina, bagno, una piccola loggia e due, tre o quattro camere da letto. Gli alzati sono caratterizzati dalla sequenza regolare di semplici portefinestre scandite alternativamente dalle fenditure verticali dei corpi degli ascensori o dalle eleganti fasce vetrate dei vani scala. Le logge sono evidenziate da diaframmi murari realizzati con elementi in laterizio che originano singolari superfici traforate, oggi in larga parte chiuse con serramenti e tamponamenti realizzati negli anni successivi. L'intero complesso è sospeso su pilastri che lasciano libero, fatta eccezione per gli accessi, l'intero piano terra. La copertura è di tipo tradizionale, a doppia falda, realizzata in fibrocemento. L'intervento presenta motivi di interesse legati alla peculiare soluzione insediativa e tipologica, che non ripropone i rigidi schemi di orientamento lungo l'asse eliotermico nord-sud tipici dell'edilizia aperta di matrice razionalista - più didascalicamente riproposti nel vicino quartiere IACP Giambellino (1951-1955) - ma tenta di instaurare un rapporto più articolato tra strada, isolato e verde. Inoltre la modularità degli alloggi e l'ingegnoso collegamento tra il corpo in linea e quelli retrostanti a pianta quadrata, che ospitano ciascuno un unico appartamento, rappresentano soluzioni tipologiche significative, non certo scontate, che mostrano tutta la vitalità della ricerca italiana degli anni Cinquanta sul tema dell'abitazione popolare. Lungo la vicina via della Capinera sorgono altri due edifici, progettati sempre da Malchiodi, di più modeste dimensioni, dotati dei medesimi elementi compositivi.

Notizie storiche

Il complesso di via dell'Allodola è situato proprio di fronte alla Chiesa di San Giovanni Battista alla Creta (1957-1961) di Giovanni Muzio, che costituisce il fulcro di un quartiere residenziale alla periferia ovest di Milano connotato da edilizia popolare pubblica costruita nel dopoguerra. Pochi isolati più a est si trovano infatti il quartiere IACP Giambellino (1951-1955) progettato da Irenio Diotallevi e portato a termine da Max Pedrini e Camillo Rossetti, e le schiere di Case Comunali Unifamiliari (1947) di via dei Gigli. Lungo la vicina via Pisa, ai civici dal 2 all'8, si trovano altri quattro corpi edilizi, progettati sempre da Malchiodi per i dipendenti del Credito Italiano, risalenti al 1960.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Malchiodi, Milano

Bibliografia

La Pietra U., Gian Carlo Malchiodi Architetto, Milano 2007, pp. 108-109

Credits

Compilatore: Sartori, Alessandro (2016)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea