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Quartiere Lunetta
Mantova (MN)

Indirizzo: Via Juvara - Mantova (MN) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; quartiere

Caratteri costruttivi:

  • strutture: prevalentemente in cemento armato
  • facciata: cemento armato a vista; intonaco
  • coperture: piane con struttura in cemento

Cronologia:

  • progettazione: 1975
  • completamento: 1985
  • data di riferimento: 1975

Autori:

Comprende:

Compreso in:

Uso: quartiere residenziale

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico non territoriale

Descrizione

ll quartiere-satellite nasce negli anni '70 sulla sponda orientale del Lago Inferiore come spazio organico di sviluppo moderno di Mantova, una città dove l'autorevolezza dell'impianto storico poneva e pone ancora forti limiti allo sviluppo contemporaneo, ma oggi suggerisce piuttosto strategie di sostituzione di aree dismesse e di recupero edilizio. Il Piano Particolareggiato della metà degli anni '70 ne definiva l'impianto, impostato su una griglia a base quadrata che proponeva una sorta di urbanizzazione "a tappeto" di edifici ad ampie corti a quattro piani, evidente allusione alla cascina padana, anche ricucendo le scarse parti già edificate dell'area entro la maglia quadrata. La nuova proposta urbanistica ha dovuto prendere atto degli edifici multipiani principalmente realizzati dall'I.A.C.P., che erano stati costruiti nei primi anni '70 sulla base di un Piano di zona per edilizia economica e popolare. Il disegno urbano ripeteva quello della maggior parte dei nuovi quartieri del dopoguerra impostati su strade veicolari/pedonali con edifici condominiali in fregio. Il P.Z. non era inserito in un contesto progettato ma era circondato da aree principalmente incolte e solo in parte coltivate. E' stato però fondamentale contestualizzare l'esistente, studiando una parte di nuova città il cui sviluppo era già previsto dallo strumento urbanistico generale. Era necessario creare un quartiere con un nuovo asse portante di servizi e spazi per la vita sociale attraversati da una viabilità principale e minore. L'asse principale del quartiere, realizzato, si estende per circa duecento metri, affiancato da una cortina continua alta sette piani: una megastruttura su cui far convergere la spina portante del nuovo insediamento periferico, pensato come occasione per esplorare le possibilità insite nella separazione del traffico veicolare (alla quota terrena) dalla circolazione pedonale (sopraelevata); spazi commerciali su più livelli; una "piastra" per servizi pubblici e spazi collettivi. Più di un approccio di questo tipo in Italia e in Europa ha guidato la sperimentazione progettuale, con alterni risultati non solo estetici (si vedano il quartiere Zen a Palermo o il Gratosoglio a Milano). Il quartiere Lunetta è uno dei tanti casi dove la gestione quotidiana del vivere in una zona sorta quasi dal nulla ha prodotto ghettizzazione, a causa dell'assegnazione delle residenze alle classi sociali di basso profilo economico e sociale. Il quartiere ha dovuto misurarsi con un grave disagio sociale di cui vi è traccia nella pubblicistica locale degli scorsi anni. Va inoltre fatto rilevare che l'infrastrutturazione del quartiere comportava notevoli investimenti pubblici che purtroppo sono venuti a mancare. In termini architettonici, ne è prova il fallimento della "piastra", asse portante dei servizi demolita nel 2010 con la conseguente necessità di sopperire a tale carenza. Nel tempo il Comune e gli altri enti pubblici aventi titolo (ASL, ALER, Polizia locale) sono intervenuti nella manutenzione e riqualificazione dell'esistente e nella costruzione di nuova edilizia e servizi, per ristabilire quella vivibilità che si era perduta - o forse non si era mai raggiunta appieno. Altri edifici sono stati realizzati da operatori privati e cooperative. Le opere di urbanizzazione e molti edifici pubblici sono stati realizzati dal Comune di Mantova.

Notizie storiche

Il quartiere, a partire dal Piano Regolatore Generale dei primi anni '70 (Tintori, Bulli, Voceri), è stato il bacino di sviluppo della maggior parte degli interventi di edilizia economica e popolare della città. Le difficoltà che esso condivide con tanti altri interventi di margine delle grandi città contemporanee sono state affrontate nel tempo da una sequenza di interventi che qui merita di elencare: - nel 2006, istituzione di un servizio di Portierato Sociale con Sportello Informativo presso la sede del Distretto di Polizia Locale; - inaugurato nel 2008 un centro di socializzazione attiguo alla nuova chiesa, per incrementare l'offerta di attività di aggregazione per le famiglie - nel 2011: nuova edilizia residenziale pubblica ultimata per sostituire stabili obsoleti (demoliti nel 2010) con le relative opere infrastrutturali; -manutenzione su tutti gli edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà ALER Mantova - ristrutturazione e ampliamento di edifici scolastici di diverso ordine e grado - messa in sicurezza e attrezzatura di aree a verde pubblico che hanno però modificato fortemente l'impianto iniziale e la chiarezza del disegno urbano. La scarsità di fondi nel realizzare le infrastrutture di movimento su due livelli ha comunque compromesso la filosofia del progetto.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Bonfatti Paini Marisa, Mantova

Bibliografia

Caprini M., AL - Mensile d'informazione degli architetti lombardi, Tra centro e periferia, Milano 2004, n. 11, pag 18

Lucchini M, La casa popolare in Lombardia 1903-2003, Quartiere Lunetta, Mantova, Milano 2005, pag. 268

Credits

Compilatore: Premoli, Fulvia (2015)
Responsabile scientifico testi: Boriani, Maurizio