Asnago Mario (Barlassina 1896 marzo 25 - Monza 1981 gennaio 28)

Progetto: Politecnico di Milano: Guida alle fonti documentarie dell'architettura del Novecento a Milano e in Lombardia

Professione: architetto

Mario Asnago nasce il 25 marzo 1896 a Barlassina, comune della provincia di Milano, da Maria Castelnovo e Cesare Asnago, artigiano mobiliere. Il fratello maggiore, Amilcare, prosegue l'attività di famiglia che prende forma di una piccola fabbrica di mobili nella cittadina. La ditta Asnago metterà in produzione molti dei progetti disegnati da Asnago e Vender, offrendo una generosa collaborazione alle sperimentazioni dei due architetti.
Sin da giovane, Asnago rivela una particolare passione per la pittura, frequentando lo studio in Barlassina del pittore Emilio Longoni, allievo nella bottega di Segantini.
Ottenuto il diploma di scuola tecnica superiore, nel 1913 Asnago supera l'esame di ammissione al primo corso comune (congiunto al Politecnico di Milano per le materie di architettura) dell'Accademia di Brera, condividendo l'esperienza con Giovanni Muzio, Emilio Lancia e Gio Ponti.
Dopo i primi due anni, nel 1916 è chiamato alle armi e l'anno successivo, col grado di sottotenente dei bersaglieri, è recluso in prigionia nelle baracche per ufficiali in Austria. Rientrato in Italia, torna a frequentare l'Accademia, insegnando a Nova Milanese per mantenersi gli studi.
Nell'ottobre del 1922 consegue la licenza di architettura al Regio Istituto di Belle Arti di Bologna e il diploma di professore in disegno architettonico e ornato.
Poco dopo si trasferisce a Milano, dove apre lo studio di via Cappuccio 16; qui inizia a lavorare ai numerosi incarichi ricevuti, illustrati nella documentazione consegnata, nel 1927, alla richiesta di abilitazione alla professione all'Ordine degli architetti di Milano, al quale risulta iscritto dall'anno successivo. Fra i lavori citati ve ne sono alcuni, improntati a un linguaggio accademico, svolti in collaborazione con Claudio Vender, col quale lavorerà nello studio di via Cappuccio 11 sino al 1971.
Asnago, ormai architetto affermato, prosegue l'attività didattica nella Scuola di mutuo soccorso operaio di Barlassina, pur dimostrando di non amare particolarmente l'insegnamento della sua disciplina.
Per un decennio, dal 1932 al 1943 è ispettore del Consorzio provinciale per l'istruzione tecnica di Milano.
Sposata la cugina Rina Strada, Asnago abita a Milano in via Petrarca 18, in un appartamento austero nel quale espone i quadri degli amici Funi, Carminati, Carrà e Campigli, coi quali ama intrattenersi in un caffè della galleria Manzoni. L'amore per la pittura lo vedrà esercitarsi per tutta la vita, dedicandosi con passione all'arte con un discreto successo; fra il 1949 e il 1959, i suoi dipinti sono presentati dall'amico Gino Ghiringhelli alla galleria il Milione, una delle più importanti vetrine d'arte moderna di Milano.
Ancora negli anni Sessanta e Settanta i suoi lavori di pittura sono esposti a Milano, Rho, Chiasso e Campione d'Italia, sino alla mostra che il Comune di Como gli dedica nel 1982, a un anno dalla scomparsa.
Nel 1962 si trasferisce a Como, sul lungolago di via Sinigaglia, in un edificio progettato da Luigi Zuccoli, di cui sarà molto amico.
Ritiratosi dalla professione nel 1971, per problemi di salute legati alla sua attività e alla febbrile tensione con cui ha sempre lavorato, lo studio milanese è chiuso e si compromette il rapporto con Vender. Alla morte della moglie, Asnago si ritira in un isolamento nel quale faranno breccia soltanto poche persone, fra le quali Zuccoli, il collaboratore allo studio di Milano Piercarlo Noè e lo scultore Eli Riva.
Muore a Monza il 28 gennaio 1981.

Compilatori
Garnerone Daniele, Architetto