Convento di Sant'Angelo, frati minori osservanti (1421 - 1810)

Altre denominazioni:
Convento di Santa Maria degli Angeli
Convento di Sant'Angelo Vecchio, frati minori osservanti (1421 - 1551)
Convento di Sant'Angelo fuori le mura, frati minori osservanti (1421 - 1551)
Convento di Sant'Angelo, francescani osservanti

Sede: Milano porta Nuova

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

Il convento di Santa Maria degli angeli fu fondato durante l'età viscontea, tra il 1418 e il 1421.
La memoria interna del convento fissa la data della fondazione al 1418, in coincidenza con la presenza di san Bernardino in città. Il 18 luglio 1421 i frati ottennero dal prevosto Giovanni Nava e dai canonici di Santa Maria Fulcorina l'antica chiesa di Sant'Angelo abbandonata, situata fuori le mura di porta Nuova, concessa in cambio di una libra di cera, da pagare ogni anno ai canonici beneficiari della chiesa stessa.
Alla loro vigilanza furono sottoposti i terziari francescani, fondatori e gestori del Consorzio della Carità, e alcune comunità femminili. Mentre le francescane di Sant'Apollinare continuarono, per un certo periodo, a essere sottoposte alla giurisdizione dei conventuali di San Francesco grande, ai frati di Sant'Angelo furono affidati, nel 1445, il convento di Sant'Orsola, prima fondazione femminile di clarisse osservanti in città, le clarisse di Santa Chiara e, nel 1447, quelle di Santa Maria di Cantalupo.
I contrasti che portarono nel XVI secolo alla divisione dell'Ordine francescano nelle due famiglie degli osservanti e dei conventuali si manifestarono anche a Milano tra i frati di Sant'Angelo, osservanti, e gli altri francescani presenti in città. Tra gli episodi avvenuti nel XV secolo che testimoniano la tensione presente, uno dei più clamorosi fu l'esclusione degli osservanti dal Capitolo generale dell'Ordine che si svolgeva, nel giugno 1457, nel convento di San Francesco, per discutere proprio dell'unità dei francescani. Negli anni seguenti si verificarono veri e propri scontri: nel 1466, gli osservanti, capeggiati dal predicatore Michele Carcano, si opposero alla costruzione di un convento della nuova Congregazione detta degli Amadeiti (dal nome del fondatore Amadeo Menez da Silva), della famiglia dei Conventuali. Amadeo, di origini portoghesi, arrivato a Milano tra il 1454 e il 1457, era stato ospitato nel convento di San Francesco e in breve tempo era riuscito a stabilire buoni rapporti con la famiglia ducale e a fondare diversi conventi in Lombardia. Il 29 ottobre 1466, alla presenza dell'arcivescovo e del duca Galeazzo Maria Sforza, fu posta la prima pietra di una chiesa con annesso convento in porta Orientale, intitolati a Santa Maria della pace. I frati di Sant'Angelo tentarono di bloccare la costruzione del convento, ma gli Amadeiti ricorsero al ministro generale. Paolo II approvò la fondazione; negli anni successivi, continuando le tensioni, gli Amadeiti furono inizialmente uniti agli Osservanti, poi, nel 1568, la Congregazione fu soppressa. L'annessione agli osservanti fu stabilita nel Capitolo provinciale che si tenne nel convento di Sant'Angelo. Ancora disaccordi si manifestarono nel 1469, quando le clarisse di Sant'Apollinare chiesero a Paolo II di passare dalla giurisdizione dei conventuali di San Francesco a quella degli osservanti di Santa Maria degli angeli. L'intervento del duca Gian Galeazzo a favore degli Osservanti pose fine alla vicenda. Nello stesso anno anche le clarisse di Santa Maria del Gesù scelsero di passare all'Osservanza e, di conseguenza, alle dipendenze di Santa Maria degli angeli. Un nuovo scontro oppose i frati di Sant'Angelo anche ai terziari, altra parte dell'Ordine francescano. I Terziari amministravano il Consorzio della Carità ma la loro cattiva gestione preoccupò i frati di Sant'Angelo che, guidati da Michele Carcano, pretesero e ottennero la sostituzione dei terziari stessi con dodici deputati laici. Gli esempi potrebbero continuare. Il ripetersi di episodi simili convinse le autorità pontificie a dividere le due famiglie degli Osservanti e dei Conventuali. In seguito all'autonomia riconosciuta agli osservanti, il convento di Sant'Angelo diventò sede della Curia provinciale lombarda, ospitò l'appartamento del padre generale degli Osservanti, il seminario dei chierici teologi e l'aula capitolare.
A pochi anni dalla fondazione di Sant'Angelo i frati, non avendo una chiesa e una casa in città in cui compiere l'attività di predicazione, si servivano di un edificio detto "al giardino della Scala", sede un tempo dei giardini della famiglia della Torre, donato loro da Gian Rodolfo Vismara.
Nel 1527 il convento fu quasi interamente distrutto da un incendio causato dai Lanzichenecchi, inviati dall'imperatore Carlo V, accampati nelle vicinanze.
Dopo l'incendio il convento di Sant'Angelo fu parzialmente riparato dai frati ma Ferdinando Gonzaga, governatore di Milano, ne ordinò l'abbattimento durante i lavori di fortificazione della città. Come risarcimento i religiosi ottennero un pezzo di terra per erigere il nuovo Sant'Angelo. La prima pietra della nuova chiesa fu posta da monsignor Angelo Arcimboldi il 21 febbraio 1552. La consacrazione avvenne il 23 maggio 1555, da parte del vescovo di Lodi Giovanni Simonetta. La chiesa di Sant'Angelo fu costruita su disegno dell'architetto Domenico Giunti e continuata da Francesco Pirovano. A decorarla furono chiamati i più famosi artisti dell'epoca, tra i quali i fratelli Procaccini. A lavori ultimati il convento poté ospitare circa centotrenta religiosi. Terminata la dominazione spagnola, il governo di Milano passò agli Austriaci ma, alla morte dell'imperatore Carlo VI, la successione della figlia Maria Teresa non fu riconosciuta. Le truppe spagnole e francesi iniziarono la campagna militare in Italia contro Austriaci e Piemontesi e, tra il 16 e il 19 dicembre 1745, entrarono a Milano accolte trionfalmente dal patriziato cittadino. Quattrocento soldati spagnoli presero alloggio nel convento di Sant¿Angelo e allestirono un ospedale militare. Prima di abbandonare il convento, nel marzo del 1746, alcuni soldati appiccarono un incendio nel quale andarono distrutti i volumi e il prezioso archivio dell'intera Provincia osservante, conservati nella Biblioteca conventuale, insieme alle preziose opere d'arte.
Gli Austriaci consideravano il clero, in particolare quello regolare, un ostacolo allo sviluppo della società, dedito all'ozio, socialmente inutile, troppo numeroso e beneficiario di privilegi ed esenzioni ingiustificati. Maria Teresa cercò di limitare e controllare gli istituti religiosi, piuttosto che sopprimerli, ma dal 1769 fu attuata una serie di misure restrittive. Si cominciò con la soppressione dei conventi e monasteri in cui vivevano meno di dodici religiosi. Tra i vari provvedimenti, fu imposto l'obbligo di presentare i bilanci al governo; le nuove vestizioni richiesero il regio exequatur, cioè l'approvazione da parte dello Stato; i conventi regolari, che aprivano in qualche caso, come lo stesso Sant'Angelo, la propria spezieria al pubblico, non poterono più vendere i propri prodotti; tutte le esenzioni concesse da secoli al clero secolare e regolare, furono abolite; fu proibita la raccolta di elemosine e la distribuzione di pane e minestra ai poveri. Per sopravvivere gli istituti ecclesiastici furono costretti a convincere le autorità austriache della propria utilità sociale. Il ruolo sociale riconosciuto ad alcuni enti ecclesiastici e la politica anticlericale del nuovo sovrano Giuseppe II, figlio e successore di Maria Teresa, furono alla base della determinazione che ordinò la soppressione degli istituti religiosi dediti unicamente a vita contemplativa che non offrivano alcun contributo alla società civile. Tra questi rientrarono, all'interno dell'Ordine francescano, i conventi di clarisse e cappuccine. I frati di Sant'Angelo, invece, non furono al momento compresi, probabilmente poiché svolgevano diverse attività utili alla collettività: erano cappellani della Casa di correzione di Milano, insegnavano gratuitamente ai ragazzi a leggere, scrivere, contare e disegnare; uno dei religiosi, Damaso Giani, era professore di logica e metafisica a Como.
Il 15 maggio 1796 Napoleone entrò a Milano. In Sant'Angelo presero alloggio centinaia di militari francesi e, per un certo periodo, fu allestita la macelleria militare. La presenza di quest'ultima rinviò la soppressione del convento, ma già alla fine di quell'anno (1796) arrivò l'ordine perentorio del governo: la necessità di alloggiare le truppe e i prigionieri obbligò i francesi a convertire i chiostri in caserme e a chiedere l'evacuazione di Sant'Angelo entro tre giorni. Nonostante l'ultimatum, nel mese di marzo del 1798 nel convento risiedevano ancora sessantatré religiosi. Qualche anno dopo una nuova ondata di soppressioni di enti ecclesiastici causò l'unione del convento di Santa Maria della pace a Sant'Angelo. Dopo un tentativo, fallito, di creare una sola provincia francescana osservante per tutto il Regno d'Italia, il 25 aprile 1810 Napoleone decretò la soppressione di numerosi istituti religiosi tra i quali il convento di Sant'Angelo. L'edificio fu requisito e messo a disposizione del governo, l'archivio conventuale, che custodiva le carte del vecchio e del nuovo Sant'Angelo, sopravvissute alle varie devastazioni, fu confiscato ed entrò a far parte degli Archivi governativi di Milano.

Bibliografia
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Fonti
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Memoriale, [post 1746] (= Religione, b. 953, Memoriale [post 1746])
- AS MI, Pergamene per fondi, b. 356, Cessione agli osservanti l'oratorio di Sant'Angelo, 18 lug 1421 (= Pergamene, b. 356, Cessione 1421)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Ordinazione capitolare dei deputati della carità, rogata da Francesco Barzi, 3 mar 1527 (= Religione, b. 953, Ordinazione capitolare 3 mar 1527)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Concessione della curia arcivescovile ai frati al Giardino della Scala, 12 giu 1527 (= Religione, b. 953, Concessione 1527)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Breve di Clemente VII, 28 feb 1528 (= Religione, b. 953, Breve 28 feb 1528)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 965, s.d (= Religione, b. 965, s.d.)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Bolla di Giulio II, 15 mar 1553 (= Religione, b. 953, Bolla 15 mar 1553)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953, Memoriale, 18 mar 1596 (= Religione, b. 953, Memoriale 18 mar 1596)
- AS MI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 2197, Concessione dell'arcivescovo di Milano a padre Cristoforo da Monza, vicario provinciale dei minori osservanti, e a padre Riccardo, guardiano di Sant'Angelo, 14 set 1445 (= Religione, b. 2197, Concessione 14 set 1445)
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 405
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 402
- ASMI, Atti di governo - Culto parte antica, b. 1889
- ASMI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 1850
- ASMI, Pergamene per fondi, scat. 356
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 2197
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione - Registri, b. 34
- ASMI, Atti dei notai, filza 1879
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 966
- Atti di governo - Culto parte antica, b. 1707
- ASMI, Atti di governo - Fondi camerali parte moderna, b. 33
- ASMI, Atti dei notai, filza 27634
- ASMI, Dispacci reali, b. 262
- ASMI, Archivio generale del Fondo di religione, b. 953: post 1746, Annotazioni storiche relative e alla fondazione del convento di Sant'Angelo vecchio e delle pitture nella chiesa e cappelle del nuovo convento
- ASMI, Amministrazione del Fondo di religione, b. 1850: 1786, Convento degl'osservanti di Sant'Angiolo di Milano. Fondazione del primo convento de frati minori dell'osservanza di san Francesco presso la città di Milano

Compilatori
prima redazione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004)
rielaborazione: Santoro Carmela, archivista di Stato (2012)