Borghi di Lombardia: Sant’Angelo Lodigiano (LO)

 

Poco distante dai pendii collinari di San Colombano, il borgo di Sant’Angelo Lodigiano è importante centro della bassa lodigiana, ai confini con la provincia di Pavia.

Piazza della Libertà

Piazza della Libertà

Il suo centro storico è ricco di monumenti di notevole interesse, il principale dei quali è il Castello trecentesco sorto su preesistenze risalenti al primo quarto del XIII secolo. L’edificio fortificato riprende gli stilemi classici delle fortezze viscontee, generalmente basate su un rigido impianto planimetrico quadrangolare.

Imponenti contrafforti si stagliano sulla parete settentrionale, oggi ingentilita da bifore nella parte superiore, mentre un massiccio mastio accoglie i visitatori che, attraverso un breve percorso, superando l’originario fossato – oggi non più ricolmo d’acqua- giungono nel Cortile d’onore, dove statue e stemmi nobiliari si alternano alle arcate vetrate o parzialmente tamponate dell’ordine inferiore.

Castello Morando Bolognini

La corte del Castello

Sede di tre significativi musei, il Castello rappresenta uno dei monumenti più celebrati del borgo, che attesta anche la lungimiranza degli ultimi proprietari che nel 1933 cedettero l’intero complesso architettonico all’Istituto sperimentale di cerealicoltura.

Poco discosta è la Chiesa parrocchiale risalente alla seconda metà del Seicento dedicata a Sant’Antonio Abate e a Santa Francesca Cabrini. Quest’ultima nacque nel borgo nel 1850, fondando successivamente l’ordine delle suore Missionarie del Sacro Cuore di Gesù e divenendo, nel XX secolo, patrona degli emigranti.

La chiesa fu ricostruita su preesistenze della chiesa voluta nel Trecento da Regina Della Scala, chiesa che a sua volta sorgeva su un edificio romanico del XII secolo.

All’interno del luogo di culto si conservano preziose opere d’arte, tra cui la tavola attribuita alla scuola di Gaudenzio Ferrari dedicata a Tobiolo e l’Angelo, una serie di tele appartenenti alla scuola di Daniele Crespi e l’affresco di scuola luinesca strappato dalla chiesa di Santa Maria in Cogozzo, raffigurante la Madonna della Misericordia. Anche le Chiese di San Rocco, di San Bartolomeo e del Lazzaretto conservano, all’interno del borgo, un certo interesse.

Piazza Vittorio Emanuele II, Vicolo mercato del grano

Notizie storiche

Poche sono le tracce delle antiche mura che circondavano il millenario borgo fortificato di Sant’Angelo Lodigiano; la sua storia trova radici nell’età classica, origini testimoniate dai numerosi rinvenimenti archeologici di epoca romana. A quel periodo, infatti, appartengo i resti di inumazioni trovate nei pressi del fiume Lambro.

Il borgo, invece, è menzionato per la prima volta alla fine del X secolo, quando compare tra i possedimenti del monastero di Santa Cristina di Olona. Storicamente diviso in frazioni, per molti anni fu diviso anche da rivalità politico-amministrative poiché i nobili fedeli alla signoria di Lodi edificarono nella frazione di Cogozzo un castello successivamente raso al suolo.

Dopo alterne vicende, con la supremazia di Bernabò Visconti, iniziò un periodo di grande prosperità e il borgo diventò, nei decenni successivi, parte integrante del sistema di castelli di caccia viscontei. Seguirono anni di continui passaggi di proprietà, culminati con la ribellione degli abitanti del feudo a Filippo Maria Visconti, che lasciò in commenda il borgo a Michele Corsi e a Clemente della Pietra.

Mura urbane

Nel Quattrocento il possedimento divenne proprietà di Francesco Sforza che, dopo alcune ulteriori cessioni, lo affidò definitivamente ai rappresentanti della famiglia Bolognini, che ne divennero i signori nel 1452. Luogo di grande fascino, il borgo fu più volte visitato anche da Leonardo da Vinci, che qui studiò il moto delle acque. La posizione strategica del paese e la situazione politica di confine contribuirono alle forti tensioni che perdurarono anche nel periodo di conflitto tra i francesi e gli spagnoli.

Nel XVI secolo il borgo fu soggetto a numerosi saccheggi e distruzioni che si attenuarono parzialmente solo con l’affermazione del potere in Lombardia di Carlo V. Ulteriori sanguinosi scontri si ebbero nel Seicento con l’affermazione del ‘partito dei barasini’, cittadini capitanati dalla famiglia Barasa che volevano spodestare i Bolognini.
Mutato completamente il tessuto sociale ed economico di Sant’Angelo, oggi il borgo costituisce il terzo centro per importanza del lodigiano.

Il testo è tratto da BellaLombardia. L’app è disponibile per dispositivi con sistema operativo Android e iOS ed è scaricabile gratuitamente da Google play e App Store (momentaneamente non disponibilie).

Architetture

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Pubblicato: 2 Luglio 2018 [cm]