Consorzio Cacciamali (1398 - [1892])

Altre denominazioni:
Misericordia Cacciamali
Parentela Cacciamali
Veneranda Misericordia della Parentela Cacciamali

Sede: Ardesio

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Ardesio: Ente comunale di assistenza di Ardesio - ECA

La Misericordia Cacciamali, chiamata anche Misericordia del Consorzio Cacciamali, oppure Parentela Cacciamali, trae la sua origine dal testamento di Marchesio detto il Maestro del 26 marzo 1398, figlio del defunto Zambone, della contrada di Cacciamali d'Ardesio. Il fondatore lega parte del suo patrimonio, con l'obbligo di erogare la rendita annua in sussidi a favore dei poveri del comune. Marchesio con lo stesso testamento, dispone che l'amministrazione del legato doveva essere esercitata dai cinque nipoti Cacciamali, suoi eredi e figli di un fratello acquisito; pone l'obbligo di sostituzione con altri della parentela in caso di morte di uno dei componenti l'amministrazione. I capi famiglia della parentela Cacciamali, il 2 febbraio 1460, con l'atto rogato dal notaio Agostino Botti d' Ardesio, rinnovano l'amministrazione del legato, perchè i predecessori, non avevano nominato i rappresentanti destinati alla loro sostituzione.
Essendo costoro morti senza curarsi della nomina dei loro successori si riunirono i capi-famiglia della parentela Cacciamali e con atto 2 febbraio 1460 rogato dal notaio Betti Agostino di Ardesio, rinnovarono l'amministrazione del legato nominando altre 5 persone scegliendole fra i componenti della parentela assegnando loro le stesse facoltà di cui all'atto di fondazione.
Nei secoli successivi questi amministratori abusarono del loro mandato procurando debiti per proprio conto sulla sostanza del legato. Con decreto del 14 aprile 1752 del Capitano veneto veniva loro tolta l'amministrazione ed affidata a due probiviri da eleggersi nella comunità di Ardesio. Questi restavano in carica per un anno, con possibilità di proroga per un secondo anno. Questa reggenza doveva rimanere fino a quando i Cacciamali non sarebbero stati in grado di amministrarla con legalità. Si stabilisce inoltre che il caneparo o tesoriere viene nominato ad incanto (1). Con altro decreto dello stesso Capitano del 10 gennaio 1772 veniva di nuovo concessa a 3 persone della parentela (2) l'amministrazione del legato, avendo questa estinto i debiti da loro generati con facoltà di accettare gli altri due amministratori della parentela alle stesse condizioni. Si stabiliva inoltre che i deputati del Consorzio dovranno distribuire le rendite ai poveri regolarmente ogni anno che nessun componente della parentela poteva assumere la carica di caneparo o tesoriere, che gli amministratori non potevano maneggiare il denaro del Consorzio ma questo doveva sempre essere versato nella cassa gestita dal tesoriere e i capitali passati in deposito nel Monte della Quadra di Ardesio. Alla scadenza dell'ufficio il caneparo non poteva consegnare il denaro in avanzo agli amministratori ma doveva consegnarlo direttamente al nuovo incaricato.
Gli stessi abusi si ripeterono ancora e con un decreto della Delegazione provinciale del 18 gennaio 1826 l'amministrazione del legato venne affidata a una sola persona della parentela. Nel 1891, anno in cui venne decisa la concentrazione del legato nella Congregazione di carità, non disponeva più di beni immobili e il suo patrimonio era formato da capitali a mutuo e da rendite sul Debito pubblico il cui valore complessivo era di L. 15.715.

Obblighi della veneranda Misericordia della Parentela Cacciamali.
Le forme di beneficenza erogate dal Consorzio in esecuzione della volontà espressa dai vari legati erano destinate ai poveri delle parrocchie d'Ardesio e di Valcanale con l' esclusione della parrocchia di Bani.
Le erogazioni in denaro erano dispensate per la dote di due ragazze nubili ogni anno, per il pagamento dello stipendio a due religiosi per istruire i ragazzi più poveri, per la distribuzione di sussidi alle famiglie. Le dispense in natura erano per la distribuzione di: farine di frumento, miglio e sale del quale, un sacco, doveva essere destinato alla Parentela Cacciamali. "Dispensar un panno bianco fatto bergamasco, et dar un cero del valor di soldi 20 il Venerdì Santo alla chiesa parrocchiale d' Ardesio, far suonar l' Ave Maria al mezzogiorno nella parrocchiale far celebrare 25 messe nella chiesa parrocchiale e altre nella chiesa di Valcanale".
Altri suoi compiti erano:
far suonar l'Ave Maria a mezzogiorno nella Parrocchiale di Ardesio e dare al parroco di questa chiesa la cera per gli uffici della settimana santa ogni anno in adempimento del legato del frate Bartolomeo Borardi (affrancato nel 1849);
far celebrare 5 messe in un altare e altre 20 in un'altro altare della Parrocchiale per il legato di Matteo fu Giorgio Cacciamali e per altri legati;
far celebrare n. 3 messe nella chiesa di Valcanale ogni anno in perpetuo per il legato di Andriolo fu Bettino Trivella definito con testamento rogato G. Antonio Botto il 5 maggio 1525 notaio in Ardesio;
dispensare ai poveri un pranzo bergamasco e dare un cero di soldi 20 il venerdì santo alla chiesa parrocchiale di Ardesio per il legato di Marchesino fu Zambone Cacciamali istituito con testamento del 26 marzo 1398 rogato da Stefano Bonvicino notaio d'Ardesio;
dispensare ai poveri farina di frumento e miglio per i legati del sopradetto Marchesino e di don Stefano Cacciamali e per altri legati;
dispensare un sacco di sale alla parentela Cacciamali e ai poveri come per il legato del Marchesino.
Alla metà del Seicento il Consorzio aveva un'entrata in affitti di censi, livelli e terreni e case di circa L. 1.100. (vedi, b. 2, fasc. 56).
I legati amministrati dal Consorzio Cacciamali sono:
Legato Marchesio fu Zambone dei Cacciamali,
Legato fra Bartolomeo Boccardi,
Legato Matteo fu Giorgio Cacciamali,
Legato Andreolo fu Bettino Trivella,
Legato Stefano fu Gerolamo Cacciamali di Chiari,
Legato del reverendo don Giorgio Cacciamali,
Legato Caterina e Maddalena e Caterina Cacciamali, sorelle di don Giorgio,
Legato don Pietro Cacciamali,
Legato Pietro Giacomo Cacciamali,
Legato don Giacomo Cacciamali,
Legato Ludovica fu Ludovico Cacciamali.
In osservanza alla L.17 luglio 1890 n. 6972 e degli articoli 55-56 e sulla base del regio decreto 22 maggio 1892, reso esecutivo il 17 maggio 1893, il Consorzio Cacciamali cessa la gestione autonoma e viene concentrato nella Congregazione di carità.
Nelle fasi preliminari, l'amministrazione della Congregazione di carità, interpellata dagli organi superiori, esprime parere negativo all'accorpamento del Consorzio Cacciamali. La Giunta provinciale amministrativa, nella comunicazione del 18 marzo 1892, inviata alla Congregazione di carità, a proposito della Misericordia Cacciamali si esprime invece a favore del concentramento così pure il Consiglio di Stato. Con la consegna dell'amministrazione, l'archivio del Consorzio viene quindi trasferito in quello della Congregazione di carità.
La rendita annua proveniente dal soppresso Consorzio, mantenuta ancora in gestione separata, nell'anno 1908, è di L. 800 e si dispensano pasta e sale ai poveri il Giovedì Santo, denaro sotto forma di bollettini, il 13 dicembre, ogni anno, nel giorno di Santa Lucia. (b. 37, fasc. 441). L'amministrazione separata delle rendite viene mantenuta ancora negli anni Dieci e per alcuni aspetti anche nei successivi anni Venti.
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Note
(1) Un riassunto del decreto è riportato nel Libro dei conti degli anni 1746-1846 a c. 11 r. (b. 3, fasc. 57).
(2) Pietro Giuseppe, Vincenzo fu Alessandro e Pietro Michele, fu Antonio, ibidem, c. 74 v.

Compilatori
Del Bello Sergio, archivista