Nella centrale idroelettrica di Sondrio, in via Adamello, Giovanni Muzio fa emergere l'edificio direttamente dalla montagna, costruendolo come un grande portale vetrato, terminale dell'intero sistema che fa capo al bacino di Campomoro, collegato con la centrale di Lanzada. Muzio ripropone il tema dell'edificio in galleria, già affrontato a scala maggiore nella centrale di Santa Massenza in Trentino dove però l'ingresso ad arco alla galleria è incorniciato dal grande edificio rivestito in pietra. Qui invece la centrale, dove sono posizionati la sala quadri e gli uffici di gestione, emerge direttamente dalla montagna, con l'importante portale a forma di iperbole che introduce alla sala operativa e coincidente con la forma della galleria stessa, diventando quindi sia elemento architettonico sia richiamo iconico alla conformazione e alle tecnologie presenti in galleria. Sulla destra del portale si innesta un corpo a pianta rettangolare, compatto, il cui fronte rivestito in pietra è tagliato alla sommità da una serie di finestre a nastro. Il tetto appare sopraelevato sulla costruzione, con l'arretramento dell'ultimo piano.

Il tema dell'architettura industriale declinato nella centrale elettrica è per Giovanni Muzio, dalla fine degli anni '20, un'occasione di studio prolifica, sfociata più volte negli anni successivi in realizzazioni rapportate alle difficoltà del territorio montano. Sulla scorta di questo bagaglio di esperienza, nel 1969 riceve dalla società Edison l'incarico per il progetto della centrale di Sondrio svolgendo il tema con asciuttezza e alta padronanza concettuale.

Archivio Giovanni e Lorenzo Muzio, Milano

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2014); Servi, Maria Beatrice (2014)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio