Privilegi (1267 febbraio 12 - 1308 agosto 08)

serie | livello: 3

Produttore fondo: Gromo, Comune di Gromo (sec. XII - )

Contenuto: "La serie è costituita da 2 soli atti pergamenacei, uno del 1267 e l'altro del 1308, uniti da una cucitura in spago.

Il primo è un privilegio concesso dal podestà di Bergamo, Napoleone della Torre, a favore dei comuni di Gromo, Gandellino (Ultradragone) e Valgoglio che vengono nominati borghi di Bergamo a titolo di ricompensa per lavori e per le spese sostenute negli scavi e nell'espugnazione del castello di Covo. Dal documento non si evincono i motivi per cui i suddetti comuni fossero interessati a questa operazione militare e, quindi, ci si è dovuti richiamare ad altre fonti storiche (1) che attestano le vicende che nel 1266 videro protagoniste Milano, Brescia e Bergamo affiancate da Gromo, Gandellino e Valgoglio da una parte e Cremona dall'altra. Alla fine del 1266 Brescia si ribellò al dominio del marchese Pallavicino ed elesse come proprio podestà Francesco della Torre, suscitando la reazione del Pallavicino stesso che, alleatosi con i Cremonesi, attaccò ed invase la città sterminando gran parte della popolazione. In tal modo provocò l'intervento di Milano e Bergamo che irruppero nel territorio Cremonese per espugnare Covo a sostegno di Brescia. La conquista di Covo fu portata a termine dai comuni di Gromo, Gandellino e Valgoglio intervenuti in appoggio di Bergamo. Fu per questo motivo che, durante la riunione del consiglio generale della città di Bergamo, tenutosi straordinariamente nell'accampamento di Covo, si decise di gratificare i suddetti comuni e fu data quindi piena autorità al podestà Napoleone della Torre di elevarli a borghi di Bergamo.

Il secondo documento è un privilegio concesso dal podestà di Bergamo, Francesco di Machorussis, e dal giudice Araldino al borgo di Gromo per l'esonero del pagamento della taglia sul formaggio. Gromo, infatti, quando fu nominato borgo di Bergamo fu esentato da tutte le gravezze salvo quelle derivate dai proventi delle miniere d'argento, rame e ferro situate sul suo territorio. Si può quindi ipotizzare che quest'ultimo privilegio sia stato un mezzo per confermare e avvalorare quello precedente. Non si ha infine notizia se Gromo avesse continuato in seguito a godere del privilegio di erezione a borgo della città di Bergamo e delle conseguenti esenzioni da quasi tutte le tasse; solo lo statuto (conservato nella biblioteca civica "A. Mai") stilato nel 1512 può far indurre a formulare una tale ipotesi in quanto riporta ancora nel titolo il termine "borgo" (2)."

Inventario Progetto Archidata 1990

Consistenza unità: 2.

(1) Cfr. G. Ronchetti "Memorie istoriche della città e chiesa di Bergamo", 7 voll., Bergamo 1805 - 1839.

(2) Cfr. "Statuta de Gromo", cit., c. 1r: "...burgi Grumelli de Gromo..."

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