« LombardiaBeniCulturali
Sei in: Opere

Quartiere CEP Monterosso
Bergamo (BG)

Indirizzo: Viale Giulio Cesare - Bergamo (BG) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; quartiere

Caratteri costruttivi:

  • strutture: tecniche miste
  • facciata: tecniche miste
  • coperture: a falde, con manto in vari materiali
  • serramenti: in legno; in alluminio

Cronologia:

  • progettazione: 1958 - 1971
  • esecuzione: 1958 - 1965
  • data di riferimento: 1958 - 1965

Committenza: Ministero dei Lavori Pubblici

Autori:

Uso: abitazione/ servizi

Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata

Descrizione

Il Monterosso è uno dei più significativi esempi di pianificazione urbanistica lombarda orientata alla costruzione di un quartiere economico-popolare, che muove le proprie origini dalle teorie razionaliste sui nuovi modelli urbani e territoriali già sviluppate da Pollini in numerose occasioni e che diventerà fulcro dell'intera carriera condivisa con l'amico Luigi Figini. La planimetria è concepita secondo uno schema morfologico complesso centrato intorno a un vasto spazio verde, pubblico, da cui si dipartono assi viari ad andamento curvilineo che identificano isole minori, a loro volta organizzate in piazze, edifici comunitari e luoghi di relazione che servono i blocchi residenziali veri e propri. I servizi principali sono raccolti attorno al parco pubblico centrale, e includono numerose opere realizzate da diversi architetti: Vito Sonzogni è l'autore della chiesa parrocchiale di San Gregorio Barbarigo (1966-1971), tempio a pianta centrale coperto da una sottile vela in cemento armato e affiancato da uno svettante campanile; Luciano Galmozzi, professionista locale, è l'autore del progetto architettonico per l'asilo nido e il consultorio pediatrico (1960-1963); Giuseppe Pizzigoni costruisce le due scuole materne (1959-1965) poste ai poli nord e sud del quartiere, improntate intorno a una struttura composta da otto affusolate volte in cemento a doppia curvatura che poggiano su telai in ferro profilato; Sandro Angelini firma il complesso della scuola elementare (1960-1962), costituito da quattro blocchi su due livelli fuori terra, collegati tra loro, dalle facciate riccamente colorate nei toni vivaci del giallo, del rosso e del verde. Anche le abitazioni vengono affidate a numerosi progettisti (tra cui Figini e Pollini, Giuseppe Frisia, Sergio Invernizzi e Gianni Albricci) che, nel rispetto delle linee-guida impostate dal piano generale, adottano svariate tipologie edilizie: dalle case bifamiliari o a piccola schiera, fino a condomini di altezza massima pari a cinque piani fuori terra, che poggiano su basamenti in pietra, adottano facciate in mattoni e coperture principalmente a falda in coppi o tegole marsigliesi. Un richiamo alla tradizione costruttiva lombarda, quindi, che si riallaccia alle coeve esperienze nel campo dell'edilizia economica e popolare, da un lato, e al modello della città-verde si matrice razionalista, dall'altro.

Notizie storiche

Per la chiesa di San Gregorio Barbarigo fu redatto un progetto, firmato da Figini e Pollini, mai realizzato e in fine sostituito in toto da quello, poi costruito, di Vito Sonzogni. Esso prevedeva la costruzione di un tempio con caratteristiche molto simili alla chiesa dei Santissimi Giovanni e Paolo, che i due progettisti concluderanno a Milano solo nel 1964.

Fonti archivistiche

Archivio Storico Comunale, Bergamo

Bibliografia

Pizzigoni A. (a cura di), Pizzigoni: invito allo spazio: progetti e architetture, 1923-1967, Milano 1982

Leidi C., Immagini di Bergamo, Bergamo 1983

Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, pp. 88-89

Belloni P., Domus, Itinerario 142. Pizzigoni a Bergamo, Milano 1998, n. 801, febbraio, pp. 105-112

Spagnolo R., Arte a Bergamo 1960-1969, L'architettura a Bergamo tra tradizione e nuovi linguaggi, Bergamo 2002, pp. 116-137

Pugliese R. (a cura di), La casa popolare in Lombardia 1903-2003, Milano 2005

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio