Seteria Bianchi srl [numero REA: 78491 Co] (1925 -)

Sede: Capiago Intimiano

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Numero REA: 78491 Co

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Seteria Bianchi di Bianchi rag. Giuseppe - Ditta individuale - - - Fabbricazione di stoffe di seta e miste

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Seteria Bianchi srl - Società a responsabilità limitata - 300.000,00 - 17.24

Profilo storico
Le origini della società risalgono ai primi mesi del 1925, quando il rag. Giuseppe Bianchi comunicava alla Camera di Commercio di Como l'avvio dell'attività della ditta individuale Seteria Bianchi di Bianchi rag. Giuseppe. In realtà, la famiglia Bianchi aveva iniziato a farsi conoscere nel settore della tessitura serica comasca fin dal 1907, quando il padre di Giuseppe, Ettore, dopo una lunga carriera continentale come venditore viaggiante di articoli di seta, aveva deciso di impiantare una piccola manifattura insieme al cugino Pietro Pizzala, quest'ultimo abile tecnico tessile. L'azienda avrebbe svolto la propria attività fino al 1917, anno questo della scomparsa del fondatore Ettore Bianchi. Terminato il conflitto, nel quale aveva valorosamente combattuto come ufficiale nel corpo degli Alpini, il figlio Giuseppe riprendeva l'attività di famiglia, sempre in società con il Pizzala, per poi assumerne la piena proprietà proprio nel corso del 1925. Specializzata nella produzione di tessuti per fodere, per cravatteria, per fazzoletti da taschino e per busti, la ditta otteneva ben presto risultati più che lusinghieri, tanto che nell'ottobre del 1927 decideva di lasciare il laboratorio di Como per trasferire l'attività nell'impianto di Capiago Intimiano, nel quale erano occupati una trentina di operai. Nel capoluogo rimaneva la sede amministrativa e il reparto spedizioni in via Vittorio Emanuele 36, mentre a Milano funzionava un ufficio vendite. La fase di crescita, tuttavia, conosceva un certo arresto in seguito agli effetti della 'grande depressione' iniziata nel 1929 negli Stati Uniti. Al crollo della domanda, la Seteria Bianchi (il cui marchio un piccolo ragno nero e rosso e la sua tela era ormai ben conosciuto) rispondeva avviando un programma di contenimento dei costi concretizzatosi, per esempio, con la chiusura degli uffici di Milano (1932) e di Como (1936) e il trasferimento della sede sociale a Capiago. Nella seconda metà del decennio Trenta, la corsa dell'impresa sarebbe ripresa grazie anche ad una maggiore diversificazione della produzione, che ora comprendeva anche tessuti per pelletteria, valigeria e per bandiere e, dal 1935, i tessuti impiegati per gli abiti papali. Nel corso del secondo conflitto mondiale, l'azienda ' ormai forte di una cinquantina di occupati ' convertiva in parte la sua produzione realizzando seta per paracaduti e tessuti di albene (fibra di acetato opaca) per le uniformi estive degli addetti alla sicurezza cittadina. Nel 1946 il figlio Ettore entrava nell'impresa seguito, qualche anno più tardi, dal fratello Fulgenzio. In seguito all'ingresso della seconda generazione, nel 1951 la ditta modificava la propria ragione sociale in Seteria Bianchi di Bianchi rag. Giuseppe e Figli società di fatto. Nel 1957, raggiunti i settant'anni, Giuseppe Bianchi decideva di ritirarsi dall'attività, che così restava consolidata nella nuova società in nome collettivo Seteria Bianchi di Bianchi ing. Ettore e Fulgenzio. Nel frattempo, l'attività dell'impresa si era ancora maggiormente diversificata andando a comprendere tessuti sacri e per arredamento e la realizzazione di tessuti per cravatte stile regimental, venduti ad enti e istituzioni internazionali e a grandi stilisti della moda. Nella primavera del 1972, la società prima veniva trasformata in accomandita semplice e quasi contemporaneamente vedeva la cessione della quota di partecipazione detenuta da Fulgenzio Bianchi alla signora Daniela Molteni, moglie di Ettore. Negli anni seguenti, la nuova Seteria Bianchi di Bianchi ing. Ettore & C. avrebbe rafforzato la propria posizione sul mercato italiano ed estero attraverso la fornitura di tessuti ad una clientela sempre più prestigiosa.

Ne sono esempio i tessuti d'arredamento forniti alla Casa Bianca e alla reggia di Stoccolma, gli stendardi e le bandiere fornite a molte nazioni europee e i tessuti per le cravatte realizzate per Buckingam Palace e il Parlamento Europeo. Alla fine del 1981, la società veniva nuovamente trasformata nella Seteria Bianchi S.r.l. con un capitale sociale di 300 milioni di lire. Negli anni successivi, l'azienda di Capiago ' con una settantina di dipendenti ' avrebbe proseguito nella sua crescita specie sul mercato americano, che al 1984 'pesava' sul totale del fatturato per quasi il 50%. Alla base di questa performance non solo l'indiscussa qualità dei prodotti, ma anche una costante attenzione all'adeguamento tecnologico degli impianti e dei macchinari. Sul versante societario, sempre negli anni Ottanta, a Ettore Bianchi e alla moglie si sarebbero aggiunti i figli Giuseppe ed Anna. Gli anni Novanta, nonostante la difficile congiuntura che ha caratterizzato i primi anni del decennio, hanno visto l'impresa comasca proseguire con successo nel suo cammino. Oltre al mercato italiano e statunitense, grandi risultati sono stati raggiunti su quello nipponico ed europeo, con particolare attenzione ad Inghilterra, spagna, Francia, Germania, Svizzera e Russia. La produzione è ancor oggi ripartita lungo i tre rami tradizionali (cravatteria, arredamento e arredo sacro) ma ha compreso e comprende anche la realizzazione di microarazzi in numero limitato con disegni di alcuni tra i maggiori artisti contemporanei, quali per esempio sassu, Fiume, Burri e Veronesi.

Bibliografia: vedi Ettore Bianchi, 'Il lavoro aggiunto della seta italiana' in Italia Nostra n. 410, maggio 2005, pp. 10-11.

Data aggiornamento: 20/11/2006
Autore della scheda: Geoffrey Pizzorni