Cassa rurale banca di credito cooperativo di Treviglio sc [numero REA: 6336 Bg] (1893 -)

Sede: Treviglio

Tipologia ente: ente economico/impresa

Progetto: Centro per la cultura d'impresa: censimento descrittivo degli archivi d'impresa della Lombardia

Cassa rurale banca di credito cooperativo di Treviglio sc [numero REA: 6336 Bg]; condizione giuridica: società cooperativa

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività iniziali:
Cassa Rurale di Prestiti di Treviglio - - ; 64.19.1

Ragione sociale/forma giuridica/capitale sociale e settore di attività finali:
Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio Società Cooperativa - 12.530.590,44 euro - ; 64.19.1

La Cassa Rurale di Prestiti di Treviglio venne costituita il 30 dicembre 1893. Anima e ispiratore dell'iniziativa, il monsignor Ambrogio Portaluppi che in questo voleva contribuire ad alleviare le difficili condizioni economiche della maggioranza della popolazione contadina. Anzi, il sacerdote, partendo proprio dalla base economica della Cassa Rurale, si sarebbe reso protagonista della creazione di una serie di istituzioni (per esempio l'Unione Rurale e l'Unione Cattolica Agricola Lombarda) anch'esse volte ad alleviare le pesanti condizioni di vita dei lavoratori agricoli, quest'ultimi spesso preda di usurai o costretti ad emigrare. Motore finanziario della comunità, la Cassa Rurale sarebbe cresciuta velocemente grazie al rapido aumento dei soci. Nel 1909 veniva inaugurata la nuova sede trevigliese di via Carcano 3, mentre l'anno successivo l'istituto di credito assorbì l'Unione Rurale, che si occupava della compravendita di prodotti per l'agricoltura e della commercializzazione per conto dei soci della produzione agricola. Superato il periodo bellico, negli anni seguenti la Cassa proseguì nella sua attività di sostegno all'economia locale. Nel 1937, in osservanza alla nuova legge bancaria, assunse la denominazione di Cassa Rurale ed Artigiana di Treviglio. Il secondo dopoguerra segnò per la società un periodo di ripresa e di rinnovamento. Nel 1947 venne inaugurata la nuova sede sociale sorta nell'area tra via Mulazzani e via Matteotti, sempre a Treviglio. Negli anni seguenti, l'attività bancaria si andò intensificando attraverso l'aumento dei depositi e l'incremento dei fidi concessi specie a quelle aziende che davano lavoro. Parallelamente, cresceva l'area operativa della banca che comprendeva diversi comuni della zona, compresa la gestione delle Casse di Arzago d'Adda e di Castel Rozzone (poi incorporate tra il '66 e l'anno seguente). Nel 1970, dopo che cinque anni prima era stata inaugurata la filiale di Casirate d'Adda, venne deliberata l'incorporazione della Cassa Rurale ed Artigiana di Vailate Scarl. Superati i difficili anni '70 caratterizzati dalla penalizzazione subita dal risparmio a causa degli alti tassi d'inflazione, come anche dal contingentamento del credito, il decennio '80 si apriva con la sfida portata da un settore bancario in rapida evoluzione a cui la Cassa Rurale avrebbe risposto puntando sull'accentuazione della sua natura cooperativa, sul caratterizzarsi come banca della comunità locale con una forte carica di socialità e, infine, puntando sempre più a fare "gruppo" all'interno del tessuto delle casse rurali. Sul piano operativo, si scelse di allargare i servizi, di migliorare la struttura e di varare una politica di espansione territoriale che avrebbe portato, attraverso l'incorporazione delle casse locali, all'apertura delle filiali di Fara d'Adda, Pontirolo Nuovo, Trucazzano ed Albignano. Nel 1994, la denominazione venne modificata in Banca di Credito Cooperativo di Treviglio Scarl. Nel biennio seguente, continuò quel processo di ampliamento territoriale attraverso le fusioni con le Casse di Misano d'Adda e di Calvenzano e l'apertura diretta di nuove filiali in tutta la provincia bergamasca. Nel 1998 la denominazione venne modificata in Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio e Geradadda. Nel 2005, la denominazione è stata nuovamente cambiata in quella attuale. Ad oggi, con 42 filiali, 300 addetti circa e 18 mila soci, la società è una delle maggiori realtà bancarie della provincia e non solo. Dopo oltre un secolo di storia, infine, le parole chiave rimangono mutualismo, solidarietà e localismo.

Compilatori
Pizzorni Geoffrey, Archivista