Edison spa [numero REA: 956629 Mi] (1884 -)

Altre denominazioni:
Società generale italiana Edison di elettricità SA

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 956629 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Società generale italiana Edison di elettricità Sa - società anonima per azioni - L. 3.000.000 - 40.10

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Edison spa - società per azioni - Euro 634.132.123 - 65.20

Profilo storico
La Società Generale Italiana Edison di Elettricità venne costituita il 6 gennaio 1884 su iniziativa della più autorevole personalità tecnico-scientifica milanese del tempo, Giuseppe Colombo, che ne divenne il primo amministratore delegato. Dopo un primo, difficoltoso periodo iniziale, alla metà degli anni novanta la Edison ottenne l'appoggio finanziario della neonata Banca Commerciale Italiana, a rappresentare la quale sarebbe entrato nel consiglio di amministrazione l'ingegner Carlo Esterle che, nominato consigliere delegato a partire dal gennaio 1897, avrebbe guidato la Edison sino alla sua morte (1918). Sotto la gestione Esterle la Edison, completato l'impianto idroelettrico di Paderno d'Adda, partecipò allo sviluppo del settore elettrico contribuendo alla costituzione di importanti società e conquistando a sua volta le più importanti concessioni idroelettriche e le principali reti di trasporto in Lombardia e nelle regioni del Nord. Nel 1918 la direzione della società passa all'ingegner Giacinto Motta che, liberatosi dagli ormai scomodi legami con la Comit in occasione dell'aumento del capitale della Edison da ventiquattro a novantasei milioni - effettuato pochi giorni dopo la sua nomina a consigliere delegato - impresse alla società un più rapido ritmo di sviluppo. Ai nuovi impianti si unirono nuove partecipazioni azionarie, che fecero del gruppo Edison, con cinquantasei società controllate e 1.350 milioni di capitale, la maggiore potenza finanziaria di tutta l'industria italiana.

Al termine della seconda guerra mondiale, dopo la morte dell'ingegner Motta, la direzione della Edison passò all'ingegner Giorgio Valerio e a Pietro Ferrerio, che ne divenne il nuovo presidente. Le ipotesi di nazionalizzazione dell'industria elettrica furono bloccate a partire dal 1947, quando si aprì un periodo di miglioramenti crescenti delle condizioni tariffarie ottenute dalle società elettriche. La legge istituiva dell'Enel (dicembre 1962) prevedeva circa 1.500 miliardi di indennizzi alle società elettriche e la Edison, che nei due anni successivi avrebbe incorporato un gran numero di società da essa controllate, rafforzò la propria tendenza ad espandersi nei settori chimico, elettromeccanico ed elettronico, siderurgico e meccanico, tessile e della distribuzione (Standa). Il 7 luglio 1966, a poco più di tre anni di distanza dalla nazionalizzazione dell'industria elettrica, il gruppo Edison si fuse con un altro grande impero industriale, la Montecatini, incorporandola e dando vita alla Montedison, rendendo cosi esecutiva la più grossa operazione di concentrazione industriale italiana.

Negli anni successivi, la Edison proseguì l'attività di "autoproduzione" di energia elettrica destinata prevalentemente agli impianti industriali del gruppo Montedison. Rifondata come Edison spa nel 1976, la società, grazie al nuovo quadro legislativo degli anni novanta, ha potuto costruire nuove centrali elettriche ad alto rendimento e ridotto impatto ambientale, preparandosi all'imminente liberalizzazione del settore. Oggi la Edison spa è capofila di Montedison spa per l'energia ed è - con milleseicento dipendenti, ventidue centrali idroelettriche e dodici termoelettriche di cui nove a ciclo combinato con cogenerazione - il secondo operatore italiano del settore e l'unico gruppo nazionale integrato nella produzione, trasporto e vendita sia di elettricità che di gas naturale.

Bibliografia: B. Bezza (a cura di), Energia e sviluppo. L'industria elettrica italiana e la Società Edison, Torino, 1986; P. Bolchini, G. Motta, La Società Edison e il fascismo, in Storia in Lombardia , 12 (1989); P.A. Toninelli, La Edison. Contabilità e bilanci di una grande impresa elettrica (1884-1916), Bologna, 1990.

Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Giuseppe De Luca