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Biblioteca Comunale Centrale
Milano (MI)

Indirizzo: Corso di Porta Vittoria 6 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; biblioteca

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato; putrelle in ferro (torre libraria)
  • facciata: elementi semi-prefabbricati in cemento armato; tessere di mosaico vetrificato colorato
  • coperture: piana non praticabile, con lucernari; a falde (edificio storico)
  • serramenti: in legno; in ferrofinestra

Cronologia:

  • progettazione: 1949 - 1956
  • esecuzione: 1949 - 1956
  • data di riferimento: 1949 - 1956

Committenza: Comune di Milano

Autori:

Uso: biblioteca

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Descrizione

La Biblioteca Comunale Centrale - chiamata anche "Sormani" dal nome dello storico palazzo in cui ha sede - è uno dei più singolari esempi di integrazione tra il nuovo e l'antico nell'architettura del dopoguerra milanese. Viene inaugurata il 10 marzo 1956, al termine dei lavori di ricostruzione e restauro della prestigiosa dimora sei-settecentesca condotti dall'architetto Arrigo Arrighetti, dirigente dell'Ufficio Progetti Edilizi all'interno dell'Ufficio Tecnico del Comune di Milano. La necessità di trovare una nuova collocazione per la Biblioteca Comunale, la cui precedente sede al Castello Sforzesco era stata distrutta dagli incendi della guerra, trova una risposta favorevole nel restauro e nella riprogettazione funzionale del palazzo di Porta Vittoria. Il nuovo intervento si articola attorno alla ricostruzione in forme moderne del corpo di fabbrica su via della Guastalla, totalmente distrutto dai bombardamenti del 1943, e allo sviluppo delle sue connessioni con l'edificio storico. Il volume - un corpo di forma trapezoidale che segue i due allineamenti principali di via della Guastalla e del cortile - contiene a piano terra la zona d'ingresso con gli schedari - oggi utilizzata per la lettura dei quotidiani - e al primo livello un grande magazzino per i libri. All'ultimo piano, corrispondente alla quota del piano nobile del palazzo, è situata la grande sala di lettura, illuminata dall'alto da 96 lucernari di forma circolare. A sud, nella parte conclusiva del fabbricato su via della Guastalla, è collocata la torre libraria, un volume tecnico formato da quattro livelli di scaffalature con struttura in putrelle di ferro che in origine conteneva le pubblicazioni in folio e che oggi contiene i volumi più rari; vi si accede da un vano scale con montalibri posto a cerniera tra il vecchio palazzo e il nuovo intervento, collegato al sistema principale di scale, ascensori e servizi tramite dislivelli e passaggi che raccordano le differenze di quota. Nel prospetto su via della Guastalla è riassunta la dirompente modernità dell'intervento: una griglia regolare e ininterrotta formata da aperture quadrate - costruite sul modulo degli scaffali dei depositi interni - scandisce tutto il fronte interrompendosi solamente nella parte superiore, in corrispondenza della grande sala di lettura, dove la superficie cieca della facciata consente di foderare di libri l'intero lato verso strada. In questo disegno geometrico si evidenziano soltanto i due marcapiani delle solette del piano rialzato e del magazzino dei libri, che contribuiscono ad accentuare l'orizzontalità del prospetto. In corrispondenza della torre libraria il sistema modulare di facciata si estende per tutta l'altezza dell'edificio, mentre sul lato verso il giardino le pareti esterne si inclinano per ottenere luce indiretta attraverso lunghe feritoie che divengono elementi di caratterizzazione del fronte. L'esibizione del reticolo razionalista di facciata in chiave espressiva nasce da esigenze funzionali: la profondità dei singoli moduli quadrati, se da una parte consente l'ingresso della luce diffusa, dall'altra impedisce ai raggi solari di entrare direttamente all'interno, alterando la conservazione dei volumi. La facciata è realizzata con un sistema di semi-prefabbricazione, montando fuori opera tutti gli elementi verticali e incastrando in una fase successiva gli elementi orizzontali, secondo uno schema di grande semplicità costruttiva. Anche i serramenti in legno sono montati agevolmente in virtù della logica seriale di prefabbricazione studiata per il progetto. Oltre alla parte ricostruita ex-novo, il progetto ha coinvolto il restauro degli ambienti storici del palazzo: in essi hanno trovato posto al piano terreno le sale riviste, microfilm e audiovisivi, al piano nobile gli uffici della direzione, della segreteria e della catalogazione. Lo spazio per le conferenze è stato ricavato nella straordinaria cornice della sala del Grechetto, a cui si accede dallo scalone d'onore.

Notizie storiche

La prima sede della biblioteca Civica di Milano fu allestita, alla fine dell'Ottocento, nella Sala dell'Orologio di Palazzo Marino; nel 1909 la biblioteca si trasferì nel Palazzo dei Giureconsulti, dove uno dei saloni venne adibito alla consultazione in sede; nel 1914, dopo un breve periodo all'interno dell'edificio del Museo di Storia Naturale ai Giardini Pubblici, l'istituzione si stabilì definitivamente al Castello Sforzesco, dove si affermò incrementando il proprio patrimonio librario grazie a numerosi lasciti. Durante i bombardamenti dell'agosto 1943, nonostante gran parte delle collezioni fossero state messe al riparo nei sotterranei, l'ala del Castello che ospitava gli spazi della biblioteca fu completamente distrutta. Nelle incursioni crollarono anche le volte dei locali ricavati sotto il piano terreno e l'incendio che si sviluppò mandò in fumo 300.000 volumi insieme agli schedari e ai cataloghi. Nel 1948 prese corpo l'idea di trasferire la biblioteca presso palazzo Sormani, e l'anno successivo l'Ufficio Tecnico del Comune diede inizio alla fase progettuale. Il palazzo, di origini seicentesche, era stato ristrutturato più volte. La riforma più importante si deve a Francesco Croce, che nel 1736 realizza la facciata sul corso di Porta Vittoria, con lo scenografico frontone curvo. Il fronte posteriore, una delle prime facciate neoclassiche milanesi, è realizzato nel 1756 su disegno di Benedetto Alfieri, mentre il giardino all'inglese - oggi impreziosito dal gruppo scultoreo "La caccia al cinghiale" di Agenore Fabbri - è disegnato pochi anni più tardi da Leopoldo Pollack. L'odierna sistemazione a biblioteca, pur avendo snaturato il sistema distributivo dell'antico organismo architettonico in favore della funzionalità dei servizi di una struttura di pubblico utilizzo, non ha compromesso l'integrità degli ambienti e delle opere d'arte esposte: va menzionato in particolare il raffinato ciclo di tele della Sala del Grechetto (metà del XVII secolo), accessibile separatamente rispetto ai percorsi d'uso della biblioteca attraverso il monumentale scalone seicentesco. A piano terra i due lati porticati della corte rettangolare erano stati chiusi con vetrate già nella sistemazione degli anni Cinquanta mentre nella sala di lettura all'ultimo piano l'illuminazione naturale che avveniva attraverso i lucernari è stata sostituita con l'illuminazione artificiale in seguito all'installazione di impianti tecnici sulla copertura. La sala studio, che con i suoi 600 metri quadrati può ospitare fino a 250 persone, ha alcune postazioni riservate verso le vetrate del cortile interno, separate dal resto della sala attraverso eleganti pannelli di legno. La Sormani è la principale sede del sistema bibliotecario milanese e comprende un patrimonio di oltre 700.000 libri, 20.000 testate di quotidiani e riviste internazionali con circa 2.000 abbonamenti, circa 70.000 supporti audiovisivi. La biblioteca conserva inoltre più di 18.000 libri antichi, tra i quali una raccolta di Cinquecentine. Tra le pubblicazioni dell'Ottocento si distingue il fondo leopardiano, mentre per le collezioni del Novecento esprimono un significato particolare i tremila libri della biblioteca privata di Eugenio Montale. Di particolare rilevanza è anche il Centro Stendhaliano con i fondi librari e documentari delle raccolte Bucci e Pincherle (circa 3.900 volumi di cui 987 appartenuti a Stendhal).

Opere d'arte

  • pannello in ceramica: Sant'Ambrogio e la vita culturale della città di Milano (ambulacri del piano terreno)
  • pannelli in tela: evoluzione della scrittura e della civiltà umana (sala di lettura)
  • terracotta a gran fuoco: La caccia al cinghiale (giardino)

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Arrigo Arrighetti. Archivio Storico Civico e Biblioteca Trivulziana, Castello Sforzesco, Milano

Bibliografia

Mezzanotte P./ Bascapè G.C., Milano nell'arte e nella storia, Milano 1948

Comune di Milano (a cura di), La biblioteca Comunale di Milano: palazzo Sormani 1956, Milano 1956

Bellini G., La Biblioteca Comunale di Milano: palazzo Sormani, Milano 1961

Bodino C. (a cura di), Arrigo Arrighetti architetto, Milano 1990

Gerla R., La Martinella di Milano, La Biblioteca Comunale di Milano a Palazzo Sormani, Milano , vol. X, fasc. III-IV

Credits

Compilatore: Suriano, Stefano (2017)
Responsabile scientifico testi: Costa, Andrea