Cattaneo Cesare (Como 1912 luglio 26 - Como 1943 agosto 24)

Progetto: Politecnico di Milano: Guida alle fonti documentarie dell'architettura del Novecento a Milano e in Lombardia

Professione: architetto

Esponente di primo piano dell'architettura razionalista, Cesare Cattaneo nasce a Como il 26 luglio 1912.
I suoi primi progetti significativi risalgono al 1932, cui seguono undici anni di intenso impegno architettonico. Si laurea nel 1935, al Politecnico di Milano.
Allo stesso anno risale l'Asilo Giuseppe Garbagnati ad Asnago di Cermenate, seguito dalla Fontana monumentale a cerchi e sfere, progettata con il pittore Mario Radice per il Piazzale Corsica a Camerlata e realizzata in via provvisoria alla VI Triennale di Milano; tra il 1938 e il 1939 realizza la sua opera più conosciuta, quella Casa di abitazione di straordinaria tensione emotiva, posta nel cuore di Cernobbio a rappresentare - come egli stesso scrive - "una salutare nota stridentissima" nel grigio contesto architettonico in cui viene a collocarsi.
L'ultima opera realizzata è la sede a Como dell'Unione dei Lavoratori dell'Industria (1938-1942), della quale Kenneth Frampton testimonia che "... è, sotto molti aspetti, la più brillante soluzione dei temi compositivi e tipologici affrontati dai razionalisti di Como...".
Muore a soli 31 anni, a Como, nell'agosto 1943.
Alla modesta quantità di opere realizzate, Cattaneo contrappone una ben più consistente produzione progettuale, documentata dalla cospicua consistenza dell'archivio. Da questa intensa e quasi frenetica attività, ben si coglie il proposito di Cattaneo di far capire, più che di capire egli stesso, quella architettura in un clima di per se stesso ancora molto ostile al linguaggio moderno.
Nonostante tutto, Como rappresenta comunque in quegli anni un esempio di particolare e vivace tensione culturale, animata tra gli altri dal teosofo Franco Ciliberti, proclamatore dei cosiddetti "Valori primordiali".
Proprio a questa tensione ideale e spirituale anche Cattaneo si ricollega, tanto nella sua produzione architettonica quanto in quella sua vivacissima e ragguardevole produzione critica pubblicata sulle principali riviste di architettura dell'epoca. Questa attività collaterale e diremmo fondamentale per completarne quella più strettamente professionale, culmina nel 1941 nella pubblicazione del volume Giovanni e Giuseppe, in cui Cattaneo - sotto forma di dialogo - sviscera e affronta in maniera sistematica le problematiche legate al fare architettura e, soprattutto, al rapporto concreto tra l'architettura e l'uomo che si trova a vivere l'architettura.
Altro aspetto che non si può trascurare e che rappresenta da un lato la singolarità e completezza dell'architetto Cattaneo e dall'altro testimonia ancora una volta la forza accentratrice di quei "favolosi anni Trenta" per la cultura comasca, è certamente il rapporto di Cattaneo con la pittura e con i pittori, in particolare con gli astrattisti comaschi, primi fra tutti Mario Radice e Manlio Rho. Ma non solo; egli stesso, adolescente, si dedica con passione e con risultati di sicuro valore alla pittura figurativa, mentre la sorella Cordelia è pittrice astrattista di grande interesse. La sua affinità particolare con il gruppo dei pittori comaschi si concretizza in particolare nel 1935, nella collaborazione con Radice per la Fontana di Camerlata; collaborazione che porterà poi allo studio di decorazione interna del Palazzo dell'ULI nel 1937-1942 e agli interessantissimi studi di chiese moderne nel 1939-1943.

Compilatori
Cavadini Maddalena, Laureata in storia