Caffaro - Società per l'industria chimica ed elettrochimica spa [numero REA: 1321107 Mi] (1906 -)

Altre denominazioni:
Società Elettrica ed Elettrochimica del Caffaro

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 1321107 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Società Elettrica ed Elettrochimica del Caffaro - società in accomandita per azioni - L. 4.000.000 - 24.1

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Caffaro - Società per l'industria chimica ed elettrochimica spa - società per azioni - L. 178.501.435.000 - 74.15.0

Profilo storico
Sorta per iniziativa di un comitato promotore formatosi nel 1903, la Società Elettrica ed Elettrochimica del Caffaro ebbe origine il primo febbraio del 1906, con lo scopo di sfruttare le risorse idriche del torrente Caffaro in provincia di Brescia per fini elettrici ed elettrochimici; venne cosi realizzato un impianto per la produzione di energia elettrica convogliando l'acqua della rapida a Valle Bagolino nella centrale di Ponte Caffaro, che veniva infine ad alimentare lo stabilimento di Borgo San Giovanni, dove venne iniziata la produzione di cloro-soda. Ben presto l'azienda estese le proprie lavorazioni elettrochimiche tanto per uso agricolo quanto per applicazioni industriali a tal punto che, dopo solo un decennio di attività, i suoi articoli sorpassarono il centinaio. Nel 1925 furono iniziati i lavori per un potenziamento degli impianti idroelettrici con la costruzione di un serbatoio e di una nuova centrale e sempre in linea con questa politica l'impresa si interessò dapprima alla costituzione della Società Forze Idroelettriche Alto Caffaro per la captazione di ulteriore energia nell'alto bacino del fiume e successivamente la incorporò.

Nel 1935, per la prima volta in Italia, l'azienda produsse - nell'impianto di Borgo San Giovanni, ormai arrivato ad occupare più di 100.000 mq., oltre 650 operai e un centinaio fra dirigenti e funzionari - una serie di cloro- derivati organici tra cui il clorocaucciu; due anni più tardi costituì la Società Litacrom (incorporata poi nel 1955) per la produzione di terre decoloranti, con stabilimento a Porto Marghera e più di 100 operai; contemporaneamente, "per rendere vieppiù autarchica l'economia nazionale", la Caffaro si fece promotore della costruzione, nella zona industriale di Apuania, di un impianto per la fabbricazione di anticrittogamici ed insetticidi e di altri prodotti ad uso industriale. Nel secondo dopoguerra, venne dato particolare impulso alla struttura di Porto Marghera dove furono realizzati concimi complessi, ammoniaca e acido nitrico; nel 1958 si iniziò la costruzione del grande impianto Caffaro II, che entrò in funzione nel corso del 1960, massimizzando la potenza delle centrali. Nel 1964, in seguito all'incorporazione della Seuc - Società Elettrochimica Ugine-Caffaro, l'azienda assunse l'attuale ragione sociale di Caffaro - Società per l'Industria Chimica ed Elettrochimica, che nel 1971 acquisì una partecipazione nella Elicaffaro-Mormino, attiva nella fornitura di elicotteri attrezzati per la distribuzione di antiparassitari.

Nel 1985 il controllo del capitale di rischio della Caffaro passava alla Snia BPD e in seguito a questa operazione la società assumeva la funzione di sub-holding operativa per il settore chimico del gruppo milanese. Negli anni Novanta, l'azienda, con circa 1.900 dipendenti, ha cessato la produzione di terre decoloranti, limitandone la gestione ai soli processi di commercializzazione. Parallelamente il gruppo ha ulteriormente rafforzato la sua presenza nella chimica applicata e nei tecnomateriali.

Data aggiornamento: 10/01/2000
Autore della scheda: Giuseppe De Luca