Cooperativa di Consumo ed Agricola di Bormio sc [numero REA: 2944 So] (1909 -)

Sede: Bormio

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 2944 So

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Cooperativa di Consumo e Agricola di Bormio - Società anonima cooperativa a capitale illimitato - - - v. Note

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Cooperativa di Consumo ed Agricola di Bormio - Società Cooperativa - Società cooperativa - - - v. Note

Profilo storico
La Cooperativa di Consumo e Agricola di Bormio veniva costituita nel marzo del 1909 grazie all'apporto di circa 600 soci. Scopo dell'iniziativa l'acquisto e la distribuzione a condizioni di favore di derrate e di generi di consumo come anche ' come recitava lo statuto sociale ' 'la fondazione, l'esercizio e l'appoggio di quelle istituzioni che hanno di mira il miglioramento economico e morale dei soci'. Negli anni seguenti, alla sede originaria di Bormio si sarebbero aggiunte quelle di Valdidentro (1918), Valfurva (1919) e Valdisotto (1923). Alla crescita dei negozi gestiti dalla cooperativa (con una decina di dipendenti), inoltre, sarebbe corso parallelo l'allargamento della gamma dei prodotti venduti che così avrebbero compreso anche tessuti, filati, terraglie, casalinghi, ferramenta, scarpe e articoli di cancelleria. Dal 1921, poi, era stato inaugurato a Bormio il forno sociale, inizialmente gestito da una famiglia di panettieri residenti nella sede sociale in seguito (1955) dato in gestione ad un esterno che forniva la cooperativa e commercializzava in proprio il resto della produzione. Le conseguenze della crisi internazionale dei primi anni Trenta avrebbero influenzato anche l'andamento della cooperativa bormiese, che tuttavia avrebbe dimostrato una buona capacità di tenuta riuscendo anche ad aiutare, attraverso la concessione di crediti, numerose famiglie di soci. Lo stesso sarebbe avvenuto anche negli anni del secondo conflitto mondiale e questo nonostante il razionamento e il tesseramento di molti generi e le difficoltà di comunicazione con il resto della provincia. A partire dal dopoguerra, si apriva per la cooperativa un periodo di relativa difficoltà, al pari di molte altre istituzioni simili, provocato dal crescere della concorrenza, dall'aumento progressivo di tasse e tributi e ' come evidenzia ad esempio il bilancio sociale del 1954 ' 'la scarsa considerazione per un organismo come il nostro'. Intorno alla metà degli anni Sessanta, i 400 soci della cooperativa decidevano di conferire l'attività commerciale al Consorzio agrario provinciale di Sondrio (oggi Consorzio interprovinciale di Sondrio e Como) e di procedere alla chiusura delle filiali sparse negli altri comuni della zona. Alla fine degli anni Settanta, la cooperativa avrebbe ripreso l'attività di vendita diretta ma si sarebbe trattato di una breve parentesi dopodiché ancora una volta si sarebbe scelto di darla nuovamente in affitto. La decisione rifletteva nuovamente la considerazione che alla gestione diretta non corrispondeva un'adeguata redditività per costi di gestione ritenuti eccessivi. Negli anni seguenti, l'attività della cooperativa si sarebbe così limitata a gestire i frutti derivanti dai contratti d'affitto e derivanti dagli immobili sociali di Valdidentro e di Bormio, quest'ultimo dato recentemente in comodato all'ente che gestisce il Parco Nazionale dello Stelvio che provvederà alla completa ristrutturazione dell'edificio. Negli ultimi tempi, infine, per riprendere quelle che erano le finalità iniziali della cooperativa di consumo, è stato concluso un accordo con il gestore dell'attività commerciale che prevede per i soci, per una settimana al mese, di usufruire di sconti su di un paniere di beni definiti oltre ad altre vendite promozionali.

Data aggiornamento: 27/12/2006
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni