Convento di San Francesco grande, frati minori conventuali (1224 - 1798)

Altre denominazioni:
Basilica di San Nabore, frati minori conventuali
Convento di San Vittore all'Olmo, frati minori conventuali (1224 - 1233)
Convento di San Francesco Grande, francescani conventuali

Sede: Milano porta Vercellina

Tipologia ente: ente ecclesiastico

Progetto: Archivio di Stato di Milano: Anagrafe degli archivi (guida on-line)

L'arcivescovo Enrico Settala diede una dimora fissa ai francescani arrivati in città, presso San Vittore all'Olmo, dove fu costruito un convento con i beni donati da Ruba da Balsamo nel suo testamento.
I frati furono poi trasferiti nella basilica dei Santi Nabore e Felice.
Questa basilica, fondata negli orti di Filippo Oldano forse già nel I° secolo dopo Cristo, ospitava i corpi dei santi Protaso e Gervaso, qui sepolti nel 70 dopo Cristo. Dopo il martirio dei santi Nabore e Felice, avvenuto nel 340, anche i loro corpi furono sepolti nella chiesa, che da loro prese la denominazione.
Nella basilica arrivarono sacerdoti secolati detti canonici.
Nel 1233 i francescani fondarono dietro l'abside della basilica dei santi Nabore e Felice una cappella (NOVA, I tramezzi in Lombardia, p. 198).
In un primo momento il capitolo preesistente si oppose al tentativo dei minori di impossessarsi della basilica ma l'elezione di un arcivescovo francescano e il favore di Innocenzo IV e Alessandro IV portarono nel 1256 all'assegnazione ufficiale della chiesa ai francescani (Bolla 23 gen 1256) che l'ampliarono fino a inglobare l'intero edificio.
La basilica continuò ad essere chiamata a lungo San Nabore ed il precedente capitolo fu trasferito nella chiesa di Santa Maria Fulcorina.
Il convento, oramai intitolato a San Francesco, costituì il centro dei frati minori conventuali, preminenti fino all'affermazione dell'osservanza, introdotta nel XV secolo e rappresentata in città dal convento di Sant'Angelo.
Tra i due enti ci furono, infatti, accesi scontri per la preminenza dell'uno o dell'altro gruppo nel contesto francescano.
Tra il 1454 e il 1457 Amadeo da Silva, fondatore della congregazione degli Amadeiti, soggiornò nel convento.
Nel XVII secolo la chiesa di San Francesco era la più grande di Milano dopo il Duomo; nel 1668 ne crollò una parte, presto ricostruita.
Vi trovarono sepoltura personaggi illustri: Enrico Settala (morto nel 1230), due esponenti della famiglia della Torre, uno della famiglia Visconti, Bonvesin de la Riva (morto nel 1313).
Secondo le fonti bibliografiche nella basilica francescana era presente il famoso dipinto di Leonardo la 'Vergine delle Rocce'.
Il convento fu soppresso nel 1798.
L'edificio fu adibito a magazzino, orfanotrofio, ospedale, prima di essere demolito.
Diversi manoscritti della biblioteca monastica sono stati identificati tra i volumi conservati nella Biblioteca Ambrosiana a Milano e nella biblioteca dell'Università di Pavia.

Bibliografia
- ALBERZONI, Insediamenti francescani, 63 - 67 = ALBERZONI, MARIA PIA, Insediamenti francescani in Milano (sec. XIII - XIV), in Il Francescanesimo in Lombardia
- FERRI PICCALUGA, Economia, devozione, 114 = FERRI PICCALUGA, GABRIELLA, Economia, devozione e politica: immagini di francescani, amadeiti ed ebrei nel sec. XV, in Il Francescanesimo, pp. 107 - 122
- FIORIO, Chiese, 57 - 59 = Chiese di Milano, (Le), a cura di M.T. FIORIO, Milano 1985
- LATUADA, Descrizione di Milano, 4, 222 - 247 = LATUADA, S., Descrizione di Milano (...), delle Fabbriche più cospicue che si trovano in questa Metropoli (...), 5 tomi, Milano, Giuseppe Cairoli, 1737-1738, (tomo IV, porta Ticinese/Vercellina, 1738; riprodotto integralmente a cura di G. MASTRULLO per i tipi delle Edizioni La Vita Felice: tomo IV, Milano 1997 (Biblioteca Milanese; 10)
- NOVA, I tramezzi in Lombardia, 198 = NOVA, ALESSANDRO, I tramezzi in Lombardia tra XV e XVI secolo: scene della passione e devozione francescana, in Il Francescanesimo, pp. 197 - 216
- POGLIANI, Contributo, 227 - 229 = POGLIANI, M., Contributo per una bibliografia delle fondazioni religiose di Milano, in «Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana», 1985, XIV, pp. 157-281

Compilatori
prima redazione: Saita Eleonora, archivista (1999)
integrazione success: Santoro Carmela, archivista di Stato (2004)