Azienda Trasporti Milanesi - ATM [numero REA: 631173 Mi] (1861 -)

Altre denominazioni:
Società Anonima degli Omnibus SA

Sede: Milano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 631173 Mi

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:

Società Anonima degli Omnibus SA - società anonima per azioni - L. 500.000 - 60.21

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:

Azienda Trasporti Milanesi - azienda speciale - L. 1.264.168.256.811 - 60.21

Profilo storico

Nel 1861 un gruppo di "capitalisti" milanesi presentava al Comune di Milano un progetto per la realizzazione di una rete di 11 linee servite da omnibus. In seguito all'approvazione del consiglio comunale dell'istituzione in via sperimentale di 3 linee, i soci promotori il 28 giugno dello stesso anno costituivano la Società Anonima degli Omnibus (SAO) con un capitale di 500 mila lire suddiviso in mille azioni. Il servizio, iniziato l'anno successivo, veniva esercitato con vetture da 8 posti trainate da un cavallo. Nel 1880 il Comune acconsentì alla costruzione di una rete tramviaria su "rotaie ferrate". Vinse la gara d'appalto la Sao che, di fatto, all'epoca risultava l'unica responsabile dell'estensione del servizio tramviario nel capoluogo lombardo. Nell'occasione il capitale fu elevato a 1,5 milioni. Il servizio a trazione animale veniva definitivamente abbandonato nel 1895, allorquando la Sao, dopo una strenua battaglia per ottenere l'esclusiva dell'elettrificazione della rete tramviaria, venne incorporata dalla sua aggressiva concorrente Edison, che in questo modo riuscì a collocare l'energia prodotta dall'impianto idroelettrico di Paderno d'Adda, di sua proprietà. Questa poté beneficiare del sostegno finanziario di un gruppo di banche private (Feltrinelli, Zaccaria Pisa) e dalla neonata Comit. La trasformazione della rete a trazione elettrica venne completata nel 1898, per complessivi 61 km di estensione. Nei vent'anni di gestione del servizio ad opera della Edison, sotto la spinta dell'incremento demografico ed edilizio registrato a partire dalla fine del secolo, il numero di linee in esercizio arrivò a superare le 30 unità. La media giornaliera di biglietti distribuiti toccò quota 500 mila, mentre la redditività complessiva era quintuplicata.

Nel 1917, alla scadenza della concessione, l'amministrazione comunale, retta dal Partito Socialista, optò per la municipalizzazione del servizio e provvide a rilevare dalla Edison tutto il materiale mobile e di linea. Contemporaneamente venivano ripresi i piani di ammodernamento e di ampliamento della rete che, nel 1928, raggiungeva i 217 km. di lunghezza, mentre veniva attuata la cosiddetta "gestione ad economia" del servizio. Nel 1926 la nuova municipalità fascista dette vita alla riforma della rete, fondata sull'organizzazione scientifica del lavoro, su una più precisa configurazione aziendale e su un principio di diversificazione dei trasporti (comparivano i primi autobus). Nel 1931 si costituiva formalmente l'azienda speciale Azienda Tramviaria Municipale. Essa acquisiva la Compagnia Automobilistica Milanese-Cam (controllata dalla Fiat), iniziando cosi a gestire il servizio automobilistico cittadino, cui presto furono affiancate le prime linee di filobus. Dopo i difficili anni della guerra venne faticosamente avviata la ripresa della normale attività aziendale, nonostante il perdurare di forti squilibri nei conti. Gli anni Sessanta furono caratterizzati da crescenti disavanzi, in virtù dell'aumentato costo del lavoro e della diminuzione del traffico pubblico, effetto della motorizzazione privata di massa. La ripresa della gestione economica della municipalizzata coincise negli anni successivi con l'aumento costante dell'utenza. Nel novembre 1964 venne inaugurata la prima linea della metropolitana (la "rossa") sul percorso Lotto-Sesto Marelli, per un totale di 12,3 km di lunghezza e 21 stazioni.

Cinque anni più tardi, nel dicembre 1969, fu aperto al pubblico il tratto della seconda linea (la "verde") tra Caiazzo e Cascina Gobba (8 stazioni per 6,3 km di lunghezza). Nel contempo l'ATM con il 1° gennaio 1965 assume la denominazione di Azienda Trasporti Municipali a seguito dell'entrata in vigore del Nuovo Regolamento Speciale per i rapporti tra il Comune e l'Azienda. Con gli anni Sessanta il trasporto pubblico dovette però fronteggiare i problemi posti dallo sviluppo della motorizzazione: una nuova organizzazione delle rete venne studiata e concepita come un insieme integrato di linee, modificando l'offerta di trasporto. Nel 1970 venne poi introdotta la tariffa oraria che permette di viaggiare, con un solo biglietto, in tutta la città. Gli anni '80 hanno visto l'inizio dei lavori per la costruzione della terza linea della metropolitana (la "gialla"), aperta al pubblico tra il 1990 ed il 1991; nel frattempo furono prolungate la rossa e la verde, fino al raggiungimento delle dimensioni attuali (nel 1996 erano 69,3 i km di linee metropolitane). Contemporaneamente, a partire dal 1984, ATM ha iniziato ad occuparsi di parcheggi di interscambio, vale a dire grandi parcheggi custoditi in corrispondenza di alcune stazioni periferiche della metropolitana che consentono ai cittadini provenienti dall'hinterland di spostarsi con i mezzi pubblici lasciando la macchina ai confini della città. Con il 1° gennaio 1999, ATM ha assunto la forma giuridica di "azienda speciale", assieme alla nuova denominazione "Azienda Trasporti Milanesi". Entro il 2000, si appresta a diventare società per azioni, come disposto dalla legge regionale 22 del 29 ottobre 1998

Bibliografia: Mantegazza A., Pavese C., L' ATM di Milano, 1861-1972 : un secolo di trasporto urbano tra finalita pubbliche e vincoli di bilancio, Milano, 1993.

Data aggiornamento: 10/01/2000

Autore della scheda: Giuseppe De Luca