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Case Fanfani
Bergamo (BG)

Indirizzo: Via della Fara 3/A - Bergamo (BG) (vedi mappa)

Tipologia: architettura per la residenza, il terziario e i servizi; case a schiera

Caratteri costruttivi:

  • strutture: cemento armato
  • facciata: pietra
  • coperture: a falde inclinate, con manto in coppi
  • serramenti: in legno

Cronologia:

  • progettazione: 1949
  • esecuzione: 1953
  • data di riferimento: 1949 - 1953

Committenza: IACP Bergamo

Autori:

Uso: abitazione

Condizione giuridica: proprietà mista pubblica/privata

Descrizione

Si tratta di sei piccole case a schiera su due piani, per un totale di dodici alloggi pensati per un gruppo di lavoratori. Sono costruite su un lotto in pendenza, collocato a ridosso delle mura della rocca di Bergamo alta, in una posizione privilegiata dal punto di vista paesaggistico che diventa cardine del progetto. Le unità - sviluppate su piani sfalsati e collegate tra loro da un percorso pedonale comune - sono infatti dotate di un giardino esposto a ovest, a servizio degli appartamenti al piano terra, di fianco a cui corre la scalinata in pietra che consente l'accesso a quelli del primo livello: aperte verso il paesaggio su questo fronte e sulle facciate sud ed est, sono invece completamente cieche verso il confine nord, lambito da una strada carrabile. La loro configurazione materica - determinata dall'uso intensivo di un rivestimento in pietra - è stata letta dalla critica come importante esempio dell'attenzione di Pizzigoni nei confronti delle preesistenze ambientali, in riferimento alla "suggestione esercitata dalla morfologia del sito e dal "tema" delle mura [...] letto nel suo più generale ruolo di armatura urbana storicamente codificata, matrice di successive trasformazioni" (Bertelli/ Brambilla/ Invernizzi, 1994, p. 74). Nel corso degli anni, i serramenti originali sono stati sostituiti insieme ai sistemi di oscuramento e le case hanno subito interventi di manutenzione straordinaria.

Notizie storiche

Le abitazioni sono frutto di un concorso, promosso nel 1949, nell'ambito dell'attuazione della Legge Fanfani in materia di edilizia popolare sovvenzionata. Il progetto di Pizzigoni risultato vincitore in quell'anno ha però subito numerose modifiche, che hanno determinato una semplificazione del sistema di aggregazione e distribuzione delle singole unità: nella versione definitiva, gli appartamenti sono tra loro semplicemente accostati e ripetuti, ma avrebbero dovuto essere realizzati su due piani imperniati intorno a un asse distributivo longitudinale. La particolare posizione geografica dell'insediamento ha fatto sì che l'intervento rientri in un comparto urbano protetto da vincolo ambientale.

Documentazione allegata

Fonti archivistiche

Fondo Giuseppe Pizzigoni. Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi Storici Comunali, Bergamo - scheda fondo vedi »

Bibliografia

Crippa G.R., Pino Pizzigoni, architetto e pittore geniale, Milano 1967

Pizzigoni A. (a cura di), Pizzigoni: invito allo spazio: progetti e architetture, 1923-1967, Milano 1982, pp. 142-147

Bertelli G./ Brambilla M./ Invernizzi M., Bergamo. Cent'anni d'architettura 1890-1990, Bergamo 1994, pp. 74-75

Belloni P., Domus, Itinerario 142. Pizzigoni a Bergamo, Milano 1998, n. 801, febbraio, pp. 105-112

Spagnolo R., Arte a Bergamo 1960-1969, Verso un'architettura della città, Bergamo 2002, pp. 99-132

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio