Banco da lavoro

Fabbrica Armoniche Dallapè Mariano & Figlio

Banco da lavoro

Descrizione

Autore: Fabbrica Armoniche Dallapè Mariano & Figlio

Ambito culturale: ambito stradellino, Lombardia

Categoria: attività artigianali

Tipologia: banco da lavoro

Materia e tecnica: legno di noce (taglio, intaglio, piallatura, inchiodatura); ferro (stampo, forgiatura)

Misure: 63 cm x 235 cm x 79 cm

Descrizione: Il banco, a doppio fronte di lavoro, è costruito in legno massiccio. Caratteristica del tavolo è la robustezza delle tavole del piano d'appoggio e la solidità delle gambe. Un ripiano si trova nella parte inferiore. Le tavole di legno, inchiodate ai rinforzi che uniscono le gambe, formano un "cassone" che può contenere attrezzi e/o oggetti in lavorazione. È dotato di due morse orizzontali e due morse verticali (una coppia è mancante), componenti fondamentali e indispensabili del tavolo. La morsa scorrevole, a destra di chi lavora, serve per fissare i pezzi in lavorazione. A fronte della morsa, lungo tutto il lato del piano, sono ricavati tredici fori. Nei fori, in relazione alla lunghezza del pezzo che deve essere fissato, si inserisce un cuneo contro il quale si fissa l'altro lato del pezzo, che resta bloccato tra il cuneo della morsa e quello del piano. La morsa, situata a sinistra di chi lavora, serve per lavorare i pezzi in verticale, senza bisogno di cunei.

Notizie storico-critiche: Nel 1871 viene realizzato da Mariano Dallapè il primo prototipo di fisarmonica. Nel 1876 viene fondata la "Fabbrica Armoniche Dallapè Mariano & Figlio" e inizia a Stradella la produzione in serie dello strumento musicale. La prima bottega artigiana occupa già 42 operai nel 1898 e raggiunge un massimo di 300 dipendenti negli anni Venti del Novecento. Nel 1928, alla morte di Mariano, subentra alla direzione il cugino e nipote Giuseppe Dallapè. Nel 1969 subentrano i figli Mariano, Fabio e Amleto Dallapè, titolari della ditta tuttora in attività. La ditta artigiana ha introdotto fondamentali innovazioni: nel 1890 il sistema diatonico viene trasformato in sistema unitonico; nasce la cosiddetta "meccanica Stradella", in seguito universalmente adottata. Nel 1942 viene brevettato il meccanismo denominato "convertor", che applicato alla meccanica dei bassi consentirà l'uso di un doppio sistema: oltre ai normali "bassi Stradella" il musicista potrà convertire la tastiera in "bassi sciolti".

Collocazione

Stradella (PV), Civico Museo della Fisarmonica "Mariano Dallapè"

Credits

Compilazione: Lavagnino, Agostina (2005)

Aggiornamento: Lavagnino, Agostina (2008)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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