Il progetto di ristrutturazione ed ampliamento delle cantine Bersi Serlini si innesta su un complesso di costruzioni realizzate in fasi successive, tra cui un edificio un tempo parte del monastero benedettino di S. Pietro in Lamosa del 1400. L'intervento ha previsto la ristrutturazione degli edifici posti nella zona di ingresso, con la disposizione di nuovi uffici, magazzino e show room. Quanto alle altre strutture che delimitano la corte, anch'essa rivista, i vecchi uffici ed aree espositive sono stati sostituiti da un complesso di tipo ricettivo. Una parte importante dell'intervento è poi dedicata al ridisegno architettonico delle cantine ipogee, segnalate da un portale ad imbuto capovolto. Mimetizzata nel paesaggio circostante accanto alla cantina esistente (già interrata a sei metri di profondità), è stata scavata un'altra cantina, la così detta "caverna", per i vini più pregiati, con funzione di show room.

La cantina Bersi Serlini è situata in un sito cluniacese fondato dai monaci benedettini che, intorno all'anno 1100, si insediarono in tutta la Franciacorta coltivandone le terre a vigneti. La presenza dell'ordine religioso nella cantina è testimoniata dal grande affresco del 1400, in stile gotico lombardo, con Madonna in trono che allatta il Bambino e Sant'Antonio Abate. Dopo oltre 700 anni di appartenenza ai monaci di Cluny, con Napoleone, la proprietà passa ai privati e nel 1886 alla famiglia Bersi Serlini. La proprietà del luogo è stata ampliata nella seconda metà del '900 dal nonno, l'Avvocato Piero Bersi Serlini, che firma tuttora le etichette, e poi ristrutturata nel 1970.

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio