Magris Claudio (Trieste 1939 aprile 10 -)

Progetto: Università degli Studi di Pavia: repertorio degli archivi letterari lombardi del Novecento

Professione: docente universitario; traduttore; critico letterario; narratore; drammaturgo

Nasce a Trieste; compie gli studi a Torino, dove si laurea il Lingua e Letteratura tedesca, e dove tornerà tra il 1970 e il 1978 come ordinario della stessa disciplina, per poi trasferirsi definitivamente nella città natale.
Collaboratore del "Corriere della Sera" e di diversi altri quotidiani e riviste, ha tradotto, tra altri, Ibsen, Kleist e Schnitzler, e pubblicato numerosi saggi, tra i quali Il mito asburgico nella letteratura austriaca moderna (1963), Lontano da dove. Joseph Roth e la tradizione ebraico-orientale (1971), Itaca e oltre (1982), Trieste. Un'identità di frontiera (in colaborazione con Angelo Ara, 1982), L'anello di Clarisse (1984), Danubio (1986), la raccolta Utopia e disincanto (2001) e L'infinito viaggiare (2005).
È autore di testi narrativi, tra i quali Illazioni su una sciabola (1986), Un altro mare (1991), Microcosmi (1998), Alla cieca (2005), Lei forse capirà (2006), e teatrali Stadelmann (1988) e La mostra (2001).
[Cfr. DLI, p. 443]

Bibliografia
- DLI = Dizionario della Letteratura italiana, a cura di Sergio Blazina, Milano, Garzanti, 2005 (Storia della Letteratura Italiana, fondata da Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, vol. XIV)

Compilatori
Albesano Silvia