Ordine di S. Stefano di Toscana

Ordine creato nel 1562 da Cosimo I de Medici, in memoria di una vittoria riportata sui francesi il 2 agosto 1554. In origine era un'istituzione analoga a quella di Malta. Era diviso in tre classi: cavalieri militi, ecclesiastici e serventi. I cavalieri pronunciavano i voti di carità, castità coniugale e ubbidienza. L'assunzione del Gran Magistero da parte del principe regnante e la possibilità per i cavalieri di contrarre matrimonio, e quindi di condurre vita laicale, differenziavano notevolmente l'Ordine di S. Stefano dalle vecchie religioni militari, rendendolo più simile ad un esercito stanziale che ad un ordine combattente, mentre i cavalieri erano più soldati di carriera che monaci. Quale sede fu scelta la città di Pisa. Dal terzo decennio del Seicento ha inizio la lenta decadenza dell'Ordine. Nella prima metà del XVIII secolo la nuova dinastia dei Lorena tentò di riorganizzarlo e rivitalizzarlo, ma esso si era ormai ridotto a semplice distinzione onorifica ad uso della casa regnante. Soppresso dalla Rivoluzione Francese nel 1809, fu ristabilito e riformato il 22 dicembre 1817 e poi definitivamente abolito dal governo provvisorio toscano nel 1859.
Documentazione in ASMI, Atti di governo, Araldica parte antica (cfr. scheda complesso archivistico Cavalieri di ordini diversi)

Bibliografia:
Di Crollalanza Goffredo, Enciclopedia araldico-cavalleresca: prontuario nobiliare, 1976.
Cappelletti Licurgo, Storia degli Ordini Cavallereschi, Livorno, 1904

(Prima redazione di Natalia Stocchi, 1999)