Forti Marco (Firenze 1925 ottobre 3 -)

Progetto: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori: fondo Marco Forti

Professione: critico letterario

Marco Forti nasce a Firenze il 3 ottobre 1925 da Aldo ed Elena Grazzini, primo di cinque figli: Francesco, poi musicista e critico musicale, Maria Giovanna, Paolo e Angelica. L'ambiente familiare, dove convivono diverse confessioni (il padre ebreo, i nonni materni valdesi, la madre cattolica), è particolarmente aperto alla cultura europea in virtù dei frequenti viaggi all'estero, in particolare in Svizzera. Il padre, industriale tessile attivo nella vicina Prato, mantiene la residenza a Firenze, nello stabile di via Giusti di proprietà dei fratelli Rosselli, con frequenti soggiorni nella villa di campagna a Bagno a Ripoli.

Nel 1936 Forti si iscrive al liceo classico Galileo di Firenze.

A seguito delle leggi razziali del 1938 il padre, per non perdere l'azienda di famiglia, la intesta alla moglie Elena.

Nel 1943 ottiene la maturità classica. Dopo l'8 settembre con l'occupazione della città di Firenze la famiglia, che si trova a Bagno a Ripoli, riesce a scongiurare un imminente arresto: il padre, con l'aiuto del Partito d'Azione, si rifugia con documenti falsi nell'Appennino, mentre Forti, che è stato richiamato alle armi ed è quindi renitente alla leva, viene accolto con il fratello Francesco presso il Collegio degli Scolopi di Firenze.

In seguito, sempre grazie all'aiuto del Partito d'Azione, la famiglia tutta riesce a ricongiungersi e a fuggire in Svizzera attraversando il confine italiano con la guida di contrabbandieri. Là vengono prima rinchiusi nei campi di internamento, venendo in contatto con la realtà e l'esperienza della comunità ebraica non italiana e mantenendosi con i lavori più umili. Più tardi vengono liberati e si trasferiscono a Losanna dove Forti frequenta il primo anno di Legge ed entra in contatto con la famiglia di Adriano Olivetti.

Dopo la fine della guerra la famiglia ritorna a Firenze; si iscrive alla facoltà di Lettere seguendo le lezioni di Giuseppe De Robertis senza arrivare alla laurea. Nell'ambiente universitario conosce scrittori e critici come Giorgio Luti e Francesca Sanvitale e inizia le prime collaborazioni giornalistiche con il "Nuovo Corriere" di Romano Bilenchi. A Firenze ritorna anche la famiglia di Nello Rosselli, la moglie Maria Todesco e i figli Silvia, Paola, Aldo e Alberto.

Nel 1948 sposa Paola Rosselli; l'anno successivo nascono le gemelle Laura e Camilla. Forti viene assunto dalla Compagnia Nazionale Artigiana dove si occupa di design della produzione curando la parte amministrativa. Contemporaneamente collabora con lo storico dell'arte Carlo Ludovico Ragghianti, grazie al quale viene successivamente assunto come segretario generale della Galleria d'Arte La Strozzina.

Nonostante gli impegni lavorativi e familiari proseguono le collaborazioni giornalistiche e letterarie con quotidiani e riviste come "Letteratura", "Il Raccoglitore", supplemento letterario della "Gazzetta di Parma", e la rubrica "Posta letteraria" del "Corriere dell'Adda".

Nel 1953 sulla Posta letteraria vengono pubblicati gli articoli "I paesaggi di Ungaretti", "Morte per acqua", "I vecchi compagni". Il primo venne poi refuso nel saggio "Ungaretti tra il dolore e il mondo ghetto" contenuto nel volume "Le proposte della poesia e nuove proposte".

Nel 1954 nasce il figlio Nello. Nell'ottobre dello stesso anno è assunto presso l'Olivetti all'interno dell'Ufficio della Presidenza alle dipendenze di Geno Pampaloni e quindi si trasferisce da Firenze ad Ivrea. L'Olivetti dell'epoca è un centro culturale di grande rilevanza; vi lavorano economisti come Franco Momigliano e Gian Antonio Brioschi, sociologi come Luciano Gallino e Roberto Guiducci, poeti come Leonardo Sinisgalli, Giovanni Giudici e Franco Fortini, scrittori come Ottiero Ottieri, Giancarlo Buzzi e Libero Bigiaretti, critici teatrali come Luciano Codignola e Ludovico Zorzi.

Dal 1955 al 1956 collabora con il settimanale di Arrigo Benedetti "L'Espresso" curando la redazione di brevi recensioni delle novità letterarie per la rubrica "La libreria de L'Espresso".

Nel novembre del 1956 viene mandato dall'Olivetti a Torino per frequentare il corso annuale di formazione aziendale dell'IPSOA (Istituto postuniversitario per lo studio dell'organizzazione aziendale), dove apprende le teorie americane del management aziendale.

Durante questi anni collabora con le riviste "Itinerari", come referente della parte letteraria, "Inventario", "Paragone", "Aut Aut" e "La Fiera letteraria".

Nel novembre del 1957 lascia l'Olivetti e si trasferisce per lavoro a Milano, che diventerà la sua residenza definitiva. Frequentando la vita letteraria della città conosce, tra gli altri, Eugenio Montale a cui dedicherà una parte consistente della sua attività di critico.

Dal 1957 al 1958 lavora come responsabile presso l'Ufficio Relazioni Aziendali della Rinascente Duomo. Contemporaneamente inizia a collaborare con l'editore Lerici pubblicando nel 1960 con Sergio Pautasso l'antologia della rivista "Il Politecnico" di Vittorini, riedita da Rizzoli nel 1975. Sempre per Lerici nel 1960 traduce "Isabelle. La sinfonia pastorale" di Andre Gidé (poi ripubblicata da Garzanti).

Successivamente viene assunto come docente e assistente presso la Scuola tecnica direzionale dell'ENI, dove può mettere a frutto quanto appreso nell'esperienza dell'IPSOA.

Nel giugno 1960 firma con la Mondadori il contratto per la realizzazione del volume antologico "I poeti dello Specchio", pubblicato nel 1962.

Nel 1961 la collaborazione con la Mondadori acquista forma stabile con l'assunzione all'Ufficio Stampa e Pubblicità "al posto della Lanzillo" (Grazia Lanzillo, cfr. Arch. Forti, b. 6, f. 63, P. Bigongiari a M. Forti, 13 dic 1961). L'esperienza lavorativa si protrarrà fino al 1990 con contratto stabile e fino al 1994 con un contratto di consulenza.

Nel 1963 pubblica con l'editore Mursia il volume "Le proposte della poesia", una raccolta di scritti già apparsi su riviste, poi ampliata nel 1973 nel volume "Le proposte della poesia e nuove proposte". Da questo stesso anno entra a far parte degli Amici della domenica, la giuria del Premio Strega.

Nell'ottobre 1964, nel quadro di una riorganizzazione aziendale della Mondadori, il Servizio Stampa e Pubblicità viene suddiviso in Servizio Pubblicità, a lui affidato, con il compito di curare "tutto quanto riguarda la pubblicità vera e propria delle opere da noi edite, vale a dire le campagne di lancio, la pubblicità a mezzo stampa, i testi per la medesima" e Servizio Stampa affidato ad Antonio Dini. (cfr. Arch. Forti, b. 23, f. 644, A. Mondadori a G. Vicari, 28 sett 1964).

Tra il 1966 e il 1968 nell'organigramma aziendale "si vengono precisando e affermando i ruoli interni di Fertonani, Forti, Giannelli e del neo assunto Alcide Paolini come assistenti alla Direzione letteraria (...) Finché tra il 1968 e il '69 si stabilisce un assetto direttivo che durerà a lungo e che vedrà attraverso cariche crescenti, Fertonani e Paolini responsabili rispettivamente della narrativa straniera e italiana, Forti responsabile della poesia con un ulteriore incarico di Segreteria generale per il settore italiano". (cit. G. Ferretti, "Poeta e di poeti funzionario. Il lavoro editoriale di Vittorio Sereni", p. 51). Come direttore della Segreteria per il settore italiano ha il compito di visionare i manoscritti italiani in arrivo per dare un parere sulla loro eventuale pubblicazione; è inoltre responsabile della poesia e in particolar modo della collana Lo Specchio e di altre collane minori, continuando a collaborare con Vittorio Sereni.

Nel 1966 pubblica con l'editore Scheiwiller "Svevo romanziere", raccogliendo in volume il progetto della sua tesi di laurea.

In questi anni collabora con numerose riviste: oltre alle già citate "Questo e altro", "Nuova Antologia", "Resine", "Il Caffè", "Nuovi argomenti", "La battana", "Il Bimestre" - per il quale dal 1969 cura la rassegna di narrativa italiana - e, negli anni successivi, ancora "L'albero", "Lunarionuovo" e altre ancora. Si ricorda anche il suo contributo per la trasmissione radiofonica "L'approdo letterario" e l'omonima rivista diretta da Carlo Betocchi.

Dal 1972 è responsabile dell' "Almanacco dello Specchio". L'Almanacco negli intenti di Sereni e dei suoi collaboratori doveva avere una periodicità bimestrale ( non annuale come poi avvenne ). Con l'obiettivo di pubblicare "gli autori più importanti operanti oggi nell'ambito della poesia internazionale scegliendone quei testi o quei lavori in corso che mettono in luce la loro viva attualità. Ripropone, dal passato più o meno recente, in traduzioni odierne, testi poetici di particolare evidenza. Presenta infine autori meno noti o voci nuove la cui ricerca appare matura per uscire da un ambito specialistico e prendere contatto con un più vasto pubblico" (editoriale di Forti e Pontiggia nel 1° num. 1972).

La curatela dell' Almanacco è affidata a Forti con la collaborazione di Giuseppe Pontiggia mentre del Comitato di lettura fanno parte anche Giansiro Ferrata, Sergio Solmi e Vittorio Sereni. Nel 1973 Solmi lascia (cfr. Arch. Forti, b. 21, f. 601, S. Solmi a M. Forti, 23 ott 1973) e viene sostituito da Giovanni Raboni, a cui nel 1981 si aggiunge Maurizio Cucchi. L' "Almanacco dello Specchio" continua con periodicità annuale fino al 1981 per passare poi ad una pubblicazione più irregolare nel 1983, 1986, 1989, 1993 con una ripresa nel 2005.

Nel 1974 pubblica sempre da Mursia "Eugenio Montale, la poesia, la prosa di fantasia e d'invenzione". Alla fine di quest'anno inizia la trattativa che lo porterà a collaborare con il quotidiano "La Stampa" per il supplemento "Tuttolibri".

Nel 1981 dà alle stampe "Idea del romanzo italiano fra Ottocento e Novecento" con Garzanti.

Nel 1982 pubblica con l'editore Guanda il suo primo volume di narrativa: la raccolta di racconti "In viaggio"che vince il Premio Cattafi.

Nel 1985 escono "Prosatori e narratori del Novecento italiano" da Mursia e "Il nome di Clizia" da Scheiwiller.

Nel 1986 pubblica l'Oscar Mondadori "Per conoscere Montale" e per Einaudi il romanzo "In Versilia e nel tempo" finalista al Premio Viareggio.

Nel 1987 "In Versilia e nel tempo" vince il Premio speciale della giuria al Premio Gandovere; nello stesso anno l'autore riceve anche il riconoscimento del Premio Il Ceppo di Pistoia.

Nel 1990 va in pensione dalla Mondadori pur mantenendo fino al 1994 un rapporto di consulenza e dà alle stampe sempre con Mursia il volume "Nuovi saggi montaliani".

Nel 1991 viene pubblicato da Scheiwiller "Ungaretti girovago e classico".

La collaborazione con la Mondadori continua con la realizzazione del Meridiano dedicato al Montale di "Prose e Racconti" nel 1995 e nel 1999 con la raccolta di saggi "Tempi della poesia".

Nel 2004 viene pubblicato da Il Saggiatore "Il Novecento in versi. Studi, indagini, ricerche".

Attualmente vive e lavora a Milano continuando la sua attività di critico letterario.

La ricostruzione del profilo biografico è stata realizzata oltre che dalla consultazione del materiale d'archivio e delle quarte di copertina dei volumi pubblicati grazie all'intervista di Vittore Armanni e Carla Cioglia allo stesso Forti disponibile presso la Fondazione Mondadori e inserita nel progetto.

Si riportano le opere pubblicate da Marco Forti

Opere

- Marco Forti - Sergio Pautasso, "Il Politecnico. Antologia", Lerici, 1960, poi Rizzoli, 1975

- Marco Forti, "I poeti dello Specchio", Mondadori, 1962

- Marco Forti, "Le proposte della poesia", Mursia, 1963 poi ampliato in "Le proposte della poesia e nuove proposte", Mursia, 1971

- Marco Forti, "Svevo romanziere", Scheiwiller, 1966

- Marco Forti, "Eugenio Montale, la poesia, la prosa di fantasia e d'invenzione", Mursia, 1974

- Marco Forti, "Idea del romanzo italiano fra Ottocento e Novecento", Garzanti, 1981

- Marco Forti, "In viaggio", Guanda, 1982

- Marco Forti, "Prosatori e narratori del Novecento italiano", Mursia, 1985

- Marco Forti, "Il nome di Clizia", Scheiwiller, 1985

- Marco Forti, "In Versilia e nel tempo", Einaudi, 1986

- Marco Forti, "Per conoscere Montale", Mondadori, 1986

- Marco Forti, "Nuovi saggi montaliani", Mursia, 1990

- Marco Forti, "Ungaretti girovago e classico", Scheiwiller, 1991

- Marco Forti, "Tempi della poesia", Mondadori, 1999

- Marco Forti, "Il Novecento in versi. Studi, indagini, ricerche", Il Saggiatore, 2004

Traduzioni

- André Gide, "Sinfonia pastorale. Isabelle", Lerici, 1960 poi Garzanti, 1973, 1980, 1995

- Peter Noble, "Fuggiasco da Hollywood. Vita e opere di E. von Stroheim", traduzione di Marco Forti, Il Saggiatore, 1964

- Julien Green, "Mont-Cinere", traduzione di Marco Forti, Mondadori, 1967

- Pierre Jean Jouve, "Ecate", traduzione di Marco Forti, Milano, Ricci, 1974

Curatele

- Emilio Greco, "Il Pinocchio", con scritti di Michele Biancale, Fortunato Bellonzi, Luciano Budigna, Marco Forti, 1954

- Giuseppe Sardelli, "Le intuizioni e gli accordi. Poesie", con una nota di Marco Forti, Ubaldini, 1976

- Maurizio Cucchi, "Glenn", presentazione di Marco Forti, S. Marco dei Giustiniani, 1982

- AA VV, "Gianna Manzini tra letteratura e vita. Atti del Convegno. Pistoia-Firenze 27-28-29 maggio 1983", a cura di Marco Forti, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, 1985

- "Milano per Montale. Tra via Bigli, via Solferino e La Scala", a cura di Vanni Scheiwiller, con un saggio introduttivo di Marco Forti, Milano, Scheiwiller, 1991

- Eugenio Montale, "Prose e racconti", a cura di Marco Forti, Mondadori, Milano, 1995

- Donatella Contini, "Per un istante il tempo", prefazione di Marco Forti, Amadeus, 1996

Compilatori
Cioglia Carla, Archivista