Il santuario a Maria Santissima Regina - frutto di un lungo processo di progettazione, iniziato nel 1958 e concluso solo nel 1966 - è una chiesa a pianta centrale sviluppata a partire dalla figura geometrica del rombo, alla quale sono annessi spazi di servizio che includono le aree per le penitenziarie maschile e femminile, la sacrestia, le cappelle laterali e lo slanciato campanile. Gli spazi accessori sono collocati ai margini dell'invaso principale e sono tra loro collegati da assi prospettici e geometrici che si diramano dal baricentro della pianta, segnalato a pavimento con l'inserimento di uno stemma vescovile. Si accede alla chiesa salendo una breve rampa pavimentata in massello, lungo la quale è posizionato il braciere che serve per aprire i riti liturgici della veglia pasquale. Il volume del santuario vero e proprio è coperto da una sottile vela a paraboloide iperbolico, realizzata in cemento armato, lasciato a vista come le pareti curve e inclinate che lo delimitano. La copertura poggia interamente su poderosi pilastri d'angolo, mentre il resto della struttura è costituito da quattro pareti portanti con spessori e giaciture variabili. In questo modo si genera un oggetto architettonico fortemente espressivo, in cui fondamentale risulta la perizia con cui sono stati realizzati i getti di cemento, affidati all'impresa edile del padre di Vito Sonzogni, Pietro.

La chiesa è collocata in un quartiere di espansione periferica del comune di Zogno, cresciuto in una conca verde delimitata da un'ansa del Brembo e divenuto importante centro politico e amministrativo per tutta la valle. L'edificio sacro, in particolare, sorge lungo il lato occidentale dell'antica via Priula, che collegava Venezia al Cantone dei Grigioni e, dunque, alla Svizzera.

Credits

Compilatore: Leoni, Maria Manuela (2015)
Responsabile scientifico testi: Irace, Fulvio