ICMA Industria Carte Metalizzate ed Affini srl [numero REA: 29829 Lc] (1933 -)

Sede: Mandello del Lario

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 29829 Lc

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
ICMA Industria Carte Metalizzate ed Affini S.A. - Società anonima - 700.000 (lire) - v. Note

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
ICMA Industria Carte Metalizzate ed Affini srl - Società a responsabilità limitata - 100.000,00 Euro - 21.12

Profilo storico
La ICMA S.A. veniva costituita nel marzo del 1933 allo scopo della lavorazione e del commercio di carte metalizzate ed affini, quali bronzi e similoro in polvere e in fogli. Fondatrice dell'impresa è Matilde Carcano che aveva alle spalle un'esperienza imprenditoriale nella ditta di famiglia 'Antonio Carcano', fondata a Mandello del Lario negli anni ottanta dell'Ottocento dal padre Antonio Carcano e specializzata nella produzione di stagnola; un articolo, come lo definiva lo stesso fondatore, fortunato 'perché la stagnola si butta via ed i clienti rimangono gli stessi'. Seppur non presente ufficialmente nel novero dei soci fondatori - i due figli di Antonio, Carlo ed Ercole, e suo marito Mario Bianchi ' Matilde Carcano era la vera ispiratrice dell'iniziativa. Fin dal 1925, anno della scomparsa del padre, e fino al raggiungimento della maggiore età da parte dei suoi fratelli, gestì l'impresa di famiglia. A partire dal 1933, passò ad occuparsi dell'ICMA diversificando la produzione verso la realizzazione di carte speciali ed estetiche per il rivestimento delle scatole e l'imballaggio di presentazione in genere. Allo scopo aveva fatto giungere dalla Germania, nazione d'eccellenza per la patinatura e la lavorazione della carta, la prima macchina patinatrice accompagnata da un tecnico tedesco che avrebbe lavorato per alcuni anni nell'impianto di Mandello. Dopo la morte prematura di Carlo Carcano nel maggio del '39, Mario Bianchi vendeva il latifondo 'San Marchetto' a Corsico per acquistare la quota capitale detenuta da Ercole Carcano, erede anche delle proprietà del fratello. Nell'aprile del 1942, la società veniva trasformata in accomandita semplice sotto la ragione sociale Società Industria Carte Metallizzate ed Affini ICMA di M. Carcano Bianchi & C. con Matilde Carcano in qualità di socio accomandatario e Mario Bianchi quale accomandante. Nel 1947 Elena, figlia di Mario e Matilde, sposava l'ing. Luigi Buzzi appassionato di tecnica e anche di chimica che entrava a far parte di ICMA pur continuando nella sua attività di produzione di macchine equilibratrici per rotori che avrebbe dato origine a CEMB spa. Nel marzo del 1950, l'impresa, che continuava ad avere sede sociale a Milano, veniva nuovamente trasformata nella Industria Carte Metallizzate ed Affini con un capitale sociale di 3 milioni di lire. Tre anno più tardi, contemporaneamente al trasferimento della sede nella località lariana, l'oggetto sociale veniva ampliato andando a comprendere anche la 'costruzione di macchine in genere ed il commercio di articoli ottici'. Nell'estate del 1956, in seguito alla scomparsa di Matilde Carcano Bianchi, veniva nominato amministratore unico dell'impresa il marito della figlia Elena, l'ing. Luigi Buzzi. Si era nel pieno del cosiddetto 'miracolo economico' e anche l'azienda di via Risorgimento, nella quale lavoravano una sessantina di dipendenti, stava conoscendo un discreto sviluppo. L'esaurirsi della fase di crescita, ormai negli anni Sessanta, coincideva anche per l'impresa di Mandello con l'acuirsi della concorrenza che riduceva i margini di profitto e con il forte aumento del costo della manodopera. Di fronte a questa situazione, l'ICMA reagiva puntando, grazie anche all'emissione di un prestito obbligazionario di 100 milioni di lire, su di un vasto programma di aggiornamento tecnologico in grado di produrre una contrazione dei costi di gestione. Nel 1974 entrava in azienda, appena dopo la laurea in Bocconi, Silvia Buzzi, figlia di Luigi ed Elena. Parallelamente, veniva deciso di allargare il campo d'attività che così andava a comprendere la lavorazione e il commercio di carte, tessuti, laminati plastici e alluminio in lamina. Negli anni seguenti, nonostante la difficile congiuntura economica, l'impresa faceva registrare dei buoni risultati d'esercizio, segno questo che il programma di aggiornamento e la diversificazione produttiva si erano rivelate scelte azzeccate. Sul finire del decennio, l'impresa (ormai con una quarantina di dipendenti) era anche riuscita nel suo tentativo di penetrare nei mercati stranieri (Centro America e paesi asiatici), tanto che le vendite su estero coprivano quasi il 30% del totale. Nel corso degli anni '80, le vendite conoscevano una certa ripresa. A contribuirla, non solo la vendita dei prodotti 'classici' (quali, ad esempio, le carte Icmadoro, Metalin e Uso Pelle) ma anche l'incremento nel commercio di nuovi prodotti, quale per esempio la carta Kraft Termoadesiva e quella Seta Como, ben presto imitata dalla concorrenza. Il buon andamento aziendale, inoltre, era il frutto di un'accorta politica di investimento in tecnologie più avanzate e, come detto in precedenza, nel tentativo continuo di allargare la gamma dei prodotti. Superati i difficili primi anni '90, l'azienda sarebbe stata in grado di proseguire puntando sempre sull'innovazione di prodotto e sull'adeguamento tecnologico dei propri impianti. Sul versante societario, dopo la scomparsa dell'ing. Luigi Buzzi avvenuta nel 1988, vede la presenza di quattro generazioni della famiglia Bianchi Buzzi. Alla signora Matilde Bianchi Carcano sono succeduti Elena e Luigi Buzzi, Silvia Buzzi Torri, Carlo Buzzi ed ora Elena Maria Carla Torri, laureata in economia aziendale, e infine l'ing. Giancarlo Torri.

Data aggiornamento: 01/09/2006
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni