Ospedale Bettoni (1849 - [1937])

Sede: Almenno San Bartolomeo

Tipologia ente: ente di assistenza e beneficenza

Progetto: Comune di Almenno San Bartolomeo

Con testamento 15 febbraio 1849 Vincenzo Bettoni dispose l'istituzione di un Ospedale per la cura degli ammalati poveri dei comuni di Almenno S. Bartolomeo e Palazzago (1).
Dalla morte di Vincenzo Bettoni, avvenuta il 14 luglio 1849, il patrimonio fu gestito da Pietro Malliani, quale amministratore dei Luoghi Pii Elemosinieri eredi di Vincenzo Bettoni, fino al 31 dicembre 1852, data di effettivo passaggio dell'amministrazione ai LL. PP. Elemosinieri in seguito al decreto 12 luglio 1852 del Tribunale di Bergamo di aggiudicazione dell'eredità. Per questo periodo il patrimonio fu gestito in maniera provvisoria in attesa della sistemazione delle questioni di successione con gli altri eredi del testatore. Nell'archivio sono presenti il rendiconto della gestione Malliani, il Cabreo dei beni stabili costituenti il patrimonio, l'inventario giudiziale della sostanza lasciata (2) e altra documentazione precedente alla morte di Vincenzo Bettoni perché giustificativa delle proprietà e delle pendenze ancora in corso alla sua morte.
Attraverso l'esazione dei crediti e la vendita di immobili vennero affrontate le spese per l'istituzione dell'ospedale che avvenne solo nel novembre 1856, nello stabile acquistato dalla famiglia Alessandri.
Alle cure ospedaliere gratuite erano ammessi i malati poveri, affetti da malattie acute e domiciliati da almeno tre anni nei comuni di Palazzago e Almenno S. Bartolomeo, compresi gli abitanti della frazione Ca' Barile di Brembate di Sopra, già in territorio di Almenno S. Bartolomeo e aggregata nel 1853 al comune di Brembate Sopra. I malati cronici e, in casi di urgenza, i forestieri e i militari erano ammessi dietro il pagamento di rette. Inoltre erano accettati casi urgenti (ferite, fratture, ecc.) anche se sprovvisti di certificato di povertà. L'ospedale era dotato di sette infermerie distinte in maschili e femminili e per casistica di malattia (malattie ordinarie o contagiose), stanza mortuaria, locale per la disinfezione, sala d'aspetto e di ambulatorio diurno, cucine e di un padiglione bagni al quale potevano anche accedere a pagamento i privati. Il servizio sanitario era svolto dal medico condotto in consorzio con il comune di Almenno S. Bartolomeo (in seguito anche con il comune di Barzana), un farmacista, e due infermieri salvo assunzione provvisoria di altri infermieri per motivi straordinari. (3)
Le spese per il funzionamento dell'Ospedale erano sostenute con le rendite del patrimonio immobiliare.
Nel corso del Novecento attraverso diverse convenzioni vennero ammessi alle cure ospedaliere invalidi di guerra, tubercolotici, malati psichici. Il personale infermieristico era fornito dell'Istituto Palazzolo di Bergamo tramite apposita convenzione.
Con l'istituzione dell'Ente Comunale di Assistenza (1937), anche l'amministrazione dell'Ospedale passò al nuovo ente.

Note
(1) Copia del testamento di Vincenzo Bettoni si trova nell'unità 197-all.4, fald. 16
(2) Vedi serie Rendiconti (2.2.11) unità 1, carteggio unità 169 fald. 13, serie Cabrei dei beni stabili (2.2.6) unità 3.
(3) Regolamento igienico sanitario dell'ospedale Bettoni del 1877 (unità 183, fald. 13).

Compilatori
Citerio Lucia, Archivista