Bondioli Pio (Malesco 1890 - Milano 1958 luglio 1)

Progetto: Archivio Pio e Miriam Bondioli

Professione: giornalista, studioso

Pio Bondioli nacque a Malesco nel 1890. Dopo una prima educazione presso i Rosminiani di Craveggia frequentò il liceo classico Parini di Milano dove si era nel frattempo trasferito. Successivamente conseguì la laurea in lettere presso l'Istituto di Scienze e Lettere di Milano. In quegli anni frequentò associazioni di ispirazione cattolica, collaborando con il periodico Azione Giovanile e poi con il quotidiano L'Italia. Durante il primo conflitto mondiale fu inviato in qualità di ufficiale in Albania e Grecia. Nel 1920 si unì a Giuseppina Borra, dalla quale ebbe due figli, Miriam e Mario. Riprese la collaborazione con l'Italia e fino al 1922 diresse anche la casa editrice Bottega di poesia. In quell'anno fece conoscenza di padre Agostino Gemelli, fondatore dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, il quale lo volle nella redazione della rivista Vita e pensiero, di cui fu anche direttore.
Per problemi di salute Pio Bondioli si allontanò dall'ambiente milanese: una tubercolosi ossea, contratta durante la sua esperienza di guerra nel primo conflitto mondiale, non diagnosticata per tempo e quindi mal curata, lo rese claudicante per tutta la vita. Ritiratosi con la famiglia nel basso Varesotto nel 1930 si occupò per qualche tempo di storia locale, continuando l'attività di giornalista. A Busto Arsizio lavorò in qualità di storico e ricercatore per quella singolare figura di imprenditore-mecenate che fu Luigi Milani (1880-1951), proprietario del cotonificio Giovanni Milani & Nipoti, nel cui stabilimento era presente la tipografia che stampò alcune opere dello stesso Bondioli. Per il Milani acquistò anche documenti e libri antichi o rari rintracciati sul mercato lombardo dell'antiquariato. In quegli anni di frenetici studi, che fruttarono numerose e pregevoli pubblicazioni, si conquistò la reputazione di storico di Busto. Già nel maggio del 1929 l'Assemblea generale ordinaria della Società bustese di storia e d'arte lo nominava all'unanimità socio onorario, "per essersi reso benemerito nel campo storico con numerose ricerche e pubblicazioni che riguardano e illustrano uomini e cose bustesi". A conferma di tanto merito nel 1956 il Comune di Busto Arsizio offrirà al Bondioli, "cultore entusiasta della sua storia", una targa d'oro ricordo quale segno tangibile di riconoscimento per la sua opera di storiografo.
Il Nostro tornò a Milano nel 1937 e lavorò per L'Italia fino al 1943, quando il quotidiano interruppe le pubblicazioni. Negli stessi anni diresse anche l'Istituto cattolico per la Stampa di Milano, organismo auspicato da monsignor Giovanni Battista Montini, allora sostituto alla segreteria pontificia, eretto dal cardinale Ildefonso Schuster con decreto del 1936. Contribuì a fondare anche il quotidiano cattolico Giornale del Popolo, sulle cui pagine intervenne fino all'anno della morte. Dopo la guerra lavorò per breve tempo nella redazione del giornale Il Popolo e diresse L'Italia, ribattezzato L'Osservatore, dal settembre 1945 al febbraio 1946. Fondò poi la rivista Operare dell'Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID), che diresse per un decennio, collaborando al contempo con i settimanali Oggi e Gente e con la rivista Relazioni internazionali.
Il Bondioli si distinse anche come saggista e articolista di politica estera. Così, nel novembre 1954, lo menzionò il periodico mensile Mondo occidentale, curato dall'United States Information Service: "Pio Bondioli è ormai noto al pubblico italiano come uno dei più attenti e preparati osservatori degli avvenimenti internazionali. Giornalista militante da oltre quarant'anni, egli ha costantemente seguito fin dalle origini gli sviluppi dei principali problemi di politica estera del nostro tempo".
Morì a Milano il 1° luglio 1958. Francesco Casnati, che gli fu amico e collega per lunghi anni, lo ricordò con parole accorate: "Non era un uomo facile. Aveva pochissimi amici, ma fidati e fedeli. Gran cuore, bisognava capirlo sotto l'esteriore severo, e conoscerne la delicata tenerezza nella sua vita di uomo e padre. Mente equilibrata, animo integro, spirito coltissimo, pungente ed ironico; fu un solitario, non fece mai parte di partiti politici, non brigò onori, e quando glieli tributarono li respinse. Al suo occhiello figurò un solo distintivo, quello di mutilato; nel suo cuore fu salda una sola fede, quella dei suoi padri".

Bibliografia
- Belotti 1959 = Bortolo Belotti, Storia di Bergamo e dei bergamaschi, 6 voll., Bergamo, 1959
- Bertolli 2000 = Franco Bertolli, Lo storico di Busto Pio Bondioli. Vita, opere, fortuna, in "Almanacco della Famiglia bustocca per l'anno 2000", Busto Arsizio, 2000, pp. 75-101
- Gemelli 1958 = Agostino Gemelli, Ricordo di Pio Bondioli, in "Vita e Pensiero", anno XLI, luglio 1958, pp. 495-496
- Lugaro 1970 = N. M. Lugaro, Pio Bondioli scrittore e giornalista al servizio della verità, in "Diocesi di Milano", 11 (1970), n. 7-8, pp. 371-375
- Lugaro 1987 = N. M. Lugaro, (voce) Bondioli Pio, in "Dizionario della Chiesa ambrosiana", vol. I, Milano, 1987, p. 447
- Milani 1956 = Bibliografia di Pio Bondioli, a cura di Este Milani, in "Almanacco della Famiglia bustocca per l'anno 1956", Busto Arsizio, 1956, pp. 39-48
- Oltrona Visconti 1958 = Gian Domenico Oltrona Visconti, La scomparsa di Pio Bondioli, in "Rassegna gallaratese di storia e d'arte", XVII (dicembre 1958), pp. 211-213
- Stocchetti 1979 = A. Stocchetti, Pio Bondioli uomo di pensiero e d'azione, in "Diocesi di Milano - Terra ambrosiana", 20 (1979), 3, pp. 143-148

Compilatori
Carminati Massimiliano, Archivista