Comune di Almenno San Bartolomeo (1601 -)

Sede: Almenno San Bartolomeo

Tipologia ente: ente pubblico territoriale

Progetto: Comune di Almenno San Bartolomeo

Il comune di Almenno S. Bartolomeo fu costituito come comune autonomo nel 1601 con la divisione del comune di Almenno nei due comuni di Almenno S. Bartolomeo e Almenno S. Salvatore: il primo formato dalle contrade Longa, Pussano e Albenza, il secondo dalle contrade di Almenno di Sotto, Porta e Borgo. Anteriormente a questa data i due comuni costituivano un'unica realtà amministrativa.
Il comune di Lemine, sicuramente esistente nella metà del XII secolo, fu riconosciuto ufficialmente nel 1220 con la cessione dei diritti feudali al comune da parte del vescovo di Bergamo (transazione 3 marzo 1220) (1). Nel corso del '300 conobbe un periodo di decadenza fino ad essere nella seconda metà del secolo diviso nei due comuni di Almenno Inferiore ed Almenno Superiore. Tale separazione amministrativa fu il risultato di un lungo periodo di lotte tra le fazioni guelfa e ghibellina che a partire dalla fine del '200 portarono la parte alta del territorio a schierarsi con la Valle Imagna e con Palazzago (guelfi) e la parte inferiore a schierarsi con la città di Bergamo (ghibellini). Il comune fu diviso con atto 26 gennaio 1393, e il confine fu sancito nel 1456 (2). Con il passaggio del territorio alla Repubblica di Venezia, Lemine inferiore venne distrutta per rappresaglia nel 1443, essendosi schierata contro Venezia durante gli scontri che si susseguirono dal 1428 al 1441. Lemine superiore al contrario venne premiata con numerosi privilegi tra i quali l'istituzione nel 1428 di un Vicariato che ebbe un assetto territoriale definitivo solo dopo il 1443, comprendente Lemine, Vall'Imagna e Palazzago, e che fu dotato di propri Statuti nel 1444.
Alla fine del 1500, il territorio di Almenno, comprendente Almenno S. Bartolomeo e Almenno S. Salvatore, è descritto dal Da Lezze come formato da diverse contrade e abitato da 2054 anime, 432 fuochi. L'amministrazione era affidata ad un Consiglio generale, composto dai capi famiglia, che a sua volta eleggeva ogni anno un consiglio di 24 membri così composto: un sindaco e un consigliere per ogni contrada con il compito di portare le istanze di ciascuna squadra; due consoli per la riscossione delle tasse, il pagamento dei debiti e di denuncia dei reati al vicario o al magistrato di Bergamo; quattro sindaci per l'amministrazione dell'Ospedale di S. Cristoforo; due anziani con il compito di coadiuvare il Vicario e per il calmiere dei prezzi; due calcolatori per sovraintendere alle strade; quattro sindaci per l'amministrazione delle elemosine raccolte nella chiesa della Madonna del Castello (3).
La separazione nei due comuni di Almenno S. Bartolomeo e S. Salvatore sancita con atto divisionale 30 marzo 1601 avvenne in seguito all'istanza avanzata il 6 novembre 1598 davanti alle Autorità Civili di Bergamo dai sindaci delle contrade di Longa, Pussano e Albenza.
Con la distrettualizzazione del 1797 Almenno S. Bartolomeo venne privato di una porzione di territorio compresa tra i torrenti Lesina e Borgogna per la formazione del comune di Barzana (5). Dal 1797 al 1798 viene prima inserito nel cantone di Almenno, collocato nel distretto II di Almenno, nel distretto V di Imagna, e nel distretto I di Bergamo (4). Dal 1801 al 1805 fu unito nel comune di Almenno con S. Salvatore, S. Bartolomeo e Albenza. Nel gennaio del 1810 aggregò Ubiale e Clanezzo (6), mentre nell'aprile del 1812 venne di nuovo a sua volta aggregato ad Almenno S. Salvatore fino al 1816 quando, con L. 12 febbraio 1816, venne collocato nel distretto IV di Almenno S. Salvatore. Maironi da Ponte nel suo Dizionario odeporico (1820) lo descrive come "fertile in biade, in gelsi e produce molto vino e assai generoso" e ne elenca le contrade: Barlino, Longa, Canova, Agro, Puzzano, Cerita, monte Combone (monte Lomboni), Ripa selvatica, Casagno, Capochelli, Sotto-lunga, Casecco, Corserola, Carighetti, Castello, Rescanzi, Campino e Bosco. Il territorio si estendeva oltre alla parrocchia di S. Bartolomeo, anche a quella di Albenza, e a porzioni delle parrocchie di S. Bernardo di Roncola e di Palazzago. Gli abitanti erano 1200 per la maggior parte agricoltori e vignaioli, tranne alcune famiglie di nobili e di artigiani (7).
Nel 1929 avvenne la cessione a Paladina della frazione Ghiaie. (8) (9)

Compilatori
Citerio Lucia, Archivista
Ganzerla Sergio, Archivista