Ballo Ferdinando (Orvieto 1906 novembre 14 - Milano 1959 ottobre 13)

Progetto: Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori: archivio Rosa e Ballo Editori

Professione: musicologo

Ferdinando Ballo (detto Nando) nasce a Orvieto il 14 novembre 1906, ma la famiglia si trasferisce presto a Novara, città natale della madre. Già a diciotto anni comincia a manifestare le sue doti di versatilità e intraprendenza, attraverso la promozione e l'organizzazione di riunioni a carattere culturale con altri giovani novaresi. Nel 1924 si stabilisce a Milano, dedicandosi a una intensa attività concertistica come pianista e direttore d'orchestra. Animato dall'interesse per la produzione musicale d'avanguardia, volge il suo impegno alla ricerca di opere rappresentative da diffondere nell'ambiente musicale italiano e partecipa a vari movimenti
d'avanguardia, tra cui quello della Libra, sorto nel 1926. Inizia in quegli anni il suo lavoro di critico musicale e la sua firma appare in pubblicazioni molto diffuse nel fervido ambiente culturale milanese, tra le quali: "Leonardo", "La rassegna musicale", "RaMus", "Pan", "L'Italia letteraria" e "Cronache latine".
Inaugura la cronaca musicale del quotidiano "L'Ambrosiano" fino al 1933, quando per ragioni politiche è costretto a interrompere la collaborazione dedicandosi all'antiquariato musicale e alla nuova architettura e partecipa, con Edoardo Persico, alla fondazione delle riviste "Domus" e "Casabella". In quegli anni Ferdinando Ballo è assiduo frequentatore della libreria La Lampada, una delle librerie culturali milanesi fondata alla fine degli anni Trenta, animata da intellettuali e antifascisti di tutte le confessioni. All'interno della libreria crea una fornita sezione di musicologia e dirige poi una collana di "Guide musicali di opere contemporanee" che esce per le edizioni curate dalla stessa libreria. Nel 1935 Ferdinando Ballo viene assunto in qualità di amministratore alla Filati Serici e Affini di Achille Rosa. Negli anni successivi l'attività si sposta dal settore tessile a quello editoriale e dallo slancio imprenditoriale e culturale di entrambi viene fondata nel 1943 la casa editrice Rosa e Ballo. Dal 1945 al 1948 è critico musicale del giornale "Avanti!" di Milano e collabora a numerose riviste tra cui "Il Mondo" e "Mondo Europeo" di Firenze, "Società nuova", "Omnibus" e "Sipario" di Milano, "Revue musicale" di Parigi e "Tempo" di Londra. Pubblica inoltre alcuni saggi: La crisi del melodramma e il problema dei teatri di Stato, Arrigo Boito, Mezzi meccanici di riproduzione e trasmissione, contenuto nel volume collettivo Il Libro della musica, e alcune guide musicali: I Capricci di Callot di G.F.Malipiero, Arlecchino di F. Busoni, Volo di notte di L. Dallapiccola, Coro di morti di G. Petrassi, Grosz e l'arte rivoluzionaria. Negli anni successivi Ballo si dedica quasi esclusivamente alla musica; con Remigio Paone fonda, e ne è direttore artistico fino al 1950, i Pomeriggi Musicali presso il Teatro Nuovo di Milano, istituzione che organizza stagioni concertistiche con l'obiettivo primario di fornire un'ampia conoscenza del repertorio moderno, dei relativi autori, e con l'intento di allargare alle più vaste fasce sociali l'offerta di musica. Nel 1947 organizza il risorto Festival internazionale di musica contemporanea di Venezia, di cui è nominato membro del comitato direttivo fino al 1952; nel corso degli anni del suo incarico ha modo di approfondire i rapporti con alcune personalità del mondo musicale italiano, in particolare con Gian Francesco Malipiero, e promuove l'allestimento di opere quali Lady Macbeth di S?ostakovic?,Mahagonny di Weill, Cardillac di Hindemith, Lulù di Berg e The Rake's Progress di Stravinskij in prima esecuzione mondiale. Entra poi a far parte della Radio italiana (Rai): dal 1950 al 1954 è a Roma come direttore artistico del settore musica; mentre dal 1954 al 1959 sarà vicedirettore del (nascente) centro di produzione di Milano e capo del complesso artistico televisivo. Ballo ricopre anche numerose cariche nella Società italiana di musica contemporanea (Simc) e, appassionato di cinematografia, è socio fondatore della Cineteca Italiana e consigliere della Casa della Cultura. Nonostante questi incarichi rimane sempre legato, anche se in forma ufficiosa, al Festival veneziano, fino alla morte che sopraggiunge a Milano il 13 ottobre 1959.

Compilatori
Cavazzuti Anna Lisa, archivista