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Condominio ai giardini d'Arcadia
Milano (MI)

Indirizzo: Corso di Porta Romana 76 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • facciata: pietra (fino al piano rialzato); intonaco tipo Terranova e pietra artificiale (piani superiori)
  • coperture: piana, parzialmente sistemata a giardino pensile e terrazza (fino all'ottavo piano); inclinata, con manto in lastre piane (attico)
  • serramenti: in alluminio, scorrevoli orizzontalmente

Cronologia:

  • progettazione: 1955 - 1957
  • esecuzione: 1957 - 1959
  • data di riferimento: 1955 - 1959

Committenza: Società Enel

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

Questo condominio è un piccolo blocco in linea posto alle spalle di Corso di Porta Romana, che si risolve principalmente nella costruzione di un volume la cui ragion d'essere affonda le proprie radici nel rapporto con il "giardino d'Arcadia". Ospita infatti quattordici appartamenti che affacciano sul verde, vero e proprio elemento progettuale, attraverso una variazione continua di aggetti e vetrate, di pieni e di vuoti che, pur contenuti nell'impaginato orizzontale impostato dalle balconate continue, dichiarano in facciata la composita planimetria degli alloggi per cui non esiste un piano-tipo. Gli appartamenti sono invece disposti a formare una sequenza di ville sovrapposte, a pianta libera e vincolate solo alle esigenze dei singoli proprietari tra cui figura lo stesso Minoletti, che abiterà l'attico posto agli ultimi due livelli del condominio fino al giorno della sua scomparsa. Il tema progettuale specifico della villa sul tetto disegnata per sè ruota intorno all'inclinazione del tetto, da cui dipende la forte caratterizzazione dello spazio interno che è percorso da un controsoffitto continuo (impostato a 228 centimetri dal piano di calpestio del livello inferiore), realizzato con graticci in legno che mascherano la parte più alta dell'alloggio senza nasconderla totalmente e diventano motivo ornamentale dello spazio così rimodulato. Nella zona giorno, affacciata sul giardino, Minoletti annulla le divisioni tra gli ambienti sostituendo le tradizionali pareti divisorie con elementi scorrevoli che scompaiono in pareti costantemente attrezzate con arredi fissi e nicchie di contenimento. Grande cura è riservata alla scelta delle finiture, che vanno dal legno di noce francese delle boiserie al marmo verde di Issoire dei pavimenti, raccordati da tinte vivaci di rosso e verde stese sui muri.

Notizie storiche

L'edificio, sorto sul sito di un palazzo distrutto dai bombardamenti del 1943, si trova sul fronte opposto di un vasto parco urbano a cui si rivolge anche il Condominio ai Giardini d'Ercole - progettato e costruito da Ignazio Gardella, Anna Castelli Ferreri e Roberto Menghi tra il 1949 e il 1955 - di cui Minoletti è costretto a riprendere, per espressa richiesta dell'Ufficio Tecnico comunale, le altezze. Poco lontano si trova anche la Casa della Meridiana (1924-1925) di Giuseppe De Finetti, a cui forse è ispirata la scelta delle tipologia di condominio a ville sovrapposte. Il progetto è redatto in due versioni, delle quali la prima viene presentata nel 1955 e poi sottoposta a un continuo lavorio che si concentra soprattutto sulla distribuzione del sotterraneo e del sottotetto, fino alla stesura definitiva approvata nel 1957.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Fondo Giulio Minoletti. Università della Svizzera Italiana, Fondazione Archivio del Moderno, Mendrisio - scheda fondo vedi »

Fondo Giulio Minoletti. Università della Svizzera Italiana, Fondazione Archivio del Moderno, Mendrisio - sito vedi »

Bibliografia

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Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 317

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Loi M.C./ Triunveri E. (a cura di), Oltre un rettangolo di cielo, interni milanesi di Giulio Minoletti, Mendrisio 2011, pp. 82-97

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Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio