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Condominio in via Partigiani 5
Bergamo (BG)

Indirizzo: Via dei Partigiani 5 - Bergamo (BG) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; edificio per abitazioni

Caratteri costruttivi:

  • strutture: cemento armato, con finitura bocciardata
  • facciata: mattoni sabbiati a vista
  • coperture: piana parzialmente praticabile
  • serramenti: in larice americano, a scorrimento orizzontale

Cronologia:

  • progettazione: 1953
  • esecuzione: 1953
  • data di riferimento: 1953

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà privata

Descrizione

L'edificio, che ospita otto alloggi per ciascun livello, si sviluppa in linea su sei piani fuori terra, distribuiti da due vani scala passanti interamente vetrati che lo fendono per tutta la profondità. Ogni appartamento ha una duplice o triplice esposizione ed è dotato di due o quattro terrazze in aggetto, che diventano elemento di movimentazione delle facciate altrimenti dominate dal "nitido telaio" strutturale (Irace, 1997, p. 261) realizzato in calcestruzzo bocciardato, lasciato a vista, e fortemente influenzato dal Movimento Razionalista. Sono infatti i parapetti dei balconi a caratterizzare le facciate, attraverso un uso sapiente di mattoni sabbiati che disegnano geometrie certo economiche, funzionali, semplici e precise, ma non del tutto estranee a un certo gusto per la reinterpretazione di elementi della tradizione quali i grigliati d'areazione tipici delle cascine lombarde, a cui rimandano anche molte delle coeve scelte linguistiche di Luigi Caccia Dominioni per molti condomini milanesi. Particolare attenzione viene dedicata al dettaglio costruttivo, tanto che la critica considera il condominio di Maffezzoli e Pellegrini un "esercizio di elevata perizia progettuale e di rara sensibilità" al pari del contemporaneo edificio dell'INA disegnato da Franco Albini per la città di Parma (Spagnolo, 2001, p. 118). Alla regola distributiva del piano-tipo destinato all'abitazione fa da contraltare la scelta, anch'essa di chiara matrice razionalista, di adibire l'ultimo livello a servizi comuni.

Notizie storiche

L'edificio è nato come parte di un più ampio progetto, che avrebbe dovuto portare alla costruzione di cinque blocchi destinati a uffici, residenze e servizi, collocati su un lotto attraversato da due gallerie urbane che lo avrebbero collegato a via Tasso e a Largo Belotti. Questo piano, mai realizzato, prevedeva un ampio ricorso al verde pubblico e la realizzazione di spazi collettivi destinati al commercio e allo svago, che avrebbero occupato circa la metà della superficie a disposizione e costituito un polo urbano di notevole interesse morfologico. Da questo assetto a scala urbana deriva la scelta dei due corpi scala passanti, che avrebbero collegato i fronti dell'edificio alla rete di percorsi pedonali immaginati.

Bibliografia

Casabella, Casa d'abitazione a Bergamo, Milano 1956, n. 209, pp. 18-19

Barbero W., Bergamo, Milano 1984

Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, pp. 76-77

Irace F., Bergamo e il suo territorio, Architetti e architetture a Bergamo nell'epoca della modernità, 1997, pp. 245-263

Spagnolo R., Arte a Bergamo 1945-1959, L'architettura a Bergamo tra tradizione e nuovi linguaggi, Bergamo 2001, pp. 116-137

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio