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Edificio in via Gherardini 6
Milano (MI)

Indirizzo: Via Giovanni Gherardini 6 - Milano (MI) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni e uffici

Caratteri costruttivi:

  • strutture: travi, pilastri e solai in cemento armato e laterizio
  • facciata: intonaco tipo Terranova con verniciatura a silicato
  • coperture: piana, con manto in lastre di fibrocemento
  • serramenti: in legno di rovere, con cassonetti esterni (porte-finestra sui balconi)

Cronologia:

  • progettazione: 1950
  • esecuzione: 1950 - 1951
  • data di riferimento: 1950 - 1951

Committenza: Società Immobiliare Golfo Stella e Condominio Gherardini

Autori:

Uso: abitazione/ ufficio

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

L'edificio di via Gherardini, in cui due bracci si intersecano arretrati rispetto alla strada a formare un piccolo giardino d'ingresso, è destinato ad abitazioni e uffici che sono serviti da una vasta autorimessa collettiva interrata, per un totale di cinquanta posti macchina. Il corpo più lungo si eleva per sette piani fuori terra (con l'attico arretrato), mentre il volume minore per quattro ed entrambi affacciano anche su una corte interna trattata a verde. Gli uffici sono collocati sopra il basamento, scavato da un portico, e occupano il livello rialzato, mentre gli altri sono occupati da venti alloggi di varia metratura. I percorsi di distribuzione ruotano intorno a un vano scala con due ascensori. In facciata, l'edificio è trattato con intonaco civile tipo Terranova, verniciato con una speciale miscela a base di silicati. Il fronte verso la città è scandito da bucature simmetriche, che includono file sovrapposte di balconi in parziale aggetto, da cui scaturiscono forti zone d'ombra. I terrazzi medesimi sono chiusi da parapetti in pietra artificiale e ferro e le porte-finestra che vi si affacciano sono dotate di serramenti in rovere, con cassonetti esterni perlinati.

Notizie storiche

Il condominio di via Gherardini è una delle prime opere realizzate per la borghesia milanese, che nel corso degli anni Cinquanta diventerà una delle principali categorie di committenza per il suo studio grazie a progetti di "edifici di bella immagine [...] che, però, non sono mai segnati da quella ostentata opulenza, o ricchezza, che aveva distinto tanta edilizia anteguerra" (Gramigna-Mazza, 2001, p. 229).

Fonti archivistiche

Archivio Civico, Milano - scheda fondo vedi »

Archivio Vito e Gustavo Latis, Milano - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Domus, Milano 1952, n. 266, dicembre, pp. 8-11

Bottoni P., Antologia di edifici moderni in Milano, Milano 1954, pp. 131-132

Gramigna G./ Mazza S., Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca, Milano 2001, p. 229

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio